La campanula barbata (nome scientifico Campanula barbata L., 1759) è una pianta erbacea dai fiori blu chiaro a forma di campanella appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (campanula) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana.
Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamare “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina.[3] L'epiteto specifico (barbata) si riferisce alle fitte barbe presenti alle fauci della corolla.[4]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Systema Naturae. Editio decima, reformata. - 2: 926. 1759"[5] del 1759.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante possono arrivare fino a 1 - 4 dm di altezza. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. In alcuni casi il ciclo biologico può essere bienne. Contengono lattice lattescente e accumulano inulina.[6][7][8]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea del fusto è eretta e semplice o con pochi rami eretti (da 1 a 4). La sezione è angolosa e la superficie è ricoperta da peli patenti.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie si dividono in basali e cauline e sono disposte in modo spiralato e senza stipole. Le foglie basali hanno delle forme lanceolato-spatotale con apici acuti; i bordi sono interi o crenati; la superficie è pelosa e la consistenza e di tipo molle. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte fino a raggiungere una lamina di tipo lesiniforme. Dimensioni delle foglie inferiori: larghezza 1 – 3 cm; lunghezza 5 – 10 cm.
Infiorescenza/Fiori
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze sono formate da racemi terminali, unilaterali di pochi fiori (1 - 5). Non sono presenti brattee. I peduncoli sono incurvati verso il basso (penduli). I fiori sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
- Calice: il calice è formato da 5 denti (sepali) acuti più o meno concresciuti. Tra un dente e l'altro del calice è inserita una breve appendice riflessa. Il calice è più breve della corolla, ma più lungo dell'ovario.
- Corolla: la corolla campanulata è formata da 5 petali più o meno concresciuti in un tubo; i denti della corolla, appena carenati, sono acuti e riflessi verso l'esterno. Il colore è azzurro-violetto-pallido. I petali sono privi di ali marginali. La corolla è vistosamente barbata sul margine. Lunghezza della corolla: 20 – 30 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con antere, libere (ossia saldate solamente alla base) e filamenti sottili ma membranosi alla base. Il polline è 3-porato e spinuloso.
- Gineceo: lo stilo è unico con 3 stigmi. L'ovario è infero, 3-loculare con placentazione assile (centrale), formato da 3 carpelli (ovario sincarpico). Lo stilo possiede dei peli per raccogliere il polline. L'ovario è privo del disco nettarifero.
- Fioritura: da (giugno) luglio a agosto.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono delle capsule "pisiformi" (forma e dimensioni simili ad un seme di pisello[9]) poricide 3-loculare, ossia deiscenti mediante pori laterali aprentesi inferiormente ai denti calicini; i semi sono molto minuti. La capsula dopo l'antesi si presenta avvolta dai resti della corolla.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[8]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Alpico, o anche Euro - Orofita.
- Distribuzione: in Italia questa specie è presente solamente nelle Alpi. Fuori dall'Italia è presente in tutte le zone alpine e in due areali disgiunti: Sudeti e Norvegia meridionale.[6]
- Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i pascoli alpini e subalpini su terreno acido; ma anche le praterie rocciose, lande e popolamenti a Lavandula e boschi tipo peccete, lariceti e abetine. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH acido, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[11]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 1200 fino a 2600 m s.l.m. (massimo 2800 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino (e in parte quello montano).
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico Campanula barbata appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
- Classe: Juncetea trifidi
- Ordine: Caricetalia curvulae
- Alleanza: Nardion strictae
- Ordine: Caricetalia curvulae
- Classe: Juncetea trifidi
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza della Campanula barbata (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 449 specie (circa 50 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale.[10][12][13]
Il numero cromosomico di C. barbata è: 2n = 34.[14]
Variabilità
[modifica | modifica wikitesto]Sono state trovate (ma raramente) piante con fiori eretti. In passato sono state descritte come subsp./var. strictopeduncolata (Hausm.) Hirschm. (attualmente considerata un sinonimo della specie principale).
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[15]
- Campanula barbata var. firmiana (Vand.) Steud.
- Campanula barbata var. pusilla Gaudin
- Campanula barbata f. pusilla (Gaudin) Hayek & Hegi
- Campanula barbata var. strictopedunculata Thomas ex Rchb.
- Campanula barbata var. uniflora A.DC.
- Campanula firmiana Vand.
- Campanula macrorhiza var. pogonopetala Vuk.
- Campanula strictopedunculata (Thomas ex Rchb.) Landolt
- Marianthemum barbatum (L.) Schur
- Medium barbatum (L.) Spach
- Sykoraea barbata (L.) Opiz
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Specie simili con habitat e areali abbastanza comuni (le zone alpine) sono:
- Campanula alpestris All-: si differenzia per le corolle più grandi e l'infiorescenza formata da fiori unici.
- Campanula alpina Jacq.: si differenzia per l'infiorescenza a fiori più eretti e una altezza minore, per le appendici del calice più brevi e la corolla priva di peluria alle fauci; il colore della corolla è più intenso.
Altre notizie
[modifica | modifica wikitesto]La campanula barbata in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Bärtige Glockenblume
- (FR) Campanule barbue
- (EN) Bearded Bellflower
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 424.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 5 aprile 2014.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 5-aprile-2014.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 688.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 41.
- ^ a b Judd 2007, pag. 516.
- ^ Musmarra 1996, pag. 964.
- ^ a b Conti et al. 2005, pag. 66.
- ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 310.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 26-56 e 41.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 679.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 5 aprile 2014.
- ^ Campanula alpestris, in The Plant List. URL consultato il 5 aprile 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 1, 1960, pag. 424.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 688, ISBN 88-506-2449-2.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 41, Berlin, Heidelberg, 2007.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 310.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campanula barbata
- Wikispecies contiene informazioni su Campanula barbata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Campanula barbata Catalogazione floristica - Università di Udine
- Campanula barbata IPNI Database
- Campanula barbata EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Campanula barbata Tropicos Database
- Campanula barbata Royal Botanic Gardens KEW - Database