Edwin Fischer (Basilea, 6 ottobre 1886 – Zurigo, 24 gennaio 1960) è stato un pianista, direttore d'orchestra e didatta svizzero.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di un musicista dilettante (oboista e violista in un quartetto d'archi), dimostrò precocissime doti musicali e iniziò lo studio del pianoforte nella sua città.
A dieci anni entrò nel conservatorio di Berlino, dove il suo maestro fu Martin Krause, che era stato allievo di Liszt e successivamente diventerà maestro anche di Claudio Arrau. Diplomatosi nel 1905, iniziò ad insegnare nello stesso conservatorio. Negli anni successivi cominciò a distinguersi internazionalmente anche come pianista concertista e, dopo la prima guerra mondiale, come direttore d'orchestra (a Lubecca e a Monaco di Baviera) e in formazioni cameristiche, compresa quella fondata da lui stesso nel 1932. Nello stesso anno, successe ad Artur Schnabel alla cattedra di pianoforte della Hochschule für Musik di Berlino. Fu attivo in Germania sino a metà della seconda guerra mondiale.
Nel 1942 si trasferì in Svizzera e negli anni successivi diresse i celebri e prestigiosissimi corsi di perfezionamento estivi di Lucerna, durante i quali insegnò a giovani pianisti destinati a carriere straordinarie, e insegnò nel conservatorio della stessa città. A questo periodo appartengono le incisioni discografiche con il celebre trio, in cui suonava con il violoncellista Enrico Mainardi e il violinista Georg Kulenkampff (successivamente, con Wolfgang Schneiderhan).
Già malato da alcuni anni, morì a Zurigo all'inizio del 1960. I suoi resti furono cremati e sepolti nel cimitero di Friedental a Lucerna.
Caratteristiche dello stile e repertorio
[modifica | modifica wikitesto]Pur essendo dotato di una tecnica strumentale non priva di difetti e limiti (specie se paragonata alla perfetta tecnica virtuosistica di importanti pianisti coevi, per esempio Backhaus), la sua timbrica, la sua grande espressività e umanità, la sua ispirazione artistica e la non comune intelligenza musicale lo resero uno dei massimi pianisti del XX secolo. Fondamentale interprete dei classici tedeschi, di Johann Sebastian Bach, di Ludwig Van Beethoven, Franz Schubert, Wolfgang Amadeus Mozart, Johannes Brahms, lasciò un segno indelebile nella storia dell'incisione discografica della prima metà del secolo. Fu tra i primi pianisti ad occuparsi di musica barocca e a dirigere dal pianoforte i concerti per pianoforte e orchestra di Bach e Mozart. Fu autore della storica prima incisione dell'intero Clavicembalo ben temperato di Bach al pianoforte, negli anni trenta, e di altre importanti incisioni bachiane, tra cui i concerti per clavicembalo, la fantasia cromatica e fuga e i concerti brandeburghesi n.2 e n.5. Autorevole interprete beethoveniano, lasciò importanti incisioni, sia delle sonate che dei concerti per pianoforte e orchestra (con direttori quali Wilhelm Furtwängler e Karl Böhm). Sebbene la sua discografia copra solo pochi autori, dal vivo suonò anche in gioventù musica di Debussy, Medtner, Reger, Scriabin, Chopin, Liszt, Stravinskij, Schönberg, Hindemith.
Insegnamento
[modifica | modifica wikitesto]Insegnante assai rinomato, dalla spiccata creatività e umanità, didatta e studioso appassionato, ebbe tra i suoi allievi Conrad Hansen, Paul Badura-Skoda (che lo ricordò sempre come fondamentale maestro di arte e di vita[1]), Daniel Barenboim, Alfred Brendel, Jörg Demus, Sebastian Benda, Lyuba Entcheva, Pier Narciso Masi, Kurt Neumüller. Curò inoltre la revisione di opere di Mozart (Sonate per pianoforte), Bach (l'opera per tastiera) e Beethoven (Sonate per violino e pianoforte). Fu anche compositore e scrisse brani per pianoforte solo e lieder, oltre che numerose cadenze per i concerti di pianoforte che eseguiva.
Discografia essenziale
[modifica | modifica wikitesto]- J. S. Bach, Concerto Brandeburghese n.5 BWV 1050 - Philharmonia Orchestra, direttore-solista (Londra, ottobre 1952)
- J. S. Bach, Concerto per cembalo e orchestra n.5 BWV 1056 - Edwin Fischer Kammerorchester, direttore-solista (Berlino, febbraio 1939)
- J. S. Bach, Concerto per tre cembali e orchestra n.2 BWV 1064 - pianisti Ronald Smith e Denis Matthews; Philharmonia Orchestra, direttore-solista (Londra, maggio 1950)
- J. S. Bach, Il Clavicembalo ben temperato BWV 846-893 (Londra, aprile 1933 - giugno 1936)
- L. v. Beethoven, Concerto per pianoforte e orchestra n.4 op.58 - Philharmonia Orchestra, direttore-solista (Londra, maggio 1954)
- L. v. Beethoven, Concerto per pianoforte e orchestra n.5 op.73 - Philharmonia Orchestra, direttore Wilhelm Furtwängler (Londra, febbraio 1951)
- L. v. Beethoven, Sonata per pianoforte op.13 (Londra, novembre 1938)
- L. v. Beethoven, Sonata per pianoforte op.57 (Londra, febbraio-giugno 1935)
- L. v. Beethoven, Sonata per pianoforte op.110 (Londra, novembre 1938)
- L. v. Beethoven, Fantasia per pianoforte op.77 (Monaco di Baviera, novembre 1952)
- L. v. Beethoven, Trio per violino, violoncello e pianoforte op.97 - violino Wolfgang Schneiderhan, violoncello Enrico Mainardi (Salisburgo, agosto 1952)
- J. Brahms, Concerto per pianoforte e orchestra n.2 op.83 - Berliner Philharmoniker, direttore Wilhelm Furtwängler (Berlino, novembre 1942)
- J. Brahms, Sonate per violino e pianoforte op.78 e op.108 - violino Gioconda De Vito (Londra, maggio-ottobre 1954)
- J. Brahms, Trii per violino, violoncello e pianoforte op.8, op.87 e op.101 - violino Wolfgang Schneiderhan, violoncello Enrico Mainardi (Salisburgo, agosto 1954)
- J. Brahms, Quartetto con pianoforte op.25 - membri del Quartetto Breronel (Berlino, settembre 1939)
- W. Furtwangler, Concerto sinfonico per pianoforte e orchestra - Berliner Philharmoniker, direttore Wilhelm Furtwängler (Berlino, gennaio 1939)
- W. A. Mozart, Concerto per pianoforte e orchestra n.20 K.466 - London Philharmonic Orchestra, direttore-solista (Londra, novembre 1933)
- W. A. Mozart, Concerto per pianoforte e orchestra n.24 K.491 - London Philharmonic Orchestra, direttore Lawrance Collingwood (Londra, marzo 1937)
- W. A. Mozart, Rondò per pianoforte e orchestra K.382 - Edwin Fischer Kammerorchester, direttore-solista (Berlino, ottobre-novembre 1936)
- W. A. Mozart, Sonata per pianoforte K.331 (Londra, aprile 1933)
- W. A. Mozart, Fantasia per pianoforte K.396 (Londra, agosto 1934)
- F. Schubert, Improvvisi per pianoforte D.899 e D.935 (Londra, marzo 1938)
- F. Schubert, Dodici Lieder da Goethe, Schulze, Collin, Reil, Craigher, Stolberg, Mayrhofer, Shakespeare - soprano Elisabeth Schwarzkopf (Londra, ottobre 1952)
- R. Schumann, Fantasia per pianoforte op.17 (Londra, maggio 1949)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Paul Badura-Skoda, Interpretare Bach su strumenti a tastiera, Gioiosa Editrice.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edwin Fischer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fischer, Edwin, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alberto Pironti, FISCHER, Edwin, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
- Fischer, Edwin, su sapere.it, De Agostini.
- (IT, DE, FR) Edwin Fischer, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Opere di Edwin Fischer, su Open Library, Internet Archive.
- Edwin Fischer, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
- (EN) Spartiti o libretti di Edwin Fischer, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Edwin Fischer, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Edwin Fischer, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Edwin Fischer, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Biografia, su my.dreamwiz.com. URL consultato il 7 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2005).
- (EN) Ampia discografia, su my.dreamwiz.com. URL consultato il 7 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2008).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49407949 · ISNI (EN) 0000 0001 1026 4964 · Europeana agent/base/147610 · LCCN (EN) n2012017537 · GND (DE) 118691147 · BNE (ES) XX1289690 (data) · BNF (FR) cb13893949c (data) · J9U (EN, HE) 987007275268405171 · NDL (EN, JA) 00439568 |
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