Dorostoro Sede vescovile titolare Dioecesis Dorostorena Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | 1933 |
Stato | Bulgaria |
Diocesi soppressa di Dorostoro | |
Suffraganea di | Marcianopoli |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Dorostoro (in latino: Dioecesis Dorostorena) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dorostoro, corrispondente alla città di Silistra nell'odierna Bulgaria, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Mesia Seconda (o Inferiore) nella diocesi civile di Tracia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Marcianopoli.
Il Martirologio Romano, alla data del 20 novembre, ricorda il martire san Dasio: «Dorostori, in Mysia inferiore, sancti Dasii Martyris, qui, cum in festo Saturni nollet impudicitiis ejus consentire, sub Basso Praeside caesus est».[1]
Cinque sono i vescovi noti di questa sede: Aussenzio, vescovo ariano, discepolo di Ulfila; Giacomo, che partecipò al concilio di Efeso del 431 e che fu messo dai padri conciliari fra gli scismatici per essersi opposto ad una frettolosa condanna dei nestoriani; Monofilo, che sottoscrisse la lettera dei vescovi della Mesia Seconda all'imperatore Leone (458) in seguito all'uccisione del patriarca alessandrino Proterio; e Giovanni, che prese parte al concilio di Costantinopoli del 553.[2] Il nome del vescovo Dolcissimo appare in un'iscrizione funebre scoperta a Varna (l'antica Odesso), databile alla fine del VI secolo.[3]
Non si conoscono più vescovi di questa sede fino all'XI secolo, epoca in cui nelle fonti bizantine la sede ha assunto il nome di Drystra o Dystra.[4]
Dal 1933 Dorostoro è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede finora non è mai stata assegnata.
Cronotassi dei vescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]- San Dasio †
- Giacomo † (menzionato nel 431)
- Monofilo † (menzionato nel 458)
- Giovanni † (menzionato nel 553)
- Dolcissimo † (fine VI secolo)[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vetus Martyrologium Romanum: «A Dorostoro, nella Misia inferiore, san Dasio martire, il quale, non volendo consentire alle disonestà che si facevano nella festa di Saturno, fu ucciso sotto il Preside Basso.»
Il Martirologio, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, ha modificato la frase con questo semplice testo: A Silistra in Mesia, nell'odierna Bulgaria, san Dasio, martire. Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 892. - ^ Concilium universale Constantinopolitanum sub Iustiniano habitum, edidit Johannes Straub, volumen primum, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» vol. IV/1, Berolini, 1891, p. 229, nº 127.
- ^ Atanasov, Le palais des évêques de Durostorum, p. 276.
- ^ Raymond Janin, v. Drystra ou Dystra, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XIV, Paris, 1960, coll. 826-827.
- ^ Atanasov, Basiliques de l'époque du Haut Christianisme à Durostorum, p. 213.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Raymond Janin, v. Dorostorum, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XIV, Parigi 1960, coll. 683-684
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 428
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1227-1230
- (LA) Daniele Farlati e Jacopo Coleti, Illyricum Sacrum, vol. VIII, Venezia, 1819, pp. 113-122
- (FR) Jacques Zeiller, Les origines chrétiennes dans les provinces danubiennes de l'empire romain, Paris, 1918, p. 166
- (FR) Georgi Atanasov, Le palais des évêques de Durostorum des V-e – VI-e siècles, Pontica 37-38 (2004-2005), pp. 275–287
- (FR) Georgi Atanasov, Basiliques de l'époque du Haut Christianisme à Durostorum – Silistra, Pontica 42 (2009), pp. 213–241
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org