Beatriz Merino | |
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Beatriz Merino nel 2011 | |
Difensore del Popolo del Perù | |
Durata mandato | 29 settembre 2005 – 31 marzo 2011 |
Presidente | Alejandro Toledo Alan García Pérez |
Predecessore | Walter Albán |
Successore | Eduardo Vega Luna |
Presidente del Consiglio dei ministri del Perù | |
Durata mandato | 23 giugno 2003 – 12 dicembre 2003 |
Presidente | Alejandro Toledo |
Predecessore | Luis Solari |
Successore | Carlos Ferrero Costa |
Membro del Congresso della Repubblica | |
Durata mandato | 27 luglio 1995 – 26 luglio 2000 |
Senatrice della Repubblica | |
Durata mandato | 27 luglio 1990 – 5 aprile 1992 |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente (dal 1992) In precedenza: Movimento Libertà (1989-1992) |
Università | Universidad Nacional Mayor de San Marcos, London School of Economics e Università Harvard |
Professione | avvocata |
Martha Beatriz Merino Lucero (Lima, 15 novembre 1947) è una politica e avvocata peruviana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Martha Beatriz Merino Lucero nasce il 15 novembre 1947 a Lima, capitale del Perù. Il padre, Augusto Merino Abrego (1915-2015[1]), servì come funzionario del distretto di San Isidro. La madre era Aída Lucero (1916-2013[2]).
Dopo aver terminato le scuole superiori nel distretto di Lince, Beatriz Merino si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Universidad Nacional Mayor de San Marcos, dove si laurea nel 1970. Ottiene una borsa di studio per frequentare la London School of Economics, dove studia diritto tributario. Si trasferisce poi negli Stati Uniti, dove consegue un master in diritto presso l'Università Harvard[3].
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1989 lo scrittore Mario Vargas Llosa la invita a candidarsi al Senato peruviano alle elezioni generali del 1990. Si candida quindi nel partito Movimento Libertà, partito facente parte della coalizione del Fronte democratico (Fredemo), dove risulta eletta assieme ad altri venti candidati del Partito Popolare Cristiano e dell'Azione Popolare[4].
Durante il suo mandato da senatrice presiede la commissione parlamentare per l'ambiente, l'ecologia e l'Amazzonia e la commissione per i diritti delle donne[5]. Tuttavia, il suo mandato s'interrompe il 5 aprile 1992, quando il presidente Alberto Fujimori scioglie il Congresso attraverso un colpo di Stato. In occasione delle elezioni generali del 1995, Beatriz Merino si candida col partito del Fronte Indipendente Moralizzatore, guidato da Fernando Olivera, all'interno del nuovo Congresso monocamerale, venendo eletta[6].
In vista delle elezioni generali del 2000, è invitata dal partito Somos Perú per essere candidata alla seconda vicepresidenza all'interno della lista del candidato presidente Alberto Andrade, ex sindaco di Lima. Tuttavia, nonostante i favorevoli sondaggi all'inizio delle elezioni, la lista di Alberto Andrade non ottiene il numero minimo per il ballottaggio, anche a causa dei brogli elettorali del presidente Fujimori[7].
Dopo la caduta del regime di Fujimori alla fine del 2000, Beatriz Merino è nominata soprintendente nazionale dell'amministrazione delle entrate del Perù, incarico che svolge dal 2001 al 2003.
Il 23 giugno 2003 il governo del presidente Alejandro Toledo richiede un cambio di gabinetto. Viene quindi scelta Beatriz Merino, che era di sfera politica indipendente, per ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri. Ciò la rende la prima donna nella storia del Perù a ricoprire tale carica, e in generale di tutta l'America Latina[8]. Durante la sua breve carica di prima ministra, guida un progetto di riforma fiscale di successo nel Paese e pone al centro un processo di ristrutturazione modernizzante del governo peruviano.
Tuttavia si dimette dalla carica su richiesta del presidente Toledo alcuni mesi dopo, nel dicembre dello stesso anno, affermando che tra lei e il presidente erano presenti dei disaccordi politici[9]. Quindi, il 13 dicembre, si dimettono di tutti i ministri del suo governo[10].
Nel settembre 2005, il Parlamento la elegge difensore del popolo, succedendo al titolare ad interim Walter Albán. Diventa la prima donna a ricoprire questa carica. Rimane fino al marzo 2011, quando le succede Eduardo Vega Luna. Prima della sua elezione a difensore, lavora presso la Banca Mondiale.
Dall'8 febbraio 2016 ricopre la carica di presidente dell'Università César Vallejo, nominata dall'allora candidato alla presidenza César Acuña Peralta, poi ritiratosi[11].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze peruviane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) Falleció padre de la ex defensora del Pueblo, Beatriz Merino, su La República, 19 marzo 2015. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Murió la madre de la exdefensora del Pueblo Beatriz Merino, su Perú 21, 23 febbraio 2013. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Beatriz Merino Lucero, su Defensoria del Pueblo - Perú. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Infogob | Observatorio para la Gobernabilidad, su Infogob. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (EN) Beatriz Merino (LLM, 1972), su LSE. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (EN) Lawyer is Peru’s first woman premier, su Al Jazeera, 29 giugno 2003. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) La "prensa chicha", al servicio de Fujimori, su Libertad Digital, 4 marzo 2016. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Historia | Las mujeres que fueron presidentas del Consejo de Ministros, su RPP Noticias, 17 settembre 2017. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Perú: renuncia jefa del gabinete, in BBC Mundo, 15 dicembre 2003. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Alejandro Toledo solicita la renuncia de todos sus ministros, su El Mundo, 14 dicembre 2003. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (ES) Acuña y su familia se apartan de la Universidad César Vallejo, in El Comercio, 6 febbraio 2016. URL consultato il 28 dicembre 2024.
Altri progetti
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