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Immagine d'epoca risalente al 1873 | |||
Tipo | Ferrovia pneumatica | ||
Stati | Stati Uniti | ||
Città | New York | ||
Inizio | Warren Street | ||
Fine | Murray Street | ||
Apertura | 1870 | ||
Chiusura | 1873 | ||
Gestore | BPT Company | ||
N. stazioni e fermate | 1[nota 1] | ||
Lunghezza | 0,095 km | ||
Trasporto pubblico | |||
«A tube, a car, a revolving fan! Little more is required!»
Il Beach Pneumatic Transit (IPA: [biʧ nuˈmætɪk ˈtrænzɪt], in italiano letteralmente Trasporto pubblico pneumatico di Beach) era una linea metropolitana dimostrativa rimasta attiva tra il 1870 e il 1873. Basata sull'idea della ferrovia pneumatica,[2] fu il primo tentativo di costruire una rete sotterranea di trasporto pubblico nella città di New York, che si sarebbe concretizzato solo nel 1904, con l'apertura della prima linea metropolitana gestita dall'IRT.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alfred Ely Beach effettuò una prima dimostrazione di una linea metropolitana pneumatica, in cui la pressione dell'aria muoveva le carrozze, all'American Institute Exhibition di New York nel 1867.[4] Dopo aver dimostrato che la sua idea era realizzabile, Beach e la sua Beach Pneumatic Transit Company iniziarono la costruzione di una linea sperimentale al di sotto di Broadway, tra Warren Street e Murray Street. Per finanziare il progetto, Beach sborsò di tasca propria 350.000 dollari.[5] Il tunnel, lungo 95 metri e con un diametro di 2,4 metri, venne costruito con uno scudo da scavo e fu completato nel 1870,[4] dopo soli 58 giorni di lavoro.[2] La linea fu aperta al pubblico il 26 febbraio dello stesso anno.[2]
Tuttavia William M. Tweed, uno dei più importanti politici della città dell'epoca, non avrebbe mai dato il proprio sostegno a un simile progetto e Beach iniziò quindi la costruzione della linea sotto il falso progetto di una coppia di tubi postali; in seguito però William Tweed modificò i permessi per consentire la costruzione di un'unica galleria più grande dove sarebbero stati poi alloggiati i due tubi più piccoli.[6][7] All'apertura la tariffa per passeggero era pari a 25 centesimi[4] e il ricavato venne devoluto alla Union Home and School for Soldiers' and Sailors' Orphans.[8] Inoltre, secondo i progetti iniziali la linea avrebbe dovuto avere una lunghezza complessiva di 8 chilometri, arrivando fino a Central Park e snodandosi al di sotto di Broadway.[9]
Per il pubblico il progetto era fondamentalmente un'attrazione; sulla linea funzionava infatti una sola carrozza che andava avanti e indietro dalla stazione di Warren Street alla parete cieca di fondo a Murray Street mentre i passeggeri potevano osservare come la linea metropolitana proposta avrebbe potuto essere. Nelle prime due settimane di apertura il Beach Pneumatic Transit trasportò 11 000 passeggeri, e oltre 400 000 durante il primo anno di attività.[1][10] Anche se il progetto ottenne l'approvazione del pubblico, i piani di Beach furono ritardati da diverse ostruzioni provenienti dagli ambienti politici. Alla fine, comunque, Beach ottenne i permessi e la linea di prova venne chiusa nel 1873.[10] Tuttavia, nello stesso anno, il progetto fu cancellato dopo che un crollo in borsa fece ritirare gli investitori; non era infatti chiaro se tale sistema potesse essere realizzabile su larga scala per un'intera rete metropolitana.[11]
Dopo che la linea fu chiusa, l'entrata del tunnel venne sigillata e la stazione, costruita in parte nel seminterrato del Rogers Peet Building, fu convertita ad altri usi. L'edificio fu poi distrutto dalle fiamme nel 1898.[12] Nel 1912, durante i lavori di scavo per l'attuale linea BMT Broadway furono trovati i resti del tunnel, con all'interno la carrozza passeggeri, lo scudo usato per lo scavo e il pianoforte presente all'ingresso della stazione.[10] Lo scudo venne poi donato alla Cornell University e da allora se ne sono perse le tracce.[13] Il tunnel si trovava in gran parte nei limiti dell'attuale stazione di City Hall, ma alcuni affermano che parte del tunnel sia ancora accessibile da un tombino su Reade Street.[14] Oggi nella stazione di City Hall è presente una targa in onore di Alfred Beach, commissionata dalla New York Historical Society.[5]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto venne concepito per essere all'insegna del lusso. La stazione di Warren Street era infatti ornata con affreschi, poltrone e lampade Zirconia che rivelavano la ricercatezza del progetto. Diverse statue e una vasca per pesci rossi intrattenevano i passeggeri mentre aspettavano il loro turno.[15] L'ingresso della stazione era situato nel Devlin's Clothing Store, un negozio molto conosciuto all'epoca e posto presso 260 Broadway, all'angolo sud-ovest di Warren Street.[16]
L'unica carrozza in servizio poteva accogliere fino a 22 persone[17] e veniva spostata da una pompa da vuoto pesante 44 tonnellate soprannominata the Western Tornado e prodotta dalla Roots Blower Company.[7] Quando la carrozza arrivava alla fine del percorso, il meccanismo veniva invertito e la vettura trascinata dal risucchio.[17]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- Nel romanzo del 1973 The Taking of Pelham One Two Three di Morton Freedgood uno dei personaggi parla del tunnel come una possibile via di fuga per i criminali che hanno preso in ostaggio un treno della metropolitana. La storia della linea di Beach è brevemente descritta, tuttavia alla fine non viene utilizzata nella fuga.
- Nel film Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II del 1989 si parla di una New York Pneumatic Railroad. In particolare, il film descrive una fittizia stazione di Van Horne sotto l'incrocio tra East 77th Street e First Avenue, dove un fiume sotterraneo di ectoplasma scorre attraverso i suoi tunnel verso il fittizio Manhattan Museum of Art. La stazione mostrata nel film si basa in realtà sulla stazione chiusa di City Hall.[18]
- Nel romanzo Downsiders di Neal Schusterman ci sono diverse citazioni dal Beach Pneumatic Transit.
- Nel romanzo Faces in the Crowd di William Marshall il tunnel e la stazione abbandonata sono il covo di una banda criminale.
- La canzone Sub-Rosa Subway del primo album della band canadese Klaatu è dedicata al Beach Pneumatic Transit.
- Nel film Fievel - Il tesoro dell'isola di Manhattan del 1998 i protagonisti Fievel Mouskewitz e Tony Toponi esplorano una serie di caverne direttamente sotto alla stazione abbandonata del Beach Pneumatic Transit.
- Nel fumetto Atomic Robo Volume 6: The Deadly Art of Science viene rappresentata un'intera rete di linee pneumatiche al di sotto di Manhattan. Costruita in parte da Nikola Tesla, la rete è stata chiusa per non essere stata realizzata "secondo il codice" e la sua esistenza non è nota al grande pubblico.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il capolinea presso Murray Street non era una stazione, la linea terminava in un vicolo cieco.
- ^ a b (EN) The Secret Subway, su pbs.org. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ a b c (EN) Beach Pneumatic Transit, su nycsubway.org. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Our Subway Open, 150,000 Try It, in The New York Times, 28 ottobre 1904. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ a b c (EN) Marc Santora, When the New York City Subway Ran Without Rails, in The New York Times, 14 agosto 2013. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ a b (EN) Alfred Beach, su mit.edu. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Lorraine Diehl, The Tracks that Built New York City, New York, 2004, pp. 12-13, ISBN 9781400052271.
- ^ a b (EN) Alan Bellows, The remarkable pneumatic people mover, su damninteresting.com. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Doug Most, Scientific American’s Owner Built the First New York Subway, su scientificamerican.com, 21 febbraio 2014. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Lorraine Diehl, The Tracks that Built New York City, New York, 2004, p. 11, ISBN 9781400052271.
- ^ a b c (EN) Douglas Martin, Subway Planners' Lofty Ambitions Are Buried as Dead-End Curiosities, in The New York Times, 17 novembre 1996. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Lorraine Diehl, The Tracks that Built New York City, New York, 2004, p. 14, ISBN 9781400052271.
- ^ (EN) Keith Barry, Feb. 26, 1870: New York City Blows Subway Opportunity, su wired.com, 26 febbraio 2010. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) George Worthington, A Subway Relic, in Electrical Review and Western Electrician, 12 dicembre 1912.
- ^ (EN) Michelle Young, The Top 10 Secrets of the NYC Subway, su untappedcities.com, 27 agosto 2014. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) The Pneumatic Mail Tubes (PDF), su usps.com. URL consultato l'8 maggio 2016.
- ^ (EN) Alfred Ely Beach and NYC's First Subway, su shohola.com. URL consultato l'8 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2013).
- ^ a b (EN) Beach Pneumatic Subway, su sfr.fr. URL consultato l'8 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2016).
- ^ (EN) Ghostbusters II, su imdb. URL consultato l'8 maggio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alfred Ely Beach, The Pneumatic Tunnel Under Broadway, N.Y, Scientific American, 1870.
- (EN) Doug Most, The Race Underground: Boston, New York, and the incredible rivalry that built America's first subway, Martin's Press, 2014, ISBN 9780312591328.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Beach Pneumatic Transit
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