Christian Kuntner | |
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Nazionalità | Italia |
Alpinismo | |
Specialità | Roccia |
Christian Kuntner (Prato allo Stelvio, 1962 – Annapurna I, 18 maggio 2005) è stato un alpinista italiano. Tra i più forti scalatori della scuola altoatesina, ha scalato tredici dei quattordici ottomila. È scomparso nel 2005, travolto da una valanga, mentre tentava l'Annapurna I, l'ultimo ottomila che gli mancava.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo ottomila scalato fu il Cho Oyu, la cui vetta raggiunse nel 1991.[1] Nel 1995 scalò l'Everest insieme a Marco Bianchi per il Colle Nord e la cresta nord-est, compiendo la prima ascensione italiana per questa via.[2][3]
Nel 1998 attraversò l'intera Via della Seta in mountain bike; a quest'impresa seguì nel 2001 l'attraversamento delle Americhe dall'Alaska a Terra del Fuoco.
Nel 2002, proclamato dall'ONU "Anno Internazionale delle Montagne", scalò 64 degli 84 quattromila delle Alpi con il valdostano Abele Blanc.
Il 18 maggio 2005, durante il suo quarto tentativo di raggiungere la vetta dell'Annapurna I (l'unico ottomila che gli mancava ancora), fu travolto da una valanga e morì lo stesso giorno per le emorragie interne riportate.[4][5]
Gli ottomila
[modifica | modifica wikitesto]Nella seguente tabella sono elencate le salite degli ottomila, tutte avvenute senza ossigeno supplementare, compresi i tentativi falliti.[6] Diverse ascensioni furono compiute con l'alpinista milanese Marco Bianchi, salitore di sette dei quattordici ottomila, divenuto in seguito fotografo,[7] e con Abele Blanc.
# | Ottomila | Data | Descrizione |
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Gasherbrum II | 1990 | Tentativo fallito per il meteo | |
Broad Peak | 1990 | Tentativo fallito per il meteo | |
1 | Cho Oyu | 25 settembre 1991 | Salita con una spedizione internazionale di cui faceva parte Wanda Rutkiewicz, che raggiunse la vetta il giorno successivo.[1] |
2 | Manaslu | 29 settembre 1992 | Via normale per la parete nord-est, con Marco Bianchi e Krzysztof Wielicki[8] |
3 | Broad Peak | 6 luglio 1993 | Salita con Marco Bianchi, facenti parte di una spedizione guidata da Fausto De Stefani[9] |
4 | Dhaulagiri I | 25 settembre 1994 | Salita con Marco Bianchi[10] |
5 | Everest | 13 maggio 1995 | Salita con Marco Bianchi per la cresta nord-est e prima ascensione italiana per questa via[2][3] |
6 | K2 | 1996 | Salita con Marco Bianchi e Krzysztof Wielicki per la via giapponese sulla cresta nord[11] |
Annapurna I | 1997 | Tentativo fallito per il meteo | |
Shisha Pangma | 1997 | Tentativo fallito per il meteo | |
7 | Shisha Pangma | 1998 | Salita con Stephan Andres |
8 | Gasherbrum I | 3 luglio 1999 | Salita con Abele Blanc[12] |
9 | Gasherbrum II | 1999 | Salita con Abele Blanc |
10 | Makalu | 2000 | Salita con Abele Blanc e Stephan Andres |
11 | Nanga Parbat | 2001 | Salita con Abele Blanc e Stephan Andres per la via Kinshofer[13] |
Annapurna I | 2002 | Tentativo fallito per il meteo | |
12 | Kangchenjunga | 20 maggio 2003 | Salita con Silvio Mondinelli, Mario Merelli e Carlos Pauner[14][15] |
Annapurna I | 2003 | Tentativo fallito per il meteo | |
13 | Lhotse | 2004 | Salita con Norbert Joos[6] |
Annapurna I | 2005 | Tentativo in cui rimane travolto da una valanga |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Elizabeth Hawley, Climbs and expeditions, 1991, in The American Alpine Journal, 1992, pp. 265-266. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ a b Un milanese sulla Nord Est dell'Everest, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 23 maggio 1995. URL consultato il 10 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2015).
- ^ a b Marco Bianchi, Marco Bianchi: la mia scalata all'Everest con Kuntner sulle tracce di Mallory e Irvine (PDF), in Lo Scarpone, vol. 7-8, Club Alpino Italiano, luglio-agosto 1995. URL consultato il 10 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ Valanga sull'Annapurna, su planetmountain.com, 18 maggio 2005. URL consultato il 9 aprile 2013.
- ^ Kuntner non è resistito alla valanga, su montagna.tv, 19 maggio 2005. URL consultato il 9 aprile 2013.
- ^ a b Lhotse per Kuntner e Joss, Everest per Nardi. E il tempo del K2 si avvicina., su planetmountain.com, 20 maggio 2004. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ Marco Bianchi, su marcobianchifotografo.com. URL consultato il 10 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ Mario Corradini, Manaslu 8163, su intraisass.it. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ (EN) Xavier Eguskitza, Corrections to the 1994 AAJ, in The American Alpine Journal, 1996, p. 309. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ (EN) Bill O'Connor, Nepal 1994 (PDF), in Alpine Journal, 1995, p. 275. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ Marco Bianchi, un altro alpinista milanese in vetta al K2, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 15 agosto 1996. URL consultato il 10 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2015).
- ^ (EN) Lindsay Griffin & David Hamilton, Pakistan 1999 (PDF), in Alpine Journal, 2000, p. 251. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ Manuel Lugli, Nanga Parbat, cima per Blanc, Kuntner e Andres, su planetmountain.com, 2 luglio 2001. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ (EN) Kangchenjunga 8586m: Chronology of Ascensionists 1955 - 2004 (PDF), in Alpine Journal, 2005, p. 35. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ Vette sul Kangchenjunga e Dhaulagiri, su planetmountain.com, 25 maggio 2003. URL consultato il 10 aprile 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Christian Kuntner, 13 1/2 Achttausender, Provinz Verlag, 2011, ISBN 978-88-88118-47-5.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale sull'Internet Archive Wayback Machine
- (EN) Biografia su mounteverest.net, su mounteverest.net. URL consultato il 21 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
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