Assedio di Gaeta parte dell'invasione di Napoli | |||
---|---|---|---|
Il castello di Gaeta | |||
Data | 26 febbraio – 18 luglio 1806 | ||
Luogo | Gaeta, Regno di Napoli | ||
Esito | Vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
| |||
Voci di battaglie presenti su Teknopedia | |||
L'assedio di Gaeta del 1806 fu l'accerchiamento effettuato alla fortezza di Gaeta da parte dell'armata francese, al cui comando vi era Andrea Massena, e che iniziò alla fine di febbraio durante l'invasione di Napoli, parte della terza coalizione.
L'assedio
[modifica | modifica wikitesto]Anche se dopo la fuga del re Ferdinando IV il principe ereditario Francesco, cui era stata data la reggenza, si accordò con i francesi per la cessione delle piazzaforte di Gaeta, insieme a quelle di Napoli e Pescara, il governatore principe di Luigi d'Assia-Philippsthal rifiutò di consegnare la fortezza; egli fece rispondere a Massena che: «Gaeta non è Ulm e il principe di Assia non è il generale Mack»[1] Ebbe quindi inizio un lungo assedio durante il quale la guarnigione dimostrò una fiera resistenza e Massena ebbe gran parte della responsabilità se il suo esercito napoletano restò impegnato in questo assedio per i successivi cinque mesi. Questo impedì a Massena di spedire rinforzi per reprimere la sollevazione scoppiata in Calabria il che permise agli inglesi di sbarcare nella piana di Sant'Eufemia e di ottenere la vittoria nella battaglia di Maida. Comunque i britannici non riuscirono a mettere a frutto questa vittoria o a inviare rinforzi agli assediati e di conseguenza, dopo che Philippsthal (gravemente ferito mentre sulle mura incoraggiava i suoi soldati) il 10 luglio fu evacuato da una fregata inglese e il comando passò al colonnello Holtz,[2][3] la città venne catturata il 18 luglio 1806 quando l'artiglieria francese riuscì ad aprire una breccia nelle sue difese.
In seguito
[modifica | modifica wikitesto]Gaeta fu trasformata in un ducato del Regno napoleonico di Napoli, con il nome francese di Gaete, di cui fu investito nel 1809 il ministro delle finanze Martin-Michel-Charles Gaudin. Gaeta fu l'ultima città in Italia a rimanere fedele a Napoleone; fu solo con il successivo assedio operato da una forza anglo-austriaca, ultima azione della guerra austro-napoletana, che la città fu infine riconquistata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Walter Scott, The Life of Napoleon Buonaparte, Emperor of the French: With a Preliminary View of the French Revolution, Volume V, Ballantyne and co. per Longman, Rees, Orme, Brown, & Green, 1827
- (EN) Thomas Henry Dyer, The History of Modern Europe: from the Fall of Constantinople in 1453 to the War in the Crimea in 1857, Volume IV, J. Murray, 1864
- (FR) Philippe Le Bas, France, dictionnaire encyclopédique, Volume VIII (Fet-God), Fratelli Firmin Didot, 1842
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su assedio di Gaeta
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85052708 · J9U (EN, HE) 987007555662605171 |
---|