Karité | |
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Vitellaria paradoxa | |
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
Ordine | Ericales |
Famiglia | Sapotaceae |
Sottofamiglia | Sapotoideae |
Tribù | Sapoteae |
Genere | Vitellaria C.F.Gaertn. |
Specie | V. paradoxa |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Ebenales |
Famiglia | Sapotaceae |
Genere | Vitellaria |
Specie | V. paradoxa |
Nomenclatura binomiale | |
Vitellaria paradoxa C.F.Gaertn., 1807 | |
Sinonimi | |
Lucuma paradoxa | |
Areale | |
Il karité, in italiano caritè o albero del burro (Vitellaria paradoxa C.F.Gaertn., 1807) è una pianta della famiglia delle Sapotacee, diffusa in Africa. È l'unica specie nota del genere Vitellaria .[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È alta tra i 10 e i 15 metri, con un tronco che può raggiungere un metro di diametro. La corteccia è molto spessa per proteggersi dalle alte temperature presenti nella savana. La pianta è dotata di rami tozzi, pure muniti di una robusta corteccia. Le foglie, che crescono a ciuffi su questi, sono di forma allungata e sono munite di un picciolo lungo mediamente dai 5 ai 15 cm; in giovinezza sono di un colore rosso tendente al ruggine, sviluppandosi acquisiscono un colorito tendente al verde scuro e possono aumentare le loro dimensioni di lunghezza e larghezza rispettivamente dai 15 ai 25 cm e dai 4 ai 7 cm. La pianta fiorisce in un periodo che si estende da dicembre a marzo, i fiori sono di colore verde con sfumature di giallo e di gradevole profumazione.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie nativa dell'Africa, diffusa in Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Repubblica del Congo e Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio, Etiopia, Ghana, Guinea, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sudan, Sudan del Sud, Togo e Uganda[1].
È stata introdotta in Honduras dove è comunemente conosciuta come tango.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La Lista rossa IUCN classifica Vitellaria paradoxa come specie vulnerabile [1], perché gli esemplari selvatici sono eccessivamente sfruttati per finalità economiche.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Dai suoi semi, impropriamente chiamati noci di carité, si ricava il burro di carité, che può essere di colore lievemente giallo o verde, dall'odore gradevole e leggermente dolce; per le sue caratteristiche viene utilizzato in molti prodotti cosmetici o come condimento.
In antichità, nel regno del Mali, l'olio di carité era usato, mischiato con una terra della zona, per rivestire i muri, come fosse calce. (Ibn Battuta, I viaggi, p. 754.)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Makerere University Institute of Environment and Natural Resources. 1998, Vitellaria paradoxa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 6 ottobre 2023.
- ^ (EN) Vitellaria paradoxa, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 ottobre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) J. B. Hall, Vitellaria paradoxa: a monograph, Bangor, School of Agricultural and Forest Sciences, University of Wales, 1996.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vitellaria paradoxa
- Wikispecies contiene informazioni su Vitellaria paradoxa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- CEDD - Progetto karité, su cedd-karite.org. URL consultato il 17 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2012).
- Le meraviglie dell'albero del karité, su lerboristeria.com.
- Vitellaria paradoxa GRIN Database
- Vitellaria paradoxa Ecoport
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 798 · LCCN (EN) sh89001665 · GND (DE) 4125964-6 · BNF (FR) cb12014391k (data) · J9U (EN, HE) 987007541887905171 |
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