Edoardo Martino | |
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Commissario europeo per le relazioni esterne | |
Durata mandato | 2 luglio 1967 – 30 giugno 1970 |
Presidente | Jean Rey |
Predecessore | Jean Rey |
Successore | Jean-François Deniau |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I, II, III, IV |
Gruppo parlamentare | DC |
Collegio | CUN - Collegio Unico Nazionale |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico Cristiano |
Titolo di studio | Laurea in lettere e filosofia |
Professione | insegnante |
Edoardo Angelo Martino (Alessandria, 20 aprile 1910 – Alessandria, 5 dicembre 1999) è stato un politico italiano, esponente della Democrazia Cristiana. Fu più volte sottosegretario e fu commissario europeo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Martino frequentò il liceo classico “Giovanni Plana” di Alessandria e successivamente si laureò alla Scuola Normale di Pisa[1][2]. Insegnò storia e filosofia nei licei[2].
Partecipazione alla Resistenza
[modifica | modifica wikitesto]Durante la Seconda guerra mondiale Martino fu richiamato in servizio e prese parte alla campagna di Russia come tenente dell'artiglieria alpina[2]. Rientrato in Italia, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si impegnò nella resistenza al nazifascismo[2]. Con il nome di battaglia di "Malerba" Martino comandò l'11ª divisione autonoma "Patria" attiva in Val Cerrina e fu commissario di guerra della 7ª zona militare piemontese[2].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Martino aderì alla Democrazia Cristiana fin dal settembre 1943[3]. Fu attivo anche nelle file dell'Azione Cattolica e della Società di San Vincenzo de' Paoli[1]. Fu eletto deputato per la prima volta il 18 aprile 1948 e fece parte della Camera ininterrottamente fino al 7 luglio 1967, eletto sempre nel collegio unico nazionale[4].
Il 4 giugno 1947 fu nominato sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio nell'ambito del governo Degasperi IV e ricevette la delega all'assistenza ai reduci ed ai partigiani[4]. Mantenne il medesimo incarico durante tutta la I legislatura (governi Degasperi V, VI e VII), fino al luglio 1953[4]. Dal 17 luglio 1953 al 10 febbraio 1954 e poi nuovamente dal 3 luglio 1958 al 25 marzo 1960 Martino fu sottosegretario alla difesa nei governi Degasperi VIII, Pella I, Fanfani I e II, Segni II[4]. Fu segretario del Consiglio supremo di difesa dal 1953 al 1985[5].
Nell'autunno del 1957 Martino fu nominato membro della delegazione italiana all'Assemblea generale delle Nazioni Unite[3]. Fece parte dell'Assemblea parlamentare europea nel 1958 e poi nuovamente dal febbraio 1961[6]. Dal 1º dicembre 1962 al 4 dicembre 1963 fu sottosegretario agli affari esteri nei governi Fanfani IV e Leone I[4]. Nel 1964 fu eletto presidente della commissione politica del Parlamento europeo, svolse l'incarico fino al 1967[3].
Commissario europeo
[modifica | modifica wikitesto]Nel luglio 1967 Martino si dimise dagli incarichi parlamentari che ricopriva e fu nominato commissario europeo. Martino fu commissario per le relazioni esterne delle Comunità europee nell'ambito della Commissione Rey e ricoprì l'incarico fino al 1970[3]. Durante il suo mandato si svolse il vertice dell'Aja del 1969, in cui venne deciso il primo allargamento delle Comunità e la preparazione dell'ingresso del Regno Unito.
Attività accademiche e culturali
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi anni del dopoguerra Martino presiedette ed insegnò all'Istituto superiore di scienza dell'opinione pubblica dell'università internazionale di scienze sociali "Pro Deo" di Roma[3]. In Piemonte fondò e diresse il mensile politico-letterario "Poligono"[3].
A partire dal 1956 Martino presiedette l'Istituto di studi europei "Alcide Degasperi" di Roma, a cui si dedicò con passione dopo il ritiro dalla carriera politica nel 1970 e fino alla morte, e in cui tenne corsi sulle relazioni esterne delle Comunità europee[3].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b G. A., Alessandria ricorda l’illustre concittadino Edoardo Martino, a dieci anni dalla scomparsa [collegamento interrotto], su inalessandria.it, In Alessandria, 16 ottobre 2009. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ a b c d e Edoardo Martino, su anpi.it, ANPI. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ a b c d e f g Edoardo Martino (PDF) [collegamento interrotto], su eui.eu, Archivi storici dell'Unione europea. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ a b c d e Edoardo Martino, su storia.camera.it, Camera dei deputati. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ Pietro Corsini al Consiglio di difesa, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 12 luglio 1985. URL consultato il 20 febbraio.
- ^ Edoardo Martino, su senato.it, Senato. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edoardo Martino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edoardo Martino, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Edoardo Martino, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Edoardo Angelo Martino, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- (NL) Edoardo Martino, su parlement.com, Parlement & Politiek.
- Istituto di studi europei "Alcide Degasperi", su ise-ies.org. URL consultato il 20 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
- Il fondo contenente le carte di Edoardo Martino è stato depositato presso gli Archivi Storici dell'Unione europea di Firenze
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316738325 · ISNI (EN) 0000 0004 5100 4562 · GND (DE) 1117500276 · BNF (FR) cb16947664z (data) |
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