ColecoVision console | |
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Produttore | Coleco |
Tipo | Da tavolo |
Generazione | Seconda |
In vendita | 1982[1] |
Dismissione | 1984[1] |
Unità vendute | 6 milioni[1] |
Gioco più diffuso | Donkey Kong (abbinato)[1] |
Predecessore | Telstar Arcade (1978) |
Successore | - |
Caratteristiche tecniche | |
Supporto di memoria | Cartucce |
Dispositivi di controllo | Joystick con tastierino numerico |
CPU | NEC D780C-1 (clone dello Zilog Z80A) |
RAM totale | 17 kB |
Il ColecoVision è una console per videogiochi di seconda generazione prodotta da Coleco e commercializzata negli Stati Uniti d'America a partire dal mese di agosto del 1982 sino al 1984, distribuita in Europa da CBS come CBS ColecoVision.
Allegato alla console c'era un adattamento del videogioco arcade Donkey Kong, che contribuì al successo iniziale del ColecoVision.[2] Il maggior antagonista della console fu l'Atari 5200 che, nonostante fosse tecnicamente superiore al ColecoVision, riscosse un minor successo commerciale; anche il Mattel Intellivision non riuscì a far registrare i record di vendita del ColecoVision.[3][4]
Venne ritirata dal mercato dopo la crisi dei videogiochi del 1983. Fino ad allora ne furono prodotte complessivamente 6 milioni di unità.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società Coleco era stata fondata nel 1932 e produceva scarpe e borse di pelle. Nel giro di qualche decennio iniziò a produrre piscine per esterni e oggetti ricreativi e sportivi, divenendo leader del mercato. Nel 1968 acquistò la Eagle Toys, che produceva flipper e giochi elettromeccanici. Successivamente Coleco decise di inserirsi nel mercato dei videogiochi con il Telstar, venduto a 50 dollari: grazie al prezzo ed alla rete di distribuzione divenne uno dei concorrenti della console Atari 2600.
Nel 1982 Coleco presentò l'erede del Telstar, una console con caratteristiche tecniche tali da poter riprodurre con fedeltà la qualità dei giochi arcade dell'epoca.[5] Il ColecoVision fu lanciato con abbinata la conversione di Donkey Kong e 12 giochi già disponibili mentre altri 10 furono disponibili entro la fine dell'anno.[1]
In tutto, furono realizzati circa 145 giochi differenti, distribuiti su cartuccia,[6] la maggior parte dei quali erano conversioni di famosi giochi da bar quali Zaxxon, Donkey Kong Junior, Carnival, Lady Bug, Mouse Trap, Smurf: Rescue in Gargamel's Castle e Spy Hunter, il titolo meglio convertito.[1]
Dal lancio alla fine del 1982 furono vendute circa 550.000 console,[7][8] grazie anche a Donkey Kong, il gioco abbinato alla console.[2]
Agli inizi del 1983 le vendite superarono 1 milione di unità[4], ma poi arrivò la crisi dei videogiochi del 1983 e, fino al primo trimestre 1984, il ColecoVision fece registrare solo un altro milione di console vendute.[9] A metà del 1984 Coleco decise di chiudere il suo reparto dei videogiochi, ritirandosi definitivamente dal quel mercato alla fine dell'estate del 1985.[10][11]
Nel 1986 Bit Corporation produsse un clone del ColecoVision chiamato Dina, venduto anche negli Stati Uniti d'America da Telegames come Telegames Personal Arcade.[1]
River West Brands detiene attualmente i diritti sul marchio ColecoVision.[12]
Hardware
[modifica | modifica wikitesto]La console è costituita da un contenitore rettangolare di plastica di dimensioni 35×20×5,5 cm in cui è alloggiata la scheda elettronica: sul lato posteriore sono presenti i connettori dell'alimentazione e l'uscita per collegare la console a un televisore, sulla parte superiore è presente la fessura entro cui introdurre le cartucce dei giochi mentre a sinistra vengono alloggiati i gamepad. Questi ultimi sono simili ai controller del Mattel Intellivision, di forma rettangolare, con un tastierino numerico e dei pulsanti. Al posto del controllo circolare presente sull'Intellivision, il controller del ColecoVision ha un piccolo joystick. Sul tastierino numerico può essere montata una piccola maschera in plastica per mappare i tasti in particolari giochi. Ogni console veniva venduta con 2 controller. Il ColecoVision è compatibile anche con i joystick dell'Atari 2600, a parte il fatto che questi sono dotati di un solo pulsante, quindi non sono comunque sufficienti per i giochi che richiedono più pulsanti[13].
Tutte le cartucce giochi prodotte da Coleco e molte di quelle prodotte da altre società presentano una pausa di 12 secondi prima dell'avvio del gioco: questa pausa è stata inserita intenzionalmente nel BIOS della console e serve soltanto a visualizzare il nome ColecoVision. Alcuni produttori di giochi, quali Parker Brothers, Activision e Micro Fun, pubblicarono dei titoli che saltano questa pausa, inserendo le porzioni del BIOS che servono all'interno delle loro cartucce.[1]
Il ColecoVision è basato sulla stessa CPU e sullo stesso processore video della console Sega SG-1000 e dei computer MSX, anche se questi ultimi adottano un diverso chip sonoro, l'AY-3-8910. La console Sega Master System adotta la stessa CPU e lo stesso chip sonoro del ColecoVision, ma un processore video leggermente diverso, il TMS9918. Per questo motivo non fu difficile adattare un gioco da un sistema all'altro e furono presentati emulatori che permettevano di far girare i giochi ColecoVision sugli MSX.[14]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]- CPU: NEC D780C-1, clone dello Zilog Z80A, operante alla frequenza di 3,58 MHz
- processore video: Texas Instruments TMS9928A
- processore audio: Texas Instruments SN76489A
- 3 voci
- 1 generatore di rumore bianco
- VRAM: 16 KB
- RAM: 1 KB
- ROM: 8 KB
- Supporto: cartucce ROM da 8/16/24/32 KB
Moduli di espansione e accessori
[modifica | modifica wikitesto]Coleco mise in commercio una serie di moduli di espansione per il ColecoVision collegabili tramite la porta Expansion Module Interface presente sulla parte frontale della console.
Commercializzati
[modifica | modifica wikitesto]- Expansion Module #1: questo modulo rende il ColecoVision compatibile con l'Atari 2600, permettendo di usare le cartucce giochi prodotte per questa console. Atari cercò di fermare la commercializzazione del modulo senza riuscirci, perché la sua console 2600 poteva essere riprodotta in tutti i suoi componenti. La stessa Coleco mise in commercio un clone della console di Atari denominato Coleco Gemini.
- Expansion Module #2: questo accessorio è un volante con il pedale dell'acceleratore, uscito nel 1984 in abbinamento a un adattamento del gioco arcade Turbo. Il pedale del gas è un semplice interruttore aperto/chiuso per cui molti giochi usano il secondo controller come leva del cambio per un controllo più preciso della velocità. Sulla base del volante c'è infatti un alloggiamento per il controller, alla destra del volante. Da notare che nonostante Coleco chiamasse questa periferica "Expansion Module" essa si collega alla console tramite una delle porte di connessione dei gamepad e non dall'apposita porta di espansione.[15] La periferica non suscitò l'interesse degli sviluppatori, e oltre a Turbo uscirono solo altri due giochi che la supportano: The Dukes of Hazzard e Destructor (che non è neppure un classico gioco di guida, ma più un gioco di labirinto).[16]
- Expansion Module #3: esso converte la console nel computer Adam prodotto sempre da Coleco. Il modulo comprende una tastiera, una piccola stampante e 2 lettori di cassette a nastro.
- Il Roller Controller è una trackball che veniva offerta con una cartuccia del gioco Slither, un clone di Centipede. Questo controller usa uno speciale connettore di alimentazione che non è compatibile con il modulo Expansion Module #3 (il computer Adam). Per rimediare a questo, Coleco spedì un adattatore a tutti i possessori di entrambi i moduli.[17] Il Roller Controller è compatibile anche con i giochi Victory, Omega Race e Wargames.
- Il Super Action Controller Set è un pacchetto comprendente 2 particolari joystick e il gioco Super Action Baseball. Ogni joystick ha 4 pulsanti, un tastierino a 12 tasti, e uno "speed roller".[18] I controller Super Action sono compatibili anche con i giochi Super Action Football, Rocky, Super Action Boxing e una conversione del gioco Front Line.
Non commercializzati
[modifica | modifica wikitesto]- Il Super Game Module (SGM) avrebbe dovuto permettere l'esecuzione di "super giochi" all'Exatron Stringy Floppy, uno speciale lettore a nastro.[19] Nonostante la campagna pubblicitaria condotta da Coleco e la presentazione di un prototipo del modulo fatta al "New York Toy Show" del 1983, questo modulo non fu mai prodotto: sembra che il motivo della cancellazione dell'SGM sia da ascrivere a dei problemi di lettura dei nastri, che fecero riprogettare il dispositivo basandolo su un lettore SelectaVision prodotto da RCA.[20] L'SGM fu poi riprogettato e venduto come Expansion Module #3 (il computer Adam).
Videogiochi
[modifica | modifica wikitesto]La console si fece spesso notare per le buone conversioni di arcade, ma sono molti anche i prodotti originali. La rivista britannica Retro Gamer ricorda come 10 dei migliori giochi: BurgerTime, Fortune Builder, Gorf, Turbo, River Raid, Frenzy, Wargames, Jumpman Junior, Pepper II, Donkey Kong Jr..[21] In tutto i singoli giochi pubblicati ufficialmente nel periodo di vita commerciale della console sono circa 140.[22]
Giochi recenti
[modifica | modifica wikitesto]Ai giochi storici si aggiungono oltre 200 cartucce prodotte per il retrogaming, anche più di trent'anni dopo.[23] Nel 1996 un programmatore di nome Kevin Horton ha pubblicato il primo gioco homebrew per il ColecoVision, un clone di Tetris denominato Kevtris.[24][25]
Nel 1997 Telegames ha pubblicato Personal Arcade Vol. 1, una raccolta di giochi per il ColecoVision per i sistemi Windows,[26], mentre nel 1998 il suo seguito, Colecovision Hits Volume One.[27]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i ColecoVision: The Arcade Quality Video Game System, su classicgaming.gamespy.com, GameSpy. URL consultato il 4 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
- ^ a b Coleco's New Video Challenge, in New York Times, 11 novembre 1982, pp. 1 (Sez. D).(EN)
«Potential Colecovision buyers have also apparently been attracted by Coleco's licensing agreement with Nintendo Inc., the Japanese creator of Donkey Kong, a current arcade hit, and Universal City Studios Inc. One Donkey Kong cartridge comes with each Colecovision unit.»
(IT)«I potenziali acquirenti del ColecoVision sono stati attratti anche dall'accordo che Coleco ha stipulato con Nintendo Inc., la società giapponese creatrice di Donkey Kong, attualmente un arcade di successo, e Universal City Studios Inc. Una cartuccia di Donkey Kong è allegata ad ogni console ColecoVision.»
- ^ Timothy Aeppel, Zap! Pow! Video games sparkle in holiday market, in Christian Science Monitor, 10 dicembre 1982, p. 7.(EN)
«In recent weeks, two particularly hot-selling systems have emerged - the Atari 5200 and ColecoVision. Both are described as powerful 'third wave' machines, the Cadillacs of game systems, and priced accordingly at close to $200...[T]hey are sure to snatch most of the Christmas market.»
(IT)«Nelle ultime settimane sono emersi 2 sistemi che hanno venduto molto, l'Atari 5200 ed il ColecoVision. Entrambe sono descritte come potenti macchine della "terza ondata", le Cadillac dei sistemi da gioco, e con prezzi prossimi ai 200$... Sono sicure di accaparrarsi molto del mercato natalizio»
- ^ a b Coleco Strong In Marketing, in New York Times, 1º agosto 1983.(EN)
«Since its introduction last fall, Colecovision has sold about 1.4 million units...Of that total, about 900,000 were sold this year, compared with 800,000 units by Atari and 300,000 by Mattel.»
(IT)«Dalla sua introduzione lo scorso autunno, il ColecoVision ha venduto circa 1,4 milioni di unità... Di queste, circa 900.000 sono state vendute quest'anno, contro le 800.000 unità dell'Atari e le 300.000 di Mattel»
- ^ Top 25 Videogame Consoles Of All Time: ColecoVision, su uk.ign.com, IGN. URL consultato il 4 marzo 2013.
- ^ Winnie Forster, The encyclopedia of consoles, handhelds & home computers 1972 - 2005, GAMEPLAN, 2005, p. 50, ISBN 3-00-015359-4.
- ^ Coleco hits with home video games, in Business Week, 24 gennaio 1983, p. 31.(EN)
«Most of 1982's action was in the second half, when Coleco shipped 550,000 ColecoVision game machines--which sell for $169 to $189--booking orders for nearly that many more.»
(IT)«La maggior parte dei movimenti si è avuta nel secondo trimestre, quando Coleco ha distribuito 550.000 console ColecoVision (vendute ad un prezzo compreso fra 169 e 189$) registrando ordine più superiori»
- ^ Video Game Maker Says 1st-Quarter Profit More Than Tripled, in Associated Press, 20 aprile 1983.(EN)
«Arnold C. Greenberg, Coleco's president and chief executive, said more than 500,000 ColecoVision players were shipped during the first quarter, nearly equaling the number shipped in all of 1982.»
(IT)«Arnold C. Greenberg, presidente ed amministratore di Coleco, ha dichiarato che sono state vendute più di 500.000 console nel primo trimestre, all'incirca lo stesso quantitativo venduto in tutto il 1982»
- ^ Coleco Industries sales report, PR Newswire, 17 aprile 1984.(EN)
«'First quarter sales of ColecoVision were substantial, although much less that those for the year ago quarter,' Greenberg said in a prepared statement. He said the company has sold 2 million ColecoVision games since its introduction in 1982.»
(IT)«"Le vendite del primo trimestre del ColecoVision sono state più o meno le stesse di quelle dell'anno precedente", ha detto Greenberg in un annuncio programmato. Ha dichiarato che la società ha venduto 2 milioni di giochi per ColecoVision fin dal suo debutto nel 1982.»
- ^ Coleco Reassesses Its Video Games, in New York Times, Reuters, 13 giugno 1984, pp. 4 (Sez. D).(EN)
«Coleco Industries is assessing its continuing commitment to the video game business...Arnold C. Greenberg, the chief executive, said no timetable had been set for a decision on continuing or dropping the Colecovision products or on whether the software for the games would continue to be produced if hardware production was discontinued.»
(IT)«Le Industrie Coleco stanno valutando se continuare il loro coinvolgimento nel mercato dei videogiochi... Arnold C. Greenberf, l'amministratore, ha dichiarato che non è stata ancora fissata nessuna data circa la decisione se continuare o abbandonare la linea ColecoVision né se continuare a produrre i giochi se la produzione dell'hardware venisse interrotta.»
- ^ Coleco's Net In Sharp Rise, in New York Times, Associated Press, 19 ottobre 1985.(EN)
«Thursday, Coleco said the entire inventory of its troubled Adam personal computer has been sold, along with much of its Colecovision inventory. The company's chairman, Arnold Greenberg, said Coleco expects no more charges against earnings from the two discontinued products.»
(IT)«Martedì, Coleco ha annunciato di aver venduto la maggior parte delle scorte del suo sfortunato personal computer Adam insieme a molte delle scorte del suo ColecoVision. L'amministratore della società, Arnold Greenberg, ha dichiarato che Coleco non vuole più nessuna ripercussione sui guadagni dai due prodotti eliminati.»
- ^ Comunicato stampa di River West Brands (PDF). URL consultato il 4 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2012).
- ^ Electronic Games 1, p. 21
- ^ Mission, un emulatore ColecoVision per l'MSX, su komkon.org. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Coleco ColecoVision Expansion Module No. 2 (Driving Controller), su the-liberator.net, The Liberator. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Coleco Driving Wheel (JPG), in Game Republic, n. 147, Play Media Company, febbraio 2013, p. 92, ISSN 1129-0455 .
- ^ ColecoVision Roller Controller (PDF), su colecovisionzone.com, Coleco. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ ColecoVision Super Action Controller Set (PDF), su colecovisionzone.com, Coleco. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Volantino pubblicitario dell Super Game Module, su colecovision.dk, ColecoVision, 1983. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Foto del prototipo del Super Game Module, su colecovisionzone.com, Coleco. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ Retro Gamer 73, pp. 74-75.
- ^ (EN) Games List - Legacy Titles, su cvaddict.com.
- ^ (EN) Games List - Homebrew Titles, su cvaddict.com.
- ^ (EN) Kevtris, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- ^ Intervista a Kevin Horton, su gooddealgames.com, Classic Videogame Games. URL consultato il 5 marzo 2013.
- ^ (EN) Personal Arcade Volume One, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- ^ (EN) Colecovision Hits Volume One, su MobyGames, Blue Flame Labs.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Test Lab - Videogiochi: la terza generazione (JPG), in Electronic Games, n. 1, Cinisello Balsamo, JCE, gennaio 1984, pp. 20-24, OCLC 955377306.
- (EN) Retroinspection: ColecoVision, in Retro Gamer, n. 73, Bournemouth, Imagine Publishing, febbraio 2010, pp. 66-77, ISSN 1742-3155 .
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ColecoVision
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Videogiochi per ColecoVision, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- (EN) ColecoVision Addict, su cvaddict.com.