Il corcoro (Corchorus L.) è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Malvacee[1][2], che raccoglie circa 80 specie native delle regioni tropicali e subtropicali in tutto il mondo.
Dalle fibre di alcune specie di questo genere si ricava la juta, utilizzata soprattutto in ambito tessile.[3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome deriva dal vocabolo del greco antico κόρχορος oppure κόρκορος, che indica una pianta selvatica di identificazione incerta, possibilmente juta oppure asparago selvatico.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante sono in genere erbe annuali, che raggiungono altezze fino a 2-4 metri, con poche ramificazioni, a volte assenti. Le foglie sono alternate, semplici, lanceolate, lunghe da 5 a 15 cm, con punta acuminata e margine finemente seghettato o lobato. I fiori sono piccoli, con dimensioni di circa 2–3 cm, e gialli, con 5 petali; i frutti sono delle capsule contenenti molteplici semi.[senza fonte]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Corchorus, descritto per la prima volta da Linneo nella sua opera Species Plantarum (1753), è classificato nella sottofamiglia Grewioideae della famiglia delle Malvacee[5][6][7]. Tale genere contiene circa 80 specie.[1]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Fibre
[modifica | modifica wikitesto]Le fibre derivata dalle piante del genere Corchorus, conosciute come juta, sono le fibre vegetali più coltivate dopo il cotone.[8]
Cibo
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie di Corchorus sono consumate nelle cucine di svariati paesi. Corchorus olitorius è usato principalmente in piatti del sud-est asiatico, Medio Oriente, Nordafrica e Africa occidentale; Corchorus capsularis è consumato in Giappone e in Cina. Quando cotto, ha una consistenza mucillaginosa, quasi viscida, simile al gombo. I semi sono usati come condimento e dalle foglie si ricavano tisane.
In Nordafrica e Medio oriente, le foglie più giovani delle specie di Corchorus sono conosciute, in arabo, come malukhiyah e sono consumate anche crude. Il Malukhiyah è largamente consumato in Egitto e alcuni lo considerano un piatto tipico egiziano. Tali foglie rappresentano un cibo di base per gli egiziani fin dai tempi dei faraoni.
Nella cucina nigeriana, specialmente tra gli Yoruba, è comunemente usato in uno stufato noto come ewedu, un condimento per altri alimenti a base di amido come l'amalaor aggiunto con gbegiri una zuppa locale di nigeria. Nel nord della Nigeria è conosciuto come Ayoyo. Lo usano per cucinare una salsa chiamata Miyan Ayoyo, che viene comunemente servita con Tuwon Masara o Tuwon Allebo.
In Ghana, è per lo più mangiato dalla gente del Nord e si chiama ayoyo. Viene consumato principalmente con Tuozaafi (cibo preparato con farina di mais).
Le foglie di iuta vengono anche consumate tra il popolo Luhya del Kenya occidentale, dove è comunemente noto come mrenda o murere. Viene mangiato con cibi amidacei come gli ugali, un alimento base per la maggior parte delle comunità in Kenya.
Nel nord del Sudan è chiamato khudra, che significa "verde" in arabo sudanese. Il popolo Songhai del Mali lo chiama fakohoy.
In India, è conosciuto localmente come nalta sag. È un alimento preferito durante i mesi estivi, specialmente a Sambalpur e nella parte occidentale dell'Odisha. Di solito è mangiato insieme a riso o pappa di riso.
Nelle Filippine, Corchorus olitorius è noto come saluyot. È comunemente consumato come una verdura a foglia insieme a germogli di bambù. Nella cucina thailandese, le foglie del Corchorus olitorius (localmente conosciute come bai po; in Thai: ใบ ปอ) vengono sbollentate, insieme al riso congee. Il sapore ricorda quello degli spinaci e del samphire.
In Sierra Leone è conosciuto come krain krain (o crain crain) ed è cotto come stufato. Lo stufato viene solitamente consumato con riso o foofoo (un cibo tradizionale a base di manioca).[9][10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Corchorus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 marzo 2022.
- ^ còrcoro, su Vocabolario Treccani.
- ^ (EN) Jute, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 26 agosto 2019.
- ^ (EN) Asa Gray, The Genera of the Plants of the United States vol.2, 1849, p. 94.
- ^ (EN) Malvaceae, su Angiosperm Phylogeny Website.
- ^ Malvaceae Info web site, su malvaceae.info.
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ exporter-of-jute-products.blogspot.com, https://exporter-of-jute-products.blogspot.com/2006/01/golden-copper-and-silver-fibers-of.html .
- ^ gbgm-umc.org, https://web.archive.org/web/20110919040153/http://gbgm-umc.org/umcor/ngo/sierraleone/ (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2011).
- ^ publicwebsite.idrc.ca, https://web.archive.org/web/20110404061717/http://publicwebsite.idrc.ca/EN/Resources/Publications/Pages/ArticleDetails.aspx?PublicationID=749 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2011).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corchorus
- Wikispecies contiene informazioni su Corchorus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Corchorus, su Vocabolario Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Corchorus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 37674 · LCCN (EN) sh88004900 · BNF (FR) cb12256328g (data) · J9U (EN, HE) 987007548807805171 |
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