La bandiera dell'Abruzzo è – de facto – il vessillo ufficiale di tale regione italiana a statuto ordinario, disciplinato dalle leggi regionali n. 26 del 22 luglio 1986, n. 29 del 21 maggio 1999 e n. 59 del 27 dicembre 2023[1][2].
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il drappo rettangolare di colore bordeaux brillante, realizzato su base di vertice frangiata, presenta nella parte superiore degli occhielli in oro, ai lati una bordatura dorata e al centro lo stemma regionale tricolore, avente i seguenti significati[1]:
- bianco, in alto a sinistra, a rappresentare le montagne innevate, che rappresentano il 65,1% dell'intero territorio abruzzese, e comprendono le prime due vette dell'Appennino per altezza, ossia il Corno Grande nel massiccio del Gran Sasso d'Italia e il monte Amaro nel massiccio della Maiella[3];
- verde, al centro, a rappresentare la fascia collinare, che rappresenta il 34,9% del territorio regionale, e i parchi abruzzesi, tra cui tre parchi nazionali[3];
- azzurro, in basso a destra, a rappresentare il mare Adriatico, sul quale l'Abruzzo si affaccia con oltre 130 km di coste[3].
I tre colori dello stemma sono disposti nell'ordine geografico che dalla montagna porta al mare; tale scudo sannitico reca in alto la scritta maiuscola "regione abruzzo", talvolta omessa[3]. La bandiera è sorretta da un'asticella in ottone lucido, fatta passare negli occhielli dorati posti nella parte superiore[3]. Nella giunzione tra il puntale e l'asticella pende un nastro dai tricolori nazionali, cui possono essere aggiunte in occasione di eventi funebri due strisce di velo nero[4].
Non essendo prevista specificamente da alcuna disposizione normativa, la bandiera risulta essere un adattamento del gonfalone istituzionale, disciplinato dalla legge regionale n. 26 del 22 luglio 1986[1].
A dicembre 2023 lo stemma viene ulteriormente modificato: il Guerriero di Capestrano viene ridisegnato in maniera essenziale dall'artista Mimmo Paladino e colorato d'oro, mentre viene posto sotto lo stemma il motto (che viene anch'esso modificato, dove vengono tolte alcune parti grafiche del nastro e il colore di esso cambia da azzurro a bianco, invece il testo rimane invariato).
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]La bandiera, da mantenersi sempre in buono stato, viene esposta, assieme a quelle dell'Italia e dell'Europa, all'esterno degli edifici pubblici regionali, come le sedi della Giunta e del Consiglio regionali e dei Consigli provinciali, comunali e circoscrizionali o nelle scuole, opportunamente illuminata nelle ore di buio e issata a mezz'asta in occasione di eventi funebri[4]. Il suo uso è generalmente disciplinato dalla legge regionale n. 29 del 21 maggio 1999 e dalle disposizioni del presidente del Consiglio regionale[4].
Altre Bandiere
[modifica | modifica wikitesto]-
Bandiera de facto in uso fino a dicembre 2023
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- L.R. 22 luglio 1986, n. 26 – Stemma e gonfalone della Regione Abruzzo, su consiglio.regione.abruzzo.it (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
- L.R. 21 maggio 1999, n. 29 – Bandiera della Regione Abruzzo, su consiglio.regione.abruzzo.it.