Edwin Moses può conquistare un primato di longevità se riesce a conseguire il suo terzo oro a 12 anni di distanza dal primo. L'impresa è alla sua portata: l'americano ha perso una sola volta negli ultimi dieci anni.
Moses vince la prima semifinale con un eccellente 47"89. La seconda è appannaggio del connazionale André Phillips con 48"19.
André Phillips ha capito che Moses parte sempre su ritmi altissimi: è la sua tattica per mettere sotto pressione gli avversari. Phillips decide di usare la stessa tattica contro il campione in finale.
L'assegnazione delle corsie lo aiuta: Moses è in terza, Phillips è in sesta e parte davanti a lui. Allo sparo dello starter Phillips parte su ritmi impossibili ed aggredisce i primi tre ostacoli come una furia. Tra la sesta e la settima barriera avviene il ritorno di Moses, ma Phillips non si scompone e continua con il suo ritmo anche in curva. All'ingresso del rettilineo finale le posizioni sono ormai cristallizzate. Negli ultimi metri il senegalese Dia Bâ sopravanza Moses ed arriva ad un passo dal soffiare l'oro a Phillips, che vince di pochi centimetri con il nuovo record olimpico.