Arthur Crispien | |
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Arthur Crispien nel 1931 | |
Ministro dell'Interno e Vice primo ministro del Libero Stato Popolare del Württemberg | |
Durata mandato | Novembre 1918 – 10 gennaio 1919 |
Presidente del Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania | |
Durata mandato | Marzo 1919 – 1922 |
Presidente del Partito Socialdemocratico di Germania | |
Durata mandato | 1922 – 1933 |
Membro del Reichstag | |
Durata mandato | 1920 – 1933 |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Svizzero SPD USPD |
Professione | Giornalista, pittore |
Firma |
Arthur Crispien (Königsberg, 4 novembre 1875 – Berna, 29 novembre 1946) è stato un politico, giornalista e pittore tedesco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Crispien nacque a Königsberg (moderna Kaliningrad, in Russia) da August e Franziska Crispien. Lavorò come pittore di casa e di scena a Königsberg e si unì al Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) nel 1894. Lavorò per un fondo di assicurazione sanitaria e divenne direttore della Königsberger Volkszeitung (1904-1906), della Danzig Volkswacht (1906-1912) e della Schwäbische Tagwacht a Stoccarda (1912-1914). Dal 1906 al 1912 Crispien fu il presidente regionale del DOCUP nella Prussia Occidentale.[1]
Allo scoppio della prima guerra mondiale si oppose al Burgfriedenspolitik dell'SPD per aver votato per i crediti di guerra tedeschi e fu licenziato dalla Schwäbische Tagwacht.[1] Pubblicò illegalmente il giornale Der Sozialdemokrat (Il Socialdemocratico) e fu imprigionato per 6 mesi. Fu arruolato nell'esercito tedesco nel 1916, si unì agli Indipendenti socialdemocratici (USPD) nel 1917 e divenne copresidente e membro del Comitato Esecutivo. L'era di Weimar lo vide eletto membro del Reichstag nel 1920. Successivamente ricongiunse la SPD nel 1922 e ne divenne il copresidente.
Dal 1921 Crispien fu membro del comitato esecutivo dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale e dal 1923 delegato all'Internazionale laburista e socialista. Nel 1920 guidò una delegazione dell'USPD al II Congresso dell'Internazionale Comunista ma si rifiutò di accettare le condizioni di Lenin per la partecipazione all'Internazionale Comunista (Comintern).
In seguito all'incendio del Reichstag nel 1933 Crispien andò in esilio in Austria e successivamente in Svizzera, in rappresentanza del Partito Socialdemocratico in esilio. Crispien sostenne i rifugiati politici ed ebrei dalla Germania nazista e divenne membro del Partito Socialista Svizzero. Fu un delegato alla conferenza sui rifugiati del 1945 a Montreux.[1]
Crispien morì a Berna, in Svizzera, il 29 novembre 1946, all'età di 71 anni.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c A. Thomas Lane, 1995, p. 228.
- ^ (DE) Hermann Wichers, Arthur Crispien, su Historische Lexikon der Schweiz HLS.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) A. Thomas Lane, Biographical dictionary of European labor leaders, Greenwood Press, 1995, ISBN 0-313-29899-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arthur Crispien
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, DE, FR) Arthur Crispien, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (DE) Katalog der Deutschen Nationalbibliothek (opere di e su Arthur Crispien), su portal.dnb.de, Biblioteca nazionale tedesca.
- (DE) Arthur Crispien, su Datenbank der deutschen Parlamentsabgeordneten.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 5864253 · ISNI (EN) 0000 0000 5540 4345 · LCCN (EN) n2003125510 · GND (DE) 124374921 · J9U (EN, HE) 987007286045905171 |
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