Bertran d'Aurel (fl. XII-XIII secolo) è stato un trovatore occitano forse originario di Aurel (Drôme o Vaucluse), attivo in Veneto e in Italia settentrionale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Bertran d'Aurel sembra essere stato un militare al servizio nell'armata dell'imperatore Federico II di Svevia, legato in amicizia con Guillem Figueira, il quale lo chiamava bel ami.[1]
Della sua opera ci restano unicamente dieci versi di una cobla di un partimen, in risposta a Figueira, nella quale fa riferimento ad Aimeric de Peguilhan, che nel suo soggiorno in Italia aveva ammassato un bel po' di ricchezza, cosa questa che turbava non poco il suo amico Figueiras; questi scrive all'amico una cobla dicendogli:[1]
Bertran d'Aurel, si moria
N'Aimeric, ans de martror,
digatz a cuy laissaria
son aver e sa ricor
c'a conques en Lombardia,
suffretan freit e langor...[1]
Bertran d'Aurel, se morisse
Aimeric prima della Toussaint,
ditemi a chi lascerebbe
gli averi e le ricchezze
che acquistò in Lombardia,
sopportando freddo e stenti...
Aimeric risponde letteralmente per le rime con un'altra cobla indirizzata a Taurel, in cui riformula sarcasticamente la domanda: "Bertran d'Aurel, se morisse Figueira l'indebitato, ditemi, a chi lascerà il suo cuore ipocrita e traditore, ecc..."[1]
Digatz a cuy laissaria
lo seu fals cor traidor,
plen d'enjan e de bauzia
e de noiz e de folor,
d'anta e de deshonor;
ni putans qui menearia,
ni arlotz e bevedor
qui farian de seignor.[1]
Ditemi a chi lascerebbe
il suo falso cuore traditore,
pieno d'inganno e di bugie
e di noia e di follia,
di vergogna e disonore;
né puttane che menerebbe,
né magnacci e ubriaconi
lo farebbero lor signore.
Tuttavia Bertran d'Aurel non prende la difesa di Figueira, allorché risponde a Peguilhan, dicendo...[1]
N'Aimeric, laissar poiria
a 'n Çoanet lo menor
l'enjan e la tricheria ,
car el viu d'aitai labor ;
els enoiz e la folia
A N'Auzer lo feinhedor,
Et a 'N Lambert la putia.[1]
[...]
Aimeric, lasciar poria
a Çoanet il minore
l'inganno e l'astuzia,
da che vive di tal lavoro;
le liti e la follia
ad Auzet il mentitore,
e a Lambert, il puttanaio.
[...]