علم فلسطين | |
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Proporzioni | 1:2 |
Simbolo FIAV | |
Colori | Generici
Rosso Nero Bianco Verde |
Tipologia | nazionale |
Adozione | 18 ottobre 1948 |
Nazione | Palestina |
Altre bandiere ufficiali | |
Bandiera di Stato | 1:2 |
Fotografia | |
Bandiere palestinesi presso il Mausoleo di Yasser Arafat alla Muqata'a | |
La bandiera della Palestina (in arabo علم فلسطين?, ʿalam Filasṭīn) è un tricolore composto da tre strisce orizzontali uguali (nero, bianco e verde dall'alto verso il basso) sovrapposte da un triangolo rosso che parte dall'alto. Deriva dai colori panarabi ed è utilizzata per rappresentare lo Stato di Palestina e il popolo palestinese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]In una versione, i colori della bandiera palestinese furono scelti dal "Club letterario" nazionalista arabo di Istanbul nel 1909, sulla base delle parole del poeta arabo del XIII secolo Abu ʾl-Maḥāsin Ṣafī al-Dīn Abd al-Aziz ibn Saraya al-Ḥillī al-Ṭāyyʾī al-Sinbisī:
Chiedi alle alte lance, delle nostre aspirazioni | |
Porta testimonianza delle spade, abbiamo perso la speranza | |
Siamo una banda, l'onore ferma le nostre anime | |
Dall'inizio con il male, coloro che non ci faranno del male | |
Bianche sono le nostre azioni, nere sono le nostre battaglie, | |
Verdi sono i nostri campi, rosse sono le nostre spade. |
Un'altra versione attribuisce il merito alla "Giovane Società Araba" ((AR) جمعية العربية الفتاة, Jamʾiyat al-ʾArabiya al-Fatāt; (AR) الفتاة, al-Fatāt, la Giovane), fondata a Parigi nel 1909.
In un loro scritto ("The Third Cry", "Il Terzo Grido")[1] scrivono:
Nel marzo 1914, il Quartier Generale di Beirut della Giovane Società Araba decise di adottare una propria bandiera, composta dai colori verde, bianco e nero, che simboleggiavano rispettivamente: l'Imamato Fatimide, il Califfato Omàyyade ed il Califfato abbaside. La bandiera è stata ufficialmente composta da Muhibb al-Din a Il Cairo con la collaborazione del Segretario Generale del Partito Ottomano per la Decentralizzazione Amministrativa ((AR) الحزب العثماني للامركزية الإدارية, Hizb al-lamarkaziyya al-idariyya al-ʾuthmani) (1913-1916) Haqqi al-Azm, che accettò di adottare la bandiera anche per il suo Partito[2].
Un'ulteriore versione è che il diplomatico britannico Sir Mark Sykes dell'Ufficio degli esteri, del Commonwealth e dello sviluppo britannico abbia scelto i colori della bandiera araba e abbia dato il suo suggerimento allo Sharīf della Mecca al-Ḥusayn ibn ʿAlī Al Hashimi, ma è più probabile che Mark Sykes abbia offerto volontariamente alcuni disegni per una bandiera araba nei quattro colori (nero, bianco, verde e rosso) dopo aver appreso, durante i suoi incontri con i nazionalisti arabi, specialmente in Egitto, che avevano già pensato a questi colori per la bandiera. Potrebbe averne discusso con lo Sharīf della Mecca quando si incontrarono nel porto di Jeddah all'inizio di maggio 1917[1].
Qualunque sia la storia corretta, la bandiera fu usata dallo Sharīf della Mecca al-Ḥusayn ibn ʿAlī Al Hashimi a partire dal 10 giugno 1916 e divenne rapidamente considerata la bandiera del movimento nazionalista arabo nel Mashrek[3].
Nel 1917, essa diventò la bandiera del movimento nazionalista arabo.
Quando il Mandato britannico della Palestina (15 maggio 1948) giunse al termine, il Consiglio Nazionale Palestinese, che si riunì a Gaza dal 30 settembre al 1º ottobre 1948, su invito del Governo di tutta la Palestina, annunciò l'indipendenza della Palestina e proclamò la bandiera della Rivolta araba come bandiera della Palestina[1].
Il 18 ottobre 1948 successivo, la bandiera della Rivolta araba fu adottata dal Governo di Tutta la Palestina a Gaza e successivamente fu riconosciuta dalla Lega Araba come bandiera della Palestina[1].
Una versione modificata (cambiando l'ordine delle strisce) fu utilizzata in Palestina almeno dalla fine degli Anni '30.
Quest'ultima, il 28 maggio 1964, fu ufficialmente adottata come la bandiera del popolo palestinese da parte della Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
Il 1º dicembre 1964 il Comitato Esecutivo dell'OLP stabilì un sistema speciale per la bandiera specificandone gli standard e le dimensioni, e i colori nero e verde si sostituirono a vicenda[4].
Il 15 novembre 1988 l'OLP l'adottò come la bandiera dello Stato di Palestina[4].
Il giorno della bandiera si celebra il 30 settembre[5].
Nel 2021, il Presidente dello Stato di Palestina Maḥmūd ʿAbbās (Abū Māzen) approvò l'abbassamento a mezz'asta annuale (il 2 novembre) della bandiera in ricordo della Dichiarazione Balfour[6], firmata il 2 novembre 1917 in merito alla spartizione dell'Impero ottomano all'indomani della Prima guerra mondiale.
Sul campo la bandiera è diventata ampiamente utilizzata a partire dagli Accordi di Oslo, con l'istituzione dell'Autorità Palestinese nel 1993. Oggi la bandiera è ampiamente sventolata dai palestinesi e dai loro sostenitori[7][8][9].
La normativa
[modifica | modifica wikitesto]Decreto Presidenziale n° 29 del 03.12.2005 "Relativo alla determinazione delle dimensioni della bandiera palestinese"
[modifica | modifica wikitesto]Decreto Presidenziale n° 29 del 03.12.2005 "Relativo alla determinazione delle dimensioni della bandiera palestinese"[10]
Il Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, dopo aver esaminato la Legge Fondamentale del 2003 modificata e i suoi emendamenti, in particolare l'Articolo 8, e la Decisione del Consiglio dei Ministri nella sua Sessione n° 12 del 05.03.2005 e sulla base dell'approvazione del Comitato Esecutivo dell'OLP. L'Autorità Palestinese, sulla base dei poteri a noi concessi e al fine di raggiungere l'interesse pubblico, abbiamo decretato quanto segue:
Articolo 1 La bandiera palestinese avrà la forma e gli stendardi seguenti: sarà divisa orizzontalmente in tre sezioni uguali, con la sezione parallela superiore nera. Quella centrale è bianca. Quella inferiore è verde. Con un triangolo rosso sul lato dell'asta della bandiera, la sua base è uguale alla larghezza della bandiera e la sua altezza è pari a un terzo della lunghezza della bandiera.
Articolo 2 In questo senso si impegnano tutti gli Enti e le Istituzioni, ufficiali e privati.
Articolo 3 La bandiera palestinese simboleggia il legame della Palestina con le glorie della sua nazione e con la storia araba e islamica. È uno degli attributi e delle manifestazioni della sovranità palestinese. Nessun'altra bandiera può essere issata al livello della bandiera palestinese, e nessuna bandiera può essere issata sopra la bandiera palestinese.
Articolo 4 Le Autorità competenti – ciascuna per quanto di competenza – danno attuazione alle disposizioni del presente decreto, il quale entrerà in vigore dalla data della sua emanazione e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Rilasciato nella città di Ramallah il 03.12.2005 corrispondente al 1º Ḏū al-Qaʿdah 1426 AH. Maḥmūd ʿAbbās, Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese.
Legge n° 22 del 22.12.2005 "Sulla sacralità della bandiera palestinese"
[modifica | modifica wikitesto]Legge n° 22 del 22.12.2005 "Sulla sacralità della bandiera palestinese"[11]
Il Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, dopo aver esaminato la Legge Fondamentale del 2003 modificata e i suoi emendamenti, in particolare l'Articolo 41, e il Progetto di Legge presentato dal Consiglio dei Ministri, e sulla base di quanto è stata approvata dal Consiglio Legislativo nella Sessione del 23.11.2005, in nome del Popolo arabo palestinese, abbiamo emanato la seguente legge:
Articolo 1 La bandiera della Palestina, con i quattro colori, dimensioni e standard approvati dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, sarà la bandiera ufficiale del Paese, in modo che la bandiera palestinese sia divisa orizzontalmente in tre pezzi uguali e paralleli della stessa larghezza, quello superiore è nero, il mezzo è bianco e quello inferiore è verde, con un triangolo rosso da un lato dell'asta, con la base uguale. Per la larghezza della bandiera, la sua altezza è pari alla metà della base del triangolo.
Articolo 2 Il rispetto per la bandiera è obbligatorio per tutti ed è vietato insultarla o disprezzarla con le parole e con i fatti.
Articolo 3 Tutti i Partiti, così come gli individui, che sono obbligati a sventolare la bandiera devono mantenerne la pulizia e la manutenzione in modo consono al suo status e simbolismo.
Articolo 4 1) La bandiera palestinese è issata su tutte le sedi dell'Autorità Nazionale, del suo Ministero, delle sue Istituzioni e Uffici affiliati, di tutte le Istituzioni del settore pubblico, delle sedi delle sue Agenzie, delle sue Forze e delle sue Rappresentanze all'Estero e in tutte le festività e occasioni nazionali. 2) È vietato issare qualsiasi bandiera diversa da quella palestinese nei Dipartimenti governativi, nelle Istituzioni e nei luoghi pubblici.
Articolo 5 È vietato innalzare qualsiasi bandiera o emblema a forma di bandiera al di sopra del livello della bandiera palestinese in un unico luogo.
Articolo 6 1) A tutti i Partiti e Forze Politiche, sotto tutti i loro nomi, è vietato esporre le proprie insegne fuori dalle sedi autorizzate. 2) È inoltre vietato ai Partiti e alle Forze Politiche di cui al precedente Comma 1 issare le loro insegne separatamente dalla bandiera palestinese, durante qualsiasi attività autorizzata da loro svolta.
Articolo 7 Per decisione del Consiglio dei Ministri, la bandiera palestinese sventolerà a mezz'asta quando necessario, per un periodo di tempo determinato e per le ragioni annunciate nella stessa decisione.
Articolo 8 Chi viola le disposizioni dell'Articolo 6 della presente legge è punito come segue: A) chiusura della sede per due settimane in caso di violazione delle disposizioni del Comma 1; B) interdizione dell'attività per un mese in caso di violazione delle disposizioni del Comma 2; C) in ogni caso, le insegne o le bandiere saranno rimosse e il loro status sarà regolarizzato a spese private del Partito o delle Forze Politiche interessate.
Articolo 9 Chiunque violi le disposizioni dell'Articolo 3 della presente legge sarà punito con la reclusione o con la multa non inferiore a duecento dinari giordani o il suo equivalente nella moneta legalmente circolante, o con entrambe le sanzioni insieme.
Articolo 10 Fatta salva ogni sanzione più severa, chiunque violi le restanti disposizioni della presente legge sarà punito con la reclusione o con la multa non inferiore a cento dinari giordani o il suo equivalente nella moneta legalmente circolante, o con entrambe le sanzioni insieme.
Articolo 11 Il Ministro dell'Interno predisporrà il Regolamento di esecuzione della presente legge che sarà emanato con Decisione del Consiglio dei Ministri entro il termine massimo di un mese dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Articolo 12 Consiglio dei Ministri e il Ministro dell'Interno, ciascuno nell'ambito della propria giurisdizione, emanano le Istruzioni e le Decisioni necessarie per l'attuazione delle disposizioni della presente legge.
Articolo 13 Tutto ciò che è in contrasto con le disposizioni di questa legge è abrogato.
Articolo 14 Le Autorità competenti – ciascuna nell'ambito della propria giurisdizione – dovranno dare attuazione alle disposizioni della presente legge, la quale entrerà in vigore trenta giorni dopo la data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Rilasciato nella città di Ramallah il 22.12.2005 corrispondente al 20 Ḏū al-Qaʿdah 1426 AH. Maḥmūd ʿAbbās, Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese.
Decreto-Legge n° 6 del 06.01.2006 "Che modifica l'Articolo 1 della Legge del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"
[modifica | modifica wikitesto]Decreto-Legge n° 6 del 06.01.2006 "Che modifica l'Articolo 1 della Legge del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"[12]
Il Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, dopo aver esaminato la Legge Fondamentale del 2003 modificata e i suoi emendamenti, in particolare l'Articolo 43 della stessa, e la Legge n° 22 del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese e sulla base dei poteri a noi delegati e al fine di raggiungere l'interesse pubblico, abbiamo emanato il seguente decreto:
Articolo 1 L'Articolo 1 della Legge n° 22 del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese sarà modificato come segue: "La bandiera della Palestina, con le quattro dimensioni e le dimensioni e gli standard approvati dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, sarà la bandiera ufficiale del Paese, in modo che la bandiera palestinese sia divisa orizzontalmente in tre pezzi uguali, paralleli e paralleli tra loro. Una larghezza, in modo che la parte superiore sia nera, la parte centrale sia bianca e la parte inferiore è verde, e la sua larghezza è pari alla metà della sua lunghezza, con un triangolo rosso sul lato dell'asta della bandiera, la cui base è uguale alla larghezza della bandiera, e la cui altezza è pari a un terzo della lunghezza della bandiera.".
Articolo 2 Il presente Decreto-Legge sarà presentato al Consiglio Legislativo nella sua prima Sessione successiva alla sua emissione per l'approvazione.
Articolo 3 Tutte le Autorità competenti - ciascuna nell'ambito della propria giurisdizione - devono attuare le disposizioni della presente Decisione, che entrerà in vigore dalla data della sua emissione e sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
Rilasciato nella città di Ramallah il 06.01.2006 corrispondente al 6 Dhū l-ḥijja 1426 AH. Maḥmūd ʿAbbās, Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese.
Legge n° 5 del 17.02.2006 "Che modifica alcune disposizioni della Legge n° 22 del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"
[modifica | modifica wikitesto]Legge n° 5 del 17.02.2006 "Che modifica alcune disposizioni della Legge n° 22 del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"[13]
Il Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese dopo aver esaminato la Legge Fondamentale del 2003 modificata e i suoi emendamenti, e sulla base di quanto approvato dal Consiglio Legislativo nella sua Sessione del 13 febbraio 2006, e in nome del Popolo arabo palestinese, abbiamo emanato la seguente legge:
Articolo 1 L'articolo 1 della Legge sulla santità della bandiera palestinese n° 22 del 2005 sarà modificato come segue: "La bandiera della Palestina, con le sue quattro dimensioni e le dimensioni e gli standard approvati dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, sarà la bandiera ufficiale del Paese, in modo che la bandiera sia divisa orizzontalmente in tre pezzi uguali, paralleli e tra loro. Una larghezza, in modo che la parte superiore sia nera, la parte centrale sia bianca e la parte inferiore sia verde, e la sua larghezza è pari alla metà della sua lunghezza, con un triangolo rosso sul lato dell'asta della bandiera la cui base è uguale alla larghezza della bandiera, e la sua altezza è pari a un terzo della lunghezza della bandiera.".
Articolo 2 Ogni disposizione che contrasta con quanto previsto dalla presente legge è abrogata.
Articolo 3 Tutte le Autorità competenti - ciascuna nell'ambito della propria giurisdizione - dovranno attuare le disposizioni della presente legge, che entrerà in vigore dalla data della sua emanazione e sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
Rilasciato nella città di Ramallah il 17.02.2006 corrispondente al 18 Muḥàrram 1427 AH. Maḥmūd ʿAbbās, Presidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese.
I colori
[modifica | modifica wikitesto]La bandiera è costituita da 3 strisce orizzontali pari (nero, bianco e verde da cima a fondo) sovrapposte da un triangolo isoscele rosso sulla sinistra. I colori delle bande orizzontali rappresentano le bandiere dei:
- Califfato abbaside (750-1258), nero;
- Califfato Omàyyade (661-750), bianco;
- Califfato Rashidunide (632-661), verde;
- Imamato Fatimide (909-1171), verde.
Il triangolo rosso rappresenta le bandiere di:
La bandiera è quasi identica a quella del Partito Ba'th e molto simile alle bandiere della Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi, del Sudan e della Giordania; tutte queste traggono la loro ispirazione dalla bandiera della Rivolta araba contro il dominio ottomano (1916-1918).
Schema dei colori |
Rosso | Nero | Bianco | Verde |
---|---|---|---|---|
CMYK | 0-82-77-6 | 100-100-100-99 | 0-0-0-0 | 100-0-64-40 |
HEX | #EE2A35 | #000000 | #FFFFFF | #009736 |
RGB | 238-42-53 | 0-0-0 | 255-255-255 | 0-151-54 |
Le misure
[modifica | modifica wikitesto]Le bandiere
[modifica | modifica wikitesto]Le bandiere di derivazione
[modifica | modifica wikitesto]-
Bandiera della Giovane Società Araba (1914-1919) e del Partito Ottomano per la Decentralizzazione Amministrativa (1914-1916)
2:3
Le bandiere palestinesi
[modifica | modifica wikitesto]-
Bandiera usata dal Governo di tutta la Palestina (1948-1959), derivante dalla bandiera della Rivolta araba (1916-1918) ma con l'ordine modificato dei colori delle strisce orizzontali
2:3 -
Bandiera dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (1964-Anni '80), versione con triangolo più corto
1:2
Le bandiere dello Stato di Palestina
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Maher Charif, "The Palestinian Flag. A Symbol of Identity and Solidarity", in The Interactive Encyclopedia of the Palestine Question, Institute for Palestine Studies (IPS) (Beirut) & The Palestinian Museum (Bir Zeit).
- ^ Eliezer Tauber, "The Formation of Modern Iraq and Syria", Routledge, 2013, ISBN 9781135201180, Pag. 95.
- ^ Tamir Sorek, The orange and the 'Cross in the Crescent': imagining Palestine in 1929, in Nations and Nationalism, vol. 10, n. 3, 2004, pp. 269–291, DOI:10.1111/j.1354-5078.2004.00167.x.
- ^ a b العلم | مركز المعلومات الوطني الفلسطيني, su info.wafa.ps.
- ^ Palestinians celebrate Flag Day marking two years since hoisting it at UN, su WAFA Agency.
- ^ Palestinian flag to be flown at half mast to mourn Balfour Declaration, in The Jerusalem Post | Jpost.com.
- ^ United Nations Security Council: The situation in the Middle East, including the Palestinian question, su domino.un.org, 2 giugno 2008. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2008).)
Mr. Terje Roed-Larsen, Special Coordinator for the Middle East Peace Process and Personal Representative of the Secretary-General: "[Arafat] with the trademark kaffiyeh epitomized Palestinian identity and national aspirations, even more than the Palestinian flag or the national anthem." - ^ Palestine, in Flags of the World.«"The Palestinian flag represents all Palestinian Arab aspirations regardless of party."»
- ^ Jamie Efaw, Palestinian Psychological Operations: The First Intifada, in AmericanDiplomacy.org.«"An example of a common, obvious symbolism came in the form of the Palestinian flag. [...] the flag and the colors transmitted the message to all target audiences the underlying theme of the entire Intifada—Palestinian nationalism. The flag, the symbol of Palestinian nationalism, was ubiquitous in the occupied territories."»
- ^ Decreto Presidenziale n° 29 del 03.12.2005 "Relativo alla determinazione delle dimensioni della bandiera palestinese"
- ^ Legge n° 22 del 22.12.2005 "Sulla sacralità della bandiera palestinese"
- ^ Decreto-Legge n° 6 del 06.01.2006 "Che modifica l'Articolo 1 della Legge del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"
- ^ Legge n° 5 del 17.02.2006 "Che modifica alcune disposizioni della Legge n° 22 del 2005 sulla sacralità della bandiera palestinese"
- ^ Roberto Breschi, Palestina, su rbvex.it. URL consultato il 25 luglio 2019.
- ^ Roberto Breschi, PALESTINA - Bandiera del presidente, su Bandiere - Passato e Presente. URL consultato il 31 luglio 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Stato di Palestina
- Autorità Nazionale Palestinese
- Colori panarabi
- Panarabismo
- Nazionalismo arabo
- Rivolta araba
Altri progetti
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