Bevr'in vin | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Lombardia |
Zona di produzione | provincia di Mantova |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Riconoscimento | De.C.O. |
Il bevr'in vin (dal dialetto mantovano bevr'in ven = bere nel vino) è una minestra che costituisce l'aperitivo e l'antipasto tipico della cucina mantovana[1][2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la tradizione della terra gonzaghesca, i pasti invernali debbono essere preceduti dal bevr'in vin, sempre servito in scodella preriscaldata, che viene preparato in tre differenti modi, in funzione del successivo primo piatto:
- primo piatto sia costituito da agnolini o da cappelletti, in brodo o asciutti, il bevr'in vin viene composto da un mestolo di brodo bollente, contenente alcuni agnoli o cappelletti. La temperatura verrà diminuita dal commensale aggiungendo a piacere vino rosso di forte corpo. Tale operazione viene anche definita «negàr i caplét in d'l'acqua scura», ovvero «annegare i cappelletti nell'acqua scura». Nei ristoranti, per favorire la comprensibilità dei menù ai turisti, questa versione del bevr'in vin viene spesso denominata sorbir d'agnoli.
- primo piatto sia costituito da tortelli di zucca, il bevr'in vin viene composto da cinque o sei tortelli appena cotti, ai quali vengono aggiunti un goccio d'acqua di cottura e mezzo bicchiere di vino. Questa versione del bevr'in vin viene anche definita turtèi sguasaròcc, ovvero «tortelli sguazzanti», sottolineando la stranezza dei tortelli di zucca in minestra, differentemente sempre serviti asciutti.
- per tutti gli altri primi piatti, il bevr'in vin è semplicemente preparato con brodo di carne e mezzo bicchiere di vino.
Le varianti a queste tre versioni consistono esclusivamente nelle diverse tipologie e quantità di vino utilizzate, solitamente Lambrusco, Ancellotta, Clinto o Merlot, e nell'aggiunta (facoltativa) di formaggio grana grattugiato.
È antica credenza popolare che questo tipo di aperitivo-antipasto costituisca una sorta d'elisir di lunga vita e, a tale riguardo, un antichissimo proverbio mantovano, tuttora molto in uso, recita: «Al bevr'in vin l'è la salut ad l'omm», ovvero «il bere nel vino è la salute dell'uomo».
Il bevr'in vin ha acquisito lo stato di "De.C.O." (Denominazione comunale d'origine) dal comune di Gonzaga (Mn)[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bevr’in vin, su Mondocibo. URL consultato il August 2, 2017.
- ^ Angelo Peretti, I giusti abbinamenti, Giunti Editore, 2001, ISBN 978-88-440-1614-2.
- ^ Disciplinare DE.CO. Disciplinare di produzione del Bevr in vin gonzaghese. (PDF), su comune.gonzaga.mn.it. URL consultato il 28 novembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Di terra e di acqua. Identità sociale della cucina mantovana, Franco Angeli Editore, Milano, 1997
- Silvia Maccari, La cucina mantovana, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 1996
- Giovanni Ballarini, Il boccon del prete Ovvero il culo della gallina? Scienza, storia e tradizioni in tavola, TARKA, 2015, ISBN 88-98823-64-9.