Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea | |
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Abbreviazione | Fondazione CDEC |
Tipo | no-profit |
Fondazione | 1955 |
Sede centrale | Milano |
Presidente | Giorgio Sacerdoti[1] |
Direttore | Gadi Luzzatto Voghera[2] |
Sito web | |
La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC è un istituto storico culturale indipendente con sede a Milano, che promuove lo studio delle vicende storiche, della cultura e della realtà degli ebrei, con particolare riferimento all'Italia e all'età contemporanea.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costituito nel 1955 a Venezia su iniziativa della Federazione giovanile ebraica d'Italia con il nome "Centro di documentazione ebraica contemporanea - Sezione italiana" (il nome deriva da quello dell'omologo centro francese Centre de documentation juive contemporaine), la prima sede era all'interno dell'abitazione di Roberto Bassi[3].
Nel 1960 sotto la direzione di Guido Valabrega il centro si è trasferito a Milano in un edificio messo a disposizione dalla comunità ebraica di Milano, nei locali che erano stati della scuola ebraica di via Eupili[4], e assume la precisa connotazione di istituto storico. Inizia l'attività di pubblicazione di lavori di ricerca storiografica, escono le prime pubblicazioni, dapprima Quaderni della Federazione Giovanile Ebraica d'Italia (1961) e poi due numeri "Gli ebrei in Italia durante il fascismo. Quaderni del centro di documentazione ebraica contemporanea - Sezione italiana" (1962-63).
Nel 1966 viene curata dal CDEC la pubblicazione della prima edizione dei diari di Emanuele Artom, con il titolo "Diari: gennaio 1940 - febbraio 1944".
Rilevante il ruolo del Centro nei processi contro i crimini nazisti, nella serie di procedimenti istruiti dalla procura del Tribunale di Dortmund (1964-1969) e dal Tribunale di Berlino (1970-1973) viene affidato al CDEC il lavoro di ricerca della documentazione come prova del ruolo svolto dall'ex ufficiale delle SS Friedrich Bosshammer nell'organizzazione della deportazione degli ebrei dall'Italia. La segretaria Eloisa Ravenna, accettò di collaborare alle indagini delle procure tedesche a condizione di poter conservare copia di tutta la documentazione.
Il centro è trasformato dal 1986 in Fondazione.
Il Polo della memoria
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2022 la Fondazione CDEC trasferisce la sua sede presso il Memoriale della Shoah di Milano in Piazza Edmond J. Safra, 1. Nella nuova sede trovano posto gli uffici suddivisi nei dipartimenti della Didattica, della Ricerca storica, dell’Osservatorio antisemitismo; l’Archivio e la Biblioteca si trovano in uno spazio separato. La nuova Biblioteca della Fondazione è posta su tre livelli e conta 48 posti di lettura, di cui alcuni con possibilità di consultazione dei cataloghi informatici[5]. La biblioteca comprende 31.000 monografie in varie lingue, 700 tesi di laurea e 2.000 testate di periodici; l’archivio contiene numerose testimonianze sulla storia degli ebrei italiani. La nuova sede è stata inaugurata nel giugno 2022, alla presenza - fra gli altri - delle senatrice Liliana Segre e del ministro in carica per le Pari Opportunità e la Famiglia[6][7]. Il direttore del CDEC, Gadi Luzzatto Voghera, ha affermato trattarsi della «biblioteca più fornita in materia di antisemitismo e storia dell’ebraismo italiano»[8].
Attività
[modifica | modifica wikitesto]Nel primo statuto del 1957 vengono definiti come obiettivi del centro "la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza"[9].
Dotato di una fornita biblioteca, di una mediateca e di un archivio documentario notevole, fornisce i propri servizi a studenti e ricercatori, realizza mostre ed organizza incontri con studenti e docenti.
La fondazione è divisa in settori:
- biblioteca;
- videoteca;
- archivio documentario e fotografico;
- osservatorio antisemitismo;
- didattica;
- ricerche storiche.
L'archivio documentario, che collabora con l'istituto Yad Vashem di Gerusalemme e con numerosi altri istituti internazionali, oltre a raccogliere documenti relativi alle persecuzioni antisemite e alla Shoah in Italia, è il referente per l'Italia della campagna per il riconoscimento dei Giusti tra le Nazioni.
L'osservatorio del pregiudizio antisemita contemporaneo, attivo anche sul web[10], promuove la raccolta di denunce e casi relativi a atti di antisemitismo attuali in Italia e in Europa.
La biblioteca conta oggi su una grande collezione di oltre 30.000 volumi e oltre duemila periodici.
La videoteca, offre una collezione di fiction, documentari, trasmissioni tv a tema ebraico. Fa parte della collezione il fondo Archivio della memoria, contenente le interviste ai superstiti Italiani alla Shoah ancora in vita registrate tra il 1995 e il 1997. Da queste testimonianze nel 1997 è stato realizzato il film-documentario Memoria.
Il settore didattica offre consulenze a scuole e centri educativi su richiesta riguardo a Shoah e storia dell'antisemitismo mediante una apposita task force di volontari ed esperti.
L'archivio raccoglie e cataloga anche decine di migliaia di fotografie e immagini relative a tutto l'Ebraismo Italiano tra XIX, XX e XXI secolo.
A partire dal 2009 la fondazione riceve un apposito contributo statale.
Persone
[modifica | modifica wikitesto]Ha sede in Milano, dal 2016 è diretto dallo storico Gadi Luzzatto Voghera[11] subentrato a Michele Sarfatti, direttore dal 2002 al 2016[12] [13]. È stato presieduto dal 1980 al 2004 da Luisella Ottolenghi Mortara. Dal 2004 è presidente il Prof. Giorgio Sacerdoti.
Opere (selezione)
[modifica | modifica wikitesto]- Liliana Picciotto, Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah 1943-45, Torino, Einaudi 2017, ISBN 978-88-06235093
- Liliana Picciotto, Il libro della memoria, gli ebrei deportati dall Italia 1943-1945, presentazioni di Simon Wiesenthal, Luisella Ottolenghi Mortara, Tullia Zevi, Milano, Mursia, 1991, 1992, 2002, ISBN 978-88-425-0779-6.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Consiglio di amministrazione CDEC, su cdec.it. URL consultato il 28 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2018).
- ^ Gadi Luzzatto Voghera è il nuovo direttore della Fondazione CDEC, su cdec.it. URL consultato il 28 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2018).
- ^ Roberto Bassi, Ricordo di Massimo Adolfo Vitale. Dal Comitato ricerche deportati ebrei al Centro di documentazione ebraica contemporanea, in La rassegna mensile di Israel, XLV, n. 1-3, pp. 8–21.
- ^ E. Palumbo, Cenni storici sulla scuola ebraica di via Eupili, in CDEC Digital Library.
- ^ La nuova sede della Fondazione CDEC, su www.cdec.it. URL consultato il 2 agosto 2022.
- ^ Zita Dazzi, Milano, al Memoriale della Shoah la nuova sede del Cdec. Liliana Segre: "Non solo luogo di storia e memoria, ma anche di studio e riflessione", in la Repubblica, 11 maggio 2022. URL consultato il 2 agosto 2022.
- ^ Giorgia Fargion, Il CDEC arriva a Binario 21: da Milano un nuovo polo della memoria, su www.shalom.it, 15 giugno 2022. URL consultato il 2 agosto 2022.
- ^ Una giornata storica per Milano “Memoria e consapevolezza, presupposto per il futuro”, su moked.it, 14 giugno 2022. URL consultato il 2 agosto 2022.
- ^ Archivo Fondazione CDEC
- ^ Sito Web dell'Osservatorio antisemitismo
- ^ Gadi Luzzatto Voghera è il nuovo direttore della Fondazione CDEC, su cdec.it. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2018).
- ^ Michele Sarfatti su SISSCO (Società italiana per lo studio della storia contemporanea), su sissco.it. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Michele Sarfatti, su michelesarfatti.it. URL consultato il 28 dicembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Bassi, Ricordo di Massimo Adolfo Vitale. Dal Comitato ricerche deportati ebrei al Centro di documentazione ebraica contemporanea, in "La rassegna mensile di Israel", v. XLV, n. 1-3 (gennaio-marzo 1979), pp. 8–21
- Klaus Voigt, Das Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea in Mailand, in "Zibaldone. Zeitschrift für italienische Kultur der Gegenwart", n. 22, 1996, pp. 51–62
- Michele Sarfatti, La fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, in fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, funzioni dei Centri di storia e cultura ebraica nella società contemporanea. Atti del convegno - Milano, 3 febbraio 1997, a cura di Michele Sarfatti, Librificio-Proedi editore, Milano 1998, pp. 45–50
- Enrico Palumbo, Cenni storici sulla scuola ebraica di via Eupili, in CDEC Digital Library.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fondazione centro di Documentazione Ebraica Contemporanea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il sito del Centro di documentazione ebraica contemporanea, su cdec.it.
- Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea a cura di Michele Sarfatti per Yad Vashem
- Il sito Facebook del CDEC, https://www.facebook.com/fondazionecdec/
- Mostra digitale del CDEC, su museoshoah.it.
- La digital library della Fondazione: risorse digitali online per la storia, la cultura e le tradizioni degli ebrei in Italia dall’età dell’Emancipazione ad oggi
Controllo di autorità | VIAF (EN) 145053842 · ISNI (EN) 0000 0001 2176 8973 · LCCN (EN) n81138516 · GND (DE) 1038032-2 · BNF (FR) cb12018589j (data) · J9U (EN, HE) 987007259501605171 |
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