Cimitero monumentale di Busto Arsizio | |
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Ingresso principale | |
Tipo | Civile |
Confessione religiosa | Mista |
Stato attuale | In uso |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Busto Arsizio |
Costruzione | |
Data apertura | 1894 |
Ingegnere | Ercole Seves |
Mappa di localizzazione | |
Il cimitero monumentale di Busto Arsizio è uno dei tre attuali cimiteri della città, oltre a quelli di Borsano e di Sacconago. È situato all'inizio di via Favana, strada che prende il nome da una cascina che si trova sul suo percorso.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine del XIX secolo, il campo santo precedente, situato appena fuori dai confini dell'antico borgo (in prossimità della chiesa di San Gregorio Magno), divenne troppo piccolo, nonostante l'ampliamento del 1825. Si rese pertanto necessaria la costruzione di un nuovo cimitero per la città di Busto Arsizio. Nell'area del vecchio cimitero, dal 1918 si trova il Parco Ugo Foscolo.
L'attuale cimitero monumentale fu progettato dall'ingegnere lonatese Ercole Seves[1] sul modello del cimitero di Milano di Carlo Maciachini. Venne edificato in un luogo allora lontano dall'abitato, all'incrocio tra la via per Lonate e la via Corbetta. Fu inaugurato nel 1894.
Circa trent'anni dopo si rese necessario il primo ampliamento, progettato dall'architetto Franco Poggi: la superficie quasi raddoppiò. L'area cosiddetta dei patii è stata realizzata nel 1971 su progetto dall'architetto Luigi Ciapparella. Il completamento di tale ampliamento è previsto a breve.[2]
Nel frattempo anche la città è cresciuta e il nuovo quartiere sorto intorno alla chiesa di Santa Maria Regina ha circondato l'area cimiteriale. Per tale ragione, non sono possibili ulteriori ampliamenti.
Dal 2000, sul retro della chiesa dell'Addolorata, nell'area vecchia del cimitero,[4] è stata allestita un'area per l'inumazione collettiva dei feti abortiti in modo spontaneo o volontario,[5][6] che in mancanza di esplicite richieste sarebbero smaltiti insieme ai rifiuti ospedalieri.[7]
Arte
[modifica | modifica wikitesto]Il cimitero monumentale è un vero e proprio museo dell'architettura e della scultura del XX secolo. Tra le opere più interessanti dal punto di vista artistico si possono annoverare il mausoleo Ottolini progettato dall'architetto marnatese Camillo Crespi Balbi per la famiglia proprietaria del cotonificio Bustese (con l'antistante statua bronzea del Cristo di Pisani), la piramide Roberto Tosi e Giovanni Xeconti (oggi Comerio) di Amedeo Fontana e l'edicola Radice (1919), la cappella Castiglioni (1908) e la cappella Ercole Bossi (1915) dell'architetto teramano Silvio Gambini.
La valenza artistica del patrimonio custodito tra le mura del cimitero è stata anche messa in evidenza attraverso una mostra fotografico–didattica dal titolo "Storia & Arte nei cimiteri di Busto Arsizio", curata da Gian Franco Ferrario ed allestita a Palazzo Marliani-Cicogna nei mesi di febbraio e marzo del 2008.[8] Nel dicembre dell'anno successivo è stato organizzato dall'amministrazione comunale un itinerario dal titolo "Il Liberty nell'arte funeraria" volto alla scoperta dei piccoli capolavori architettonici e dei monumenti presenti, testimonianze di tale stile architettonico.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cimitero monumentale, su bustoarte.wordpress.com. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2016).
- ^ Simona Carnaghi, Busto, l'indignazione di Ciapparella «Al cimitero uno scempio continuo», su La Provincia di Varese, 2 marzo 2012. URL consultato il 22 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Difendere la vita con Maria, su stpauls.it. URL consultato il 7 maggio 2013.
- ^ Ultimo addio ai bimbi mai nati, su varesenews.it. URL consultato il 31 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2007).
- ^ I funerali ai bimbi mai nati è un gesto di rispetto e di carità cristiana, su varesenews.it. URL consultato il 14 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2007).
- ^ Gallerie Fotografiche. Il cimitero dei bambini mai nati a Busto, su varesenews.it. URL consultato il 22 novembre gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2018).
- ^ Piergiorgio Liverani, L'ultima pietà, in Sì alla vita, n. 5, Roma, Giorgio La Pira, maggio 2012.
- ^ Storia e arte dei cimiteri cittadini in mostra a Palazzo Cicogna, su varesenews.it. URL consultato il 22 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2018).
- ^ Percorsi artistici, "Il Liberty nell’arte funeraria", su varesenews.it. URL consultato il 16 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Belotti, Arte e Storia del nostro Camposanto, 1929.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul cimitero monumentale di Busto Arsizio