Antonio Maglio (Il Cairo, 8 luglio 1912 – Roma, 7 gennaio 1988) è stato un medico e attivista italiano, noto per la sua promozione dei Giochi paralimpici, la cui prima edizione si tenne a Roma nel 1960.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Pioniere delle terapie di riabilitazione per i disabili, fin dal conseguimento della laurea in Medicina e Chirurgia - ottenuta presso l'Università degli Studi di Bari nel 1935 - Maglio si interessò alla riabilitazione dei disabili, moltissimi dei quali gli devono (direttamente o indirettamente), il miglioramento dell'aspettativa di vita ed il reinserimento nel corpo della società civile[1].
Consulente medico dell'INAIL, nel 1957 fu nominato direttore del neocostituito Centro Paraplegici "Villa Marina" ad Ostia. In tale veste sperimentò nuove tecniche e metodologie per la riabilitazione, con effetti praticamente immediati con riduzione della mortalità ed attenuazione degli stati di depressione dei soggetti. In particolare, sulla base delle idee del neurologo anglo-tedesco Ludwig Guttmann, introdusse lo sport per le persone in carrozzina, facendo praticare ai suoi pazienti atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo, tiro con l'arco. Per tale ragione è considerato il padre dello sport paralimpico italiano.
Sin dal 1956 iniziò a portare i suoi pazienti ai Giochi internazionali di Stoke Mandeville, competizione per atleti in carrozzina organizzati da Guttmann, direttore del più importante centro di riabilitazione motoria inglese. Nel 1958, Maglio convinse Guttmann a portare le competizioni di Stoke Mandeville del 1960 a Roma, sostenendo che avrebbe persuaso le maggiori autorità politiche e sportive italiane ad organizzarli negli stessi impianti ed alloggi che, poco prima, avrebbero dovuto ospitare le gare olimpiche.
Grazie alla sua rete di contatti ed alla sua posizione all'interno di uno dei maggiori enti di previdenza del paese, Maglio riuscì effettivamente nel suo intento e nel 1960 i Giochi si tennero a Roma, al complesso sportivo "Tre Fontane" e alla piscina del Foro Italico. A posteriori, i Giochi sono stati considerati dal Comitato Paralimpico Internazionale come prima edizione delle Paralimpiadi[2][3].
Maglio continuò la sua attività fino agli anni '80, promuovendo lo sport paralimpico e facendo gareggiare decine e decine di atleti paraplegici italiani nelle competizioni internazionali.
Alla sua storia è ispirato il film A muso duro - Campioni di vita, nel quale il personaggio di Maglio è interpretato da Flavio Insinna.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Saitta, Luca., Senza barriere : Antonio Maglio e il sogno delle paralimpiadi, INAIL, 2018, ISBN 978-88-7484-104-2, OCLC 1102380877. URL consultato il 19 gennaio 2021.
- ^ Alle origini delle Paralimpiadi. I "Giochi internazionali per paraplegici" di Roma 1960, in ICSR Mediterranean Knowledge Working Paper Series, 2021-01, pp. 7–36, DOI:10.26409/2021WPSMK01. URL consultato il 19 gennaio 2021.
- ^ Antonio Maglio, su Memoria paralimpica. URL consultato il 19 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Erminio Fonzo, Alle origini delle Paraliampiadi. I "Giochi internazionali per paraplegici di Roma 1960, in ICSR Mediterranean Knowledge Working Paper Series, 6, 1, 2021.
- Luca Saitta, Senza barriere. Antonio Maglio e il sogno delle Paralimpiadi. Roma, Inail, 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonio Maglio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Progetto "Memoria paralimpica" - Antonio Maglio Archiviato il 20 aprile 2021 in Internet Archive.
- Antonio Maglio, monumento paralimpico, "Corriere della Sera", 28 ottobre 2017.
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