Nel canone della retorica di tradizione culturale occidentale, la dispositio (in greco τάξις, taxis, dal verbo τάσσω, tassō, 'dispongo', o anche οἰκονομία, oikonomìa) è il modo in cui un autore dispone le argomentazioni oratorie. Al di fuori dell'ambito oratorio, si riferisce anche al modo in cui, in una produzione letteraria (narrativa, saggistica...), l'autore dispone i materiali argomentativi, narrativi, e poetici, che compongono un testo letterario, saggistico, o di altro tipo.
Il termine latino dispositio, per significato, è da mettere in relazione con l'atto del "disporre" (disposizione), "organizzare".
Fasi canoniche dell'esercizio oratorio
[modifica | modifica wikitesto]La dispositio, nella retorica occidentale, è la seconda delle cinque fasi canoniche codificate da Cicerone nelle sue Partitiones oratoriae (inventio, dispositio, elocutio, memoria e actio).
La prima parte dell'esercizio retorico consiste nel trovare gli argomenti adatti da utilizzare, che veniva fatto con il metodo formalizzato dell'inventio. Il problema che si pone subito dopo all'Orator (all'oratore o all'autore) è di scegliere i vari argomenti e di organizzarli in un'esposizione discorsiva o in un testo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Chaim Perelman e Lucie Olbrechts-Tyteca, Trattato dell'argomentazione, Torino, Einaudi, 1966.
- (EN) Sharon Crowley e Debra Hawhee, Ancient Rhetorics for Contemporary Students, New York, Pearson Education, 2004.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- dispositio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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