David Castelli (Livorno, 30 dicembre 1836 – Firenze, 1901) è stato uno storico, biblista ed ebraista italiano. Docente universitario a Firenze, fu tra i principali esponenti della cultura ebraica italiana nell'Ottocento.[1][2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]David Castelli nacque a Livorno, città che nell'Ottocento, sotto la guida del rabbino Elia Benamozegh, divenne sede di una delle più vivaci comunità ebraiche italiane del tempo. Avviato dal padre alla professione rabbinica, Castelli fu autodidatta per la propria istruzione superiore finché dal 1857 al 1863 fu docente di lingua e letteratura ebraica nelle scuole della città[3]. Lavorò quindi come segretario della comunità ebraica di Pisa, continuando a insegnare privatamente. Dal gennaio 1876, per 25 anni fino alla morte, fu docente di ebraico al Regio Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze, che nel 1923 si trasformerà in Università degli Studi. Tra i suoi allievi vi furono il poeta Angiolo Orvieto e il biblista Salvatore Minocchi.
Castelli fu il primo biblista a introdurre in Italia il filone del cosiddetto "metodo storico-critico", incominciato in Germania[4] da Baur (1792-1860) e dalla Scuola di Tubinga, e ripreso da Strauss e Feuerbach.
Questo modello di approccio critico si contrappose alla tradizione dell'esegesi biblica testuale e filologica (rinominata lower criticism), e fu la proiezione di un più ampio programma esistenziale e culturale di rottura con l'ortodossia giudaico-cristiana, a favore delle identità nazionali e di un suo assorbimento in una religione di tipo laicista e universalistico[5].
Castelli tradusse dall'ebraico in lingua italiana il Libro di Giobbe, dell'Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici, pubblicando vari studi sulla storia, la politica e il diritto ebraico[4].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]David Castelli pubblicò numerosi libri di studi biblici ed ebraici con particolare attenzione all'ebraismo post-biblico. Fu uno dei primi studiosi ebrei italiani a occuparsi delle origini del cristianesimo. Tra le sue opere si ricordano:
- L'Ecclesiaste. Traduzione e studio critico, Pisa, Tipografia Nistri, 1866.
- Leggende talmudiche. Traduzione con prefazione critica, Pisa, Tipografia Nistri, 1869.
- Il Messia secondo gli ebrei, Firenze, Le Monnier, 1874.
- Il diritto di testare nella legislazione ebraica, Firenze, Le Monnier, 1878.
- Della poesia biblica, Firenze, Le Monnier, 1878.
- Il commento di Sabbatai Donnolo al libro della creazione. Testo ebraico con note critiche e introduzione in ebraico e in italiano, Firenze, Le Monnier, 1880, in Pubblicazioni del Regio Istituto di Studi Superiori.
- La profezia nella Bibbia, Firenze, Sansoni, 1882.
- La legge del popolo ebreo nel suo storico svolgimento, Firenze, Sansoni, 1884.
- Storia degli Israeliti secondo le fonti bibliche criticamente esposte, 2 volumi, Milano, Hoepli, 1887-88.
- Il Cantico dei Cantici. Studio esegetico, traduzione e note, Firenze, Sansoni, 1892.
- Ammaestramenti del Vecchio e del Nuovo Testamento, raccolti e tradotti, Firenze, G. Barbera, 1896.
- Il poema semitico del pessimismo (Il Libro di Job), tradotto e commentato, Firenze, R. Paggi, 1897.
- Gli ebrei. Sunto di storia politica e letteraria, Firenze, G. Barbèra, 1899.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ CASTELLI, David in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 12 gennaio 2023.
- ^ Redazione, David Castelli, su Liber Liber. URL consultato il 12 gennaio 2023.
- ^ Achille Coen, Archivio Storico Italiano, V, vol. 27, n. 221, Leo S. Olschki, 1901, pp. 199-205, JSTOR 44456285.«Di David Castelli...può affermarsi con piena sicurezza ch'egli fu veramente un autodidatto»
- ^ a b (EN) Scheda biografica di David Castelli, su jewishvirtuallibrary.org. URL consultato l'11 gennaio 2019 (archiviato il 17 aprile 2017).
- ^ Carlotta Ferrara degli Uberti, Recensione del libro "David Castelli. Ebraismo e scienze delle religioni tra Otto e Novecento", su SISSCO. URL consultato il 13 agosto 2022 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2019).«In quel progetto esistenziale e culturale, e nelle sue varianti nazionali europee e statunitensi, si inscrive l'esperienza intellettuale di molti ebrei, alcuni dei quali anche studiosi di ebraismo e di storia ebraica, che tentarono di dare vita a una nuova religione universale»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. Facchini, David Castelli. Ebraismo e scienze delle religioni tra Otto e Novecento, Brescia: Morcelliana, 2005
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a David Castelli
- Wikiquote contiene citazioni di o su David Castelli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Umberto Cassuto, CASTELLI, David, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- (EN) David Castelli, in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.
- Fausto Parente, CASTELLI, David, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 21, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
- David Castelli, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Opere di David Castelli, su Liber Liber.
- Opere di David Castelli, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di David Castelli, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Jewish Encyclopedia, su jewishencyclopedia.com.
- (EN) 4 Enoch: The Online Encyclopedia of Second Temple Judaism [collegamento interrotto], su 4enoch.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24916375 · ISNI (EN) 0000 0000 8104 0637 · SBN RAVV074999 · BAV 495/121141 · LCCN (EN) no93034425 · GND (DE) 131429221 · BNF (FR) cb155606327 (data) · J9U (EN, HE) 987007259551305171 |
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