La cucina giordana comprende le abitudini culinarie della Giordania e dei popoli che vi abitano, in particolare giordani, palestinesi e circassi. Essa è parte della cucina mediorientale e si rifà per lo più alla sua tradizione beduina.[1]
Piatti principali
[modifica | modifica wikitesto]La classica colazione giordana prevede solitamente fuul (fagioli freddi) conditi con olio di oliva, formaggio, olive e pane azzimo, accompagnati da caffè o tè nero. Tra i piatti tradizionali troviamo il Dahoud Pasha, a base di riso condito con uno stufato di polpette con cipolle, pinoli e pomodori, e il mansaf, rigorosamente consumato con la mano destra e a base di riso e carne di montone o cammello, condito occasionalmente con pinoli, spezie e con una salsa fatta con yogurt e grasso di montone.[2] Il makluba proviene invece dalla tradizione palestinese ed è un piatto di riso con carne e verdure stufate, tipicamente melanzane o cavolfiori, mentre la meze è una serie di piatti caldi e freddi contesa tra giordani e libanesi. Essa comprende solitamente delle creme come hummus e baba ghanouj, insieme a piatti freddi quali fattoush, shanklish, tahina, tabbouleh e labneh. Tra le pietanze calde comprese nella meze troviamo invece kubbeh, fata'ir e falafel. La mulukhia è invece una pianta egiziana simile agli spinaci e talvolta presente anche nel deserto giordano, solitamente usata per accompagnare lo stufato di agnello,[3] mentre il musakhan è a base di pollo condito con cipolle, olio d'oliva e pinoli e cotto nel forno su una fetta di pane azzimo.[1] Le foglie di vite sono un condimento usato per lo stufato di carne oppure per insaporire il riso assieme ad altre erbe aromatiche.[4]
La carne è diffusa nelle aree urbane della Giordania, mentre tra i beduini è considerata un cibo di lusso. Agnello e vitello sono le carni più comuni, a differenza del maiale che è proibito dalla religione islamica. La classica marinatura per la carne è la taklia, consistente nell'uso di coriandolo fritto e aglio pestati con l'omonimo mortaio.[5] Lo shawarma consiste in fette di agnello posizionate su uno spiedo verticale e cotte alla griglia, condite poi con prezzemolo, cipolle e pomodori oppure usate per accompagnare il pane. Il meshwi e lo shishkebab sono i tipi di barbeque più popolari in Giordania, mentre il kubbeh è carne macinata tipicamente accompagnata dal burghul, il cosiddetto "grano spezzato". Tipico della zona di Al-Karak è il kubbeh con lo yogurt. Un altro piatto fondante della cucina giordana è il mahshi, fatto con verdure (tipicamente melanzane o zucchine) ripiene di carne, riso, cipolle e spezie.[6]
Tra i dolci più popolari della zona troviamo la baklava, un dolce a base di pasta fillo guarnito con pinoli e miele, e gli ataif, dei pancake fritti riempiti con formaggio e noci e guarniti con uno sciroppo.[4] L'eish assaraya è invece un dolce a base di pane, crema e pistacchio,[7] mentre il kanafeh è un classico dessert di Nablus. I ghrabieh sono dei dolci di pistacchio tipicamente preparati durante le feste di Pasqua e Natale, mentre la ma'mounia e la muhallabia sono due dolci siriani a base di semolino e riso macinato.[8]
Le bevande più tipiche sono il caffè e il sahlab, una bevanda a base di latte e fatta con farina di salep, servita con pistacchi, cannella e acqua di rose.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b McCrossan 2009, p. 27.
- ^ Darke 2011, p. 134.
- ^ Darke 2011, p. 135.
- ^ a b c McCrossan 2009, p. 124.
- ^ Osborne 1988, pp. 148-149.
- ^ Osborne 1988, p. 149.
- ^ Osborne 1988, p. 150.
- ^ Osborne 1988, p. 151.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Moira McCrossan, Jordan, Londra, New Holland, 2009.
- (EN) Diana Darke, Jordan, Peterborough, Thomas Cook, 2011.
- (EN) Christine Osborne, An insight and guide to Jordan, New York, Hippocene, 1988.
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