Il cratone dell'Africa occidentale è una dei cinque cratoni del basamento cristallino precambriano dell'Africa che costituiscono la placca africana; gli altri cratoni sono: Cratone del Kalahari, Cratone del Congo, Metacratone del Sahara e Cratone della Tanzania.
Queste masse di terra si unirono verso la fine del Precambriano e l'inizio del Paleozoico andando a formare il continente africano. L'attività vulcanica sul margine del cratone può aver contribuito ad un importante evento di riscaldamento globale.[1]
Localizzazione e composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il cratone sembra essersi formato dall'unione di tre cratoni dell'Archeano: Leo-Man-Ghana, Taoudeni e Reguibat. I primi due si agganciarono tra loro circa 2,1 miliardi di anni fa, mentre il cratone di Reguibat si agganciò attorno a 2 miliardi di anni fa. Le radici del cratone risultante si estendono fino a una profondità di oltre 300 km nel mantello della litosfera sub-continentale.[2]
Il cratone si estende dalle montagne dell'Anti Atlante nel Marocco fino al Golfo di Guinea, ed è delimitato da cinture mobili di rocce molto più giovani a nord, est e ovest. Le rocce più antiche si sono metamorfizzate tra 2,9 e 2,5 miliardi di anni fa. Nel Sahara sono per lo più ricoperte da più recenti sedimenti del Fanerozoico.
Più a sud, rocce più giovani di origine vulcanica e sedimentaria affiorano in Ghana, Costa d'Avorio e Sierra Leone, circondate da sedimenti ancora più recenti depositatisi nel Precambriano.[3]
Il cratone dell'Africa occidentale si trova al di sotto degli attuali stati di Marocco, Algeria, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea-Bissau, Guinea, Mali, Burkina Faso, Sierra Leone, Liberia, Costa d'Avorio, Ghana, Togo e Benin.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mantle insulation beneath the West African craton during the Precambrian-Cambrian transition, su geology.geoscienceworld.org, Geological Society of America, Settembre 2002. URL consultato il 15 marzo 2009.
- ^ G.C. Begg1, W.L. Griffin, L.M. Natapov, Suzanne Y. O'Reilly, S.P. Grand, C.J. O'Neill, J.M.A. Hronsky, Y. Poudjom Djomani, C.J. Swain, T. Deen and P. Bowden, The lithospheric architecture of Africa: Seismic tomography, mantle petrology, and tectonic evolution, in Geosphere, vol. 5, n. 1, 2009, p. 23–50, DOI:10.1130/GES00179.1. URL consultato il 26 dicembre 2010.
- ^ Peter Evans, African geology, su fortunecity.com, Fortune City. URL consultato il 15 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nasser Ennih, Jean-Paul Liégeois, The boundaries of the West African Craton, with special reference to the basement of the Moroccan metacratonic Anti-Atlas belt, su sp.lyellcollection.org, Geological Society, London, 2008. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2009).