Chiesa di Gesù Redentore e San Ludovico d'Angiò | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°50′48.59″N 14°15′07.24″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Gesù Redentore e San Ludovico d'Angiò |
Arcidiocesi | Napoli |
Consacrazione | 1 dicembre 2007 |
Stile architettonico | gotico |
Completamento | 1317 |
La chiesa di Gesù Redentore e San Ludovico d'Angiò, già cappella delle sorelle povere di Santa Chiara (popolarmente ricordata come chiesa delle clarisse) è una chiesa di Napoli, situata nel centro storico, in piazza del Gesù Nuovo.
La chiesa in origine nacque come refettorio dei Frati Minori, spazio quindi destinato ai frati minori,[1] e faceva parte assieme ai suoi due chiostri monumentali (dei Frati Minori e di Servizio) dell'adiacente complesso monastico di Santa Chiara.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio sorse originariamente per i frati minori nel 1317.[1] Esso mostra un'architettura tipicamente medievale essendo contemporaneo alla basilica di Santa Chiara. La sua funzione era inizialmente quella di refettorio.
La chiesa è formata da una navata rettangolare preceduta da un ampio vestibolo in cui è visibile al centro della parete una tela a forma di lunetta trecentesca raffigurante la Crocifissione, il cui luogo originario non è l'attuale.[1]
La navata vede un pavimento pregiato e un altare maggiore di sola pietra, mentre il soffitto è sovrastato da una teoria di capriate lignee. Sulla controfacciata dell'aula è un grande affresco romboidale chiamato La mensa del Signore, raffigurante Cristo che regge il Vangelo, mentre in basso è raffigurato un momento conviviale con i santi Francesco e Chiara e gli Apostoli.[1] Tangenti i quattro lati, sono dipinti in piccoli cerchi i simboli dei quattro evangelisti, uno per lato. Questo affresco, databile attorno al 1332, è attribuito ad un artista nominato convenzionalmente Maestro di Giovanni Barrile.
Segue alla navata il coro delle clarisse, divenuto tale con la trasformazione della struttura da refettorio dei frati a chiesa per le monache, posto dietro l'altare e che un tempo costituiva la sala capitolare del monastero. La sala è caratterizzata da un altro affresco ancora su Gesù Redentore tra santi e donatori, all'interno di un tipico tempietto gotico, anch'esso dipinto ad affresco.[1] L'opera è di Lello da Orvieto ed è datata 1340 circa.[1]
Dopo i restauri del secondo dopoguerra che interessarono l'intero complesso, fu aperto l'ingresso principale alla chiesa su piazza del Gesù, prima inesistente.
Chiusa per oltre due anni a causa di urgenti restauri conservativi, è stata riaperta al culto il primo dicembre 2007 ed, in tale data, è stata elevata a chiesa dall'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe e dedicata al Cristo Redentore, a motivo della sua raffigurazione nel coro, ed a San Ludovico d'Angiò, poiché le sue reliquie sono tutt'oggi conservate dalle stesse clarisse.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Napoli e dintorni, 2007, Milano, Touring Club Italiano, ISBN 978-88-365-3893-5.
- Napoli sacra. Guida alle chiese della città, coordinamento scientifico di Nicola Spinosa; a cura di Gemma Cautela, Leonardo Di Mauro, Renato Ruotolo, Napoli 1993-1997.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Gesù Redentore e San Ludovico d'Angiò
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Riapre al culto la Cappella delle Clarisse a Napoli, su psallite.net. URL consultato il 20 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
- Vista dell'interno dopo i restauri, su google.it.