Arturo Rocco (Napoli, 1876 – Roma, 1942) è stato un giurista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Napoli da Alberto Rocco e Maria Berlingieri, ed era il fratello del più celebre Alfredo, fu tra i fondatori dell'Associazione Nazionalista Italiana.
Studiò a Roma e, in seguito, insegnò alle università di Urbino (dal 1900 al 1902), Ferrara (dal 1902 al 1907), Cagliari (dal 1907 al 1909), Sassari (dal 1909 al 1911), Siena (dal 1911 al 1916), Napoli (dal 1916 al 1924), Milano (1924-29) e Roma (1929-42)[1].
Fu penalista, promotore di un indirizzo del diritto penale denominato da lui stesso "tecnico-giuridico"[1]. Nell'inviargli copia della prima edizione del codice penale, il fratello Alfredo nel 1930 gli scriveva la seguente dedica manoscritta: Al mio caro Arturo, a cui questo codice deve i suoi pregi migliori[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- L’oggetto del reato e della tutela giuridica penale (1913)
- Il problema e il metodo nella scienza del diritto penale (1910)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Giovannangelo De Francesco, Rocco, Arturo, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto, Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Diritto, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012. URL consultato l'11 novembre 2021.
- ^ MemoriaWeb, newsletter dell'Archivio storico del Senato della Repubblica, n. 38 (nuova serie), marzo 2023, p. 3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ròcco, Arturo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ROCCO, Arturo, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949.
- Marco Paolo Geri, ROCCO, Arturo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 88, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
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