Carlo Maserati (Voghera, 1881 – Bologna, 1910) è stato un ingegnere italiano specializzato nel settore automobilistico e ciclistico. Era il maggiore[1] dei fratelli Maserati[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La sua carriera di ingegnere iniziò in una fabbrica di Affori, all'epoca comune autonomo, ora quartiere di Milano, dove sviluppò un propulsore di tipo monocilindrico per bicicletti a motore. Il propulsore era prodotto da Michele Carcano nel suo stabilimento di Anzano del Parco[3] e utilizzava una striscia di cuoio come trasmissione.
In seguito, Carlo fu ingaggiato come pilota dei bicimotore Carcano e vinse la Brescia-Orzinuovi-Brescia nel 1899[4]. L'anno dopo vinse il Circuito di Brescia[5] e la Padova-Bovolenta[6].
La fabbrica di Carcano terminò la produzione nel 1901, quindi Carlo iniziò nello stesso anno a lavorare come collaudatore per la Fiat fino al 1903. In quell'anno passò all'Isotta Fraschini con la stessa qualifica, raggiungendo suo fratello Alfieri.
Nel 1907 iniziò a lavorare per la Bianchi nel campo delle autovetture, dove corse la Coppa Florio, giungendo nono, e partecipò alla Kaiserpreis. L'anno dopo diventò manager della Junior car company, raggiungendo suo fratello Ettore.
Carlo morì di tubercolosi nel 1910. Quattro anni dopo, i suoi fratelli fondarono la Maserati a Bologna.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carl Wagner, Maserati Might: a 1898 motor cycle started the story of the Maserati brothers and the famous racing cars they built, dalla rivista Autocar, volume 127, pagine 12 - 15, 23 luglio 1967
- ^ 100 anni di Maserati da “maserati.org.au” Archiviato il 23 dicembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Un'immagine di Michele Carcano con Carlo Maserati, su motoringpicturelibrary.com. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2011).
- ^ Le Feste Automobilistiche, in La Provincia di Brescia, 11 settembre 1899, 2-3. Riportato erroneamente come "Carlo Masserati".
- ^ I premi della Grande Corsa e dell'Esposizione automobilistica, in Il Cittadino di Brescia, 11 settembre 1900, p. 2. Riportato erroneamente come "Carlo Masserati".
- ^ Diatto e i fratelli Maserati
Altri progetti
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