Campionato mondiale vetture sport 1956 | |
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Edizione n. 4 del Campionato mondiale vetture sport | |
Dati generali | |
Inizio | 29 gennaio |
Termine | 12 agosto |
Prove | 5 |
Titoli in palio | |
Costruttori | Ferrari su 860 Monza e 290 MM |
Altre edizioni | |
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Il Campionato mondiale vetture sport 1956, la cui denominazione ufficiale è World Sports Car Championship, è stata la 4ª edizione del Campionato mondiale vetture sport.
Organizzato dalla Federazione Internazionale dell'Automobile tramite la Commissione Sportiva Internazionale e riservato alle vetture sport senza limitazioni di cilindrata, è stato vinto dalla Ferrari con le 860 Monza e 290 MM pilotate da Juan Manuel Fangio, Eugenio Castellotti, Phil Hill e Maurice Trintignant.
Regolamento
[modifica | modifica wikitesto]- Titoli
- Campionato del mondo vetture sport riservato ai costruttori di vetture sport.
- Categorie
- Sport: vetture biposto con carrozzeria aperta o chiusa e motori senza limitazioni di cilindrata, progettate e costruite appositamente per le competizioni ma dotate degli equipaggiamenti per l'uso stradale, suddivise in classi secondo la cilindrata[1].
- Gran Turismo: suddivise in categorie in base alla cilindrata.
- Turismo: suddivise in categorie in base alla cilindrata.
- Punteggi
Vengono assegnati punti solo alla vettura meglio classificata per ogni costruttore. Al primo costruttore classificato vengono attribuiti 8 punti, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto, 1 al sesto. Per la classifica finale vengono conteggiati solo i migliori tre risultati. Le vetture turismo e gran turismo non ottengono punti.
Costruttori
[modifica | modifica wikitesto]I seguenti modelli hanno contribuito a conquistare i punti nel campionato per i loro rispettivi costruttori.
- Ferrari 860 Monza & Ferrari 290 MM
- Maserati 300S
- Jaguar D-Type
- Aston Martin DB3S
- Porsche 550 Spyder & Porsche 550 RS
- Mercedes-Benz 300 SL
Resoconto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1956 le prove in calendario vengono ridotte a cinque: la 1000 km di Buenos Aires, 12 Ore di Sebring, la Mille Miglia, la 1000 km del Nürburgring e il nuovo Gran Premio di Svezia.
La stagione vede la sfida tutta italiana tra Ferrari e Maserati con i costruttori inglesi e tedeschi a fare da comparsa. La Maserati vince a Buenos Aires e al Nürburgring, la Ferrari a Sebring, alla Mille Miglia e in Svezia. Con 24 punti la Ferrari vince il suo terzo titolo iridato battendo la Maserati ferma a 18, con la Jaguar terza classificata e lontanissima con solo 7 punti.
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Nº | Data | Gara | Costruttore | Vettura | Categoria | Piloti | Resoconto |
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1 | 29 gennaio | 1000 km di Buenos Aires | Maserati | 300S | Sport | Stirling Moss-Carlos Menditeguy | Resoconto |
2 | 24 marzo | 12 Ore di Sebring | Ferrari | 860 Monza | Sport | Juan Manuel Fangio-Eugenio Castellotti | Resoconto |
3 | 12 aprile | Mille Miglia | Ferrari | 290 MM | Sport | Eugenio Castellotti | Resoconto |
4 | 27 maggio | 1000 km del Nürburgring | Maserati | 300S | Sport | Piero Taruffi-Harry Schell-Jean Behra-Stirling Moss | Resoconto |
5 | 12 agosto | Gran Premio di Svezia | Ferrari | 290 MM | Sport | Phil Hill-Maurice Trintignant | Resoconto |
Classifica
[modifica | modifica wikitesto]Pos | Costruttore | Pr 1 | Pr 2 | Pr 3 | Pr 4 | Pr 5 | Totale |
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1 | Ferrari | (6) | 8 | 8 | (6) | 8 | 24 |
2 | Maserati | 8 | 2 | 8 | 18 | ||
3 | Jaguar | 4 | 3 | 7 | |||
4 | Aston Martin | 3 | 2 | 5 | |||
5 | Porsche | 1 | 3 | 4 | |||
6 | Mercedes-Benz | 1 | 1 | 2 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Maurizio Ravaglia e Gianni Cancellieri, Campionati internazionali di velocità - Campionato del mondo Sport Prototipi, in Enciclopedia dello Sport-Motori, Enciclopedia Italiana Treccani, 2003, pp. 145-160.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Zana, L'epopea delle Sport e Prototipi, Giorgio Nada Editore, 2011, ISBN 978-88-7911-535-3.
- Maurizio Ravaglia & Gianni Cancellieri, Enciclopedia dello Sport-Motori, Enciclopedia Italiana Treccani, 2003.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Campionato Mondiale Marche 1956 su World Sports Racing Prototypes, su wsrp.ic.cz. URL consultato il 28 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2015).