Antônio Gonçalves Dias (Caxias, 10 agosto 1823 – Guimarães (Maranhão), 3 novembre 1864) è stato un poeta, drammaturgo e insegnante brasiliano, considerato il più grande poeta romantico del Paese [1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di origini multietniche, il padre João Manuel Gonçalves Dias era portoghese e la madre Vicência Ferreira era mamelucca, compì studi in filosofia prima di trasferirsi in Portogallo per frequentare l'Università di Coimbra e laurearsi in diritto.[2][1]
Intraprese il mestiere di insegnante a Rio de Janeiro nelle materie di storia e latino, fino a quando gli venne assegnata una ricerca sullo stato dell'istruzione pubblica nel suo Paese: questo incarico gli consentì di viaggiare in lungo e in largo in Brasile, raggiungendo le province più lontane e quelle più arretrate.[3]
Uomo dotato di una vasta preparazione culturale e umanistica, una volta avvicinatosi al Romanticismo europeo, riuscì a realizzare una riuscitissima miscela tra la grande epica ed il dolce lirismo.[3] È considerato il maggior esponente del romanticismo brasiliano e della letteratura tradizionale conosciuta con la definizione di Indianismo.[1]
Fu un appassionato ricercatore di linguaggi e folclore dei nativi brasiliani.[3]
Nel 1846 uscì alle stampe i Primeiros Cantos, nel quale utilizzò in modo personale e originale la metrica per descrivere le bellezze della natura tropicale con toni intrisi di malinconia.[2][4]
Nelle Sextilhas do Frei Antao (1848) sfruttò le caratteristiche di un linguaggio arcaico.
Os Timbiras, opera parzialmente incompiuta, si può considerare un'«Iliade brasiliana», incentrata sulle avventure e sulla storia degli indios.[2][4]
Narrò non solo la disperazione degli schiavi negri e varie leggende meticce con sfumature oniriche, ma soprattutto la saudade, la nostalgia per un paradiso perduto.[3]
La Cançao do Exilio può essere considerata l'opera più emblematica che evidenzia la sensibilità di Gonçalves Dias e la sua carica emotiva.[2][1]
Nelle tragedia scritte nella sua fase giovanile, Beatriz Cenci e Patkull, si ispirò a Shakespeare e a Schiller, pur sviluppando un linguaggio già originale e creativo.
Il suo dramma storico, Leonor de Mendonça (1847), viene ritenuto il capolavoro del romanticismo brasiliano.[3]
Dal 1854 al 1858 fu mandato dal ministero degli Esteri in Europa con un incarico culturale e diplomatico.[2][1]
Rientrato in patria, fondò la rivista Guanabara assieme a Joaquim Manuel de Macedo.[2]
Nel 1863, durante un suo soggiorno in Portogallo, tradusse alcune opere di Friedrich Schiller e di Heinrich Heine.
Nel 1862, si recò in Europa per cure mediche. Non ottenendo risultati fece ritorno in Brasile il 10 settembre 1864. Il 3 novembre, la nave francese "Ville de Boulogne", in cui si trovava, fece naufragio vicino al faro di Itacolomi, sulla costa del Maranhão, dove morì affogato.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Poesie
[modifica | modifica wikitesto]- Primeiros Cantos (1847);
- Segundos Cantos (1848);
- Sextilhas de Frei Antão (1848);
- Últimos Cantos (1851);
- Cantos (1856).
Teatro
[modifica | modifica wikitesto]Epica e narrativa
[modifica | modifica wikitesto]- I-Juca-Pirama (1851);
- The Timbiras (1856).
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Meditação prosa (1850);
- Dicionário da Língua Tupi saggio (1856).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (PT) Gonçalves Dias, su todamateria.com.br. URL consultato il 4 agosto 2018.
- ^ a b c d e f g (PT) Antônio Gonçalves Dia Biografia, su brasilescola.uol.com.br. URL consultato il 15 Maggio 2018.
- ^ a b c d e le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 324.
- ^ a b (EN) Antônio Gonçalves Dias, su britannica.com. URL consultato il 4 agosto 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (PT) J. Montello, Para conhecer melhor Gonçalves Dias, Rio de Janeiro, 1973.
- (PT) B. Brait, Gonçalves Dias, San Paolo, Nova Cultural, 1988.
- (PT) Weberson Fernandes Grizoste, A dimensão anti-épica de Virgílio e o Indianismo de Gonçalves Dias, Coimbra, Centro de Estudos Clássicos e Humanísticos, 2011.
- (EN) Chisholm, Hugh, Gonçalves Dias, Antonio, in Encyclopædia Britannica, Cambridge University Press, 1911.
- (PT) Fritz Ackermann, A obra poética de António Gonçalves Dias, San Paolo, Conselho Estadual de Cultura, 1964.
- (PT) Amadeu Amaral, Elogio da mediocridade, San Paolo, Nuova Era, 1924.
- (PT) Alfredo Bosi, Dialética da colonização, San Paolo, Companhia das Letras, 2001.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua portoghese dedicata a Antônio Gonçalves Dias
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antônio Gonçalves Dias
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gonçalves Dias' biografia sul sito ufficiale dell Accademia brasiliane della Letteratura, su academia.org.br.
- Poemi di Gonçalves Dias, su ruadapoesia.com. URL consultato il 17 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2006).
- Opere di Gonçalves Dias, su brasiliana.usp.br. URL consultato il 6 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- Lavori di Gonçalves Dias sui Tupi e i Nheengatu, su biblio.etnolinguistica.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 73988798 · ISNI (EN) 0000 0001 1070 873X · CERL cnp00399412 · LCCN (EN) n81053770 · GND (DE) 118746308 · BNE (ES) XX1250092 (data) · BNF (FR) cb130918613 (data) |
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