Emmanuel Bich | |
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Il barone Emmanuel Bich in un ritratto del XIX secolo | |
Sindaco di Aosta | |
Durata mandato | 1838 – 1841 |
Predecessore | Laurent Argentier |
Successore | Octave-Joseph Donnet |
Durata mandato | 1845 – 1846 |
Predecessore | Octave-Joseph Donnet |
Successore | Maurice Tercinod |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Legislatura | VII |
Collegio | Quart[1] |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Barone |
Titolo di studio | laurea in medicina |
Università | Università di Torino |
Professione | Medico chirurgo |
Il Barone Emmanuel Bich (pron. fr. AFI: [ɛmanɥɛl bik]) (Châtillon, 25 dicembre 1800 – Aosta, 21 agosto 1866) è stato un medico, politico e nobile italiano.
È stato sindaco di Aosta dal 1838 al 1841 e dal 1845 al 1846
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di Emmanuel Bich, originaria di Chaméran, una frazione di Châtillon, deve la sua notorietà e influenza a suo nonno Pantaléon del fu Jean-Grat "Bic"[2], nato il 1720 e morto il 20 luglio 1801, sindaco di Châtillon.
La famiglia Bich è originaria di Siena, dapprima come Bicchi. Intorno al 1370, durante la guerra tra guelfi e ghibellini, si trasferì in Valle d’Aosta, a Valtournenche, dove francesizzò il proprio cognome in Bich.[3]
Il padre di Emmanuel, Jean-Jacques-Pantaléon, anche lui sindaco di Châtillon e avvocato a Torino, muore per una pleurite all'età di 24 anni[4] il 4 novembre 1802 lasciando due piccoli infanti, Emmanuel e Charles-Joseph (1802-1881). La madre, Philippine Passerin d'Entrèves, si risposa e muore di parto nel 1813.
Il giovane Emmanuel viene quindi allevato della 3ª moglie del nonno, Marie-Joséphine Cacchiardi di Montfleury[5], che lo fa studiare al Liceo imperiale a Torino e all'Università di Torino, dove ottiene un dottorato in medicina nel 1823 all'età di 23 anni.
Il giovane diplomato passa in seguito due anni a Parigi, per perfezionare la sua formazione, prima di tornare in Valle d'Aosta e di prendere residenza ad Aosta. Il 10 dicembre 1827 si sposa con Joséphine Aspasie, figlia del ricco negoziante aostano Claude-Nicolas Barillier, e che discende da parte della madre, Marie-Louise, da Jean-Baptiste de Tillier. La giovane coppia prende domicilio in una lussuosa dimora al 80-84 di rue Croix-de-Ville.
Nel 1838, Emmanuel Bich diventa sindaco di Aosta. È il fautore del monumentale Hôtel-de-Ville (municipio) a colonnato in Piazza Émile Chanoux. Alla fine del suo mandato, è nobilitato il 13 luglio 1841 quando riceve il titolo ereditario di «barone» da Carlo Alberto di Savoia. È anche nominato ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro ed eletto al parlamento del Regno di Sardegna.
Nel 1844, essendo diventato medico in capo della città lotta contro una epidemia di febbre tifoide. È nuovamente sindaco dal 1845 al 1846. Alla sua morte, il 21 agosto 1866, la città d'Aosta gli offre dei funerali imponenti.
Era il bisnonno di Marcel Bich.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II, Roma, 1898, p. 534.
- ^ Secondo i rilevamenti del catasto sardo completato il 1º novembre 1771.
- ^ Marcel Bich, uomo usa e getta.
- ^ Era nato a Châtillon il 7 maggio 1778.
- ^ Nata verso il 1756, morirà il 30 novembre 1839.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Laurence Bich, Le baron Bich, un homme de pointe, Librairie Perrin, Paris, 2001, ISBN 2262017174 pagine 19-22.
- Aristide Calani, Emmanuele Bich, in Il Parlamento del Regno d'Italia, Milano, 1860.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emmanuel Bich
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Emanuele Bich, su storia.camera.it, Camera dei deputati.