La cultura ufficiale è la cultura che riceve legittimazione sociale o supporto da parte delle istituzioni in una società.[1] La cultura ufficiale spesso è identificata con "la cultura borghese".[2]
Secondo il rivoluzionario e fondatore del Situazionismo Guy Debord, la cultura ufficiale è un "gioco truccato", dove il potere dei conservatori impedisce lo sviluppo di idee sovversive e la loro discussione in convegni pubblici. Queste idee vengono sì integrate, ma solamente dopo essere state depauperate e sterilizzate.[3]
Spesso gli scrittori di talento hanno vissuto situazioni conflittuali con il potere politico: Puškin, uno dei più grandi scrittori russi, fece più volte irritare il Governo russo poiché, "invece di essere un buon servitore dello Stato nei ranghi e nelle file dell'amministrazione e lodare le virtù convenzionali nei suoi scritti professionali (se proprio non poteva astenersi dallo scrivere), compose versi estremamente arroganti, estremamente indipendenti e estremamente maliziosi, nei quali una pericolosa libertà di pensiero si evinceva dalla novità dei versi, dall'audacia della sua fantasia sensuale e dalla sua propensione a burlarsi di tiranni grandi e piccoli".[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guy Debord, Rapport sur la construction des situations, Parigi, 1957.
- Hal Foster, Postmodern Culture By, Londra, Pluto Press, 1985, ISBN 978-0-7453-0003-0.
- Lisa A. Lewis, The Adoring audience: fan culture and popular media, Londra, Routledge, 1992, ISBN 978-0-415-07821-4.
- Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura russa, Londra, Harcourt, 1981, ISBN 978-0-15-149599-3.