Dido Elizabeth Belle (giugno 1761 – luglio 1804) fu una gentildonna inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dido Elizabeth Belle nacque in schiavitù nelle Indie occidentali britanniche, figlia illegittima della schiava africana Maria Belle e dell'ufficiale Sir John Lindsay.[1] Nel 1765 si trasferì in Inghilterra con i genitori e fu battezzata nel novembre 1766 a Bloomsbury. Non fu riconosciuta dal padre e le fu dato quindi il cognome materno.[2]
Crebbe a Kenwood House, allevata dallo zio William Murray, I conte di Mansfield insieme alla cugina Lady Elizabeth Murray; il ruolo esatto della giovane mulatta all'interno della famiglia non è chiaro, ma fu probabilmente una dama di compagnia della cugina. Ricevette una buona educazione e svolse anche mansioni da segretaria per Lord William. Alla sua morte lo zio le avrebbe lasciato cinquecento sterline e una rendita di altre cento sterline annue.[3]
Nel marzo 1782 sposò l'immigrato francese Jean Louis Charles Davinière, con cui ebbe almeno tre figli: i gemelli Charles e John nel 1795 e William Thomas nel 1802. Morì nel 1804 all'età di 43 anni.
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Dido Elizabeth Belle ha ricevuto grande attenzione da parte degli storici in quanto rarissimo caso ben documentato della vita di una donna mulatta nell'Inghilterra del XVIII secolo.[4][5] Inoltre è la protagonista del film La ragazza del dipinto, diretto da Amma Asante nel 2013, in cui Dido Elizabeth Belle è stata interpretata dall'attrice Gugu Mbatha-Raw.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Dido Belle: Britain’s first black aristocrat, su The Telegraph, 6 giugno 2024. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Gretchen Gerzina, Black England: A Forgotten Georgian History, John Murray Press, 2022, ISBN 978-1-3998-0491-2. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Belle Dido Elizabeth (1761?–1804), su Oxford Dictionary of National Biography. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Gretchen H. Gerzina, Britain's Black Past, Liverpool University Press, 2020, ISBN 978-1-78962-744-2. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Wendy Sutherland, Staging Blackness and Performing Whiteness in Eighteenth-Century German Drama, Taylor & Francis, 2017, ISBN 978-1-317-05086-5. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Mark Kermode e Observer film critic, Belle review – a ripe costume drama with teeth, in The Guardian, 15 giugno 2014. URL consultato il 30 luglio 2024.
Altri progetti
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