Andrea Ciccione (Firenze, 1388 – Napoli, 1455) è stato un architetto e scultore italiano. Conosciuto anche come Andrea di Onofrio, Nofri e da Firenze, fu un artista del primo Rinascimento e maestro del presunto Angelo Aniello Fiore. È rinomato per aver realizzato il maestoso mausoleo di Ladislao d'Angiò-Durazzo, il più superbo dell'Europa di quei tempi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Trasferitosi a Napoli da bambino, Fu tra i discepoli della scuola del celebre Masuccio II. Si mise subito in pratica con l'architettura e la scultura realizzando sepolcri come quello Caracciolo (1432), edificò anche numerosi palazzi rinascimentali per la borghesia napoletana. La chiesa di Santa Maria Assunta dei Pignatelli, presso il sedile di Nilo, fu la sua prima opera. Rifece la chiesa della Croce presso Sant'agostino alla Zecca. Formò la chiesa di Santa Marta di ordine dorico. Fondò i chiostri di Monteoliveto per commissione di Gurello Origlia. Fabbricò il terzo chiostro in San Severino di ordine dorico, una delle più belle fabbriche, ornata poi da vaghe pitture dal Zingaro. La porta della chiesa di San Lorenzo fu di suo disegno. Eresse molti maestrosi palazzi a vari nobili napoletani, come quello di Bartolomeo di Capua, detto anche Riccia a Forcella.
Architetto e scultore di Ladislao d'angiò-Durazzo
[modifica | modifica wikitesto]Realizzò i sepolcri nel 1403 del Duomo a Giosuè Caracciolo e quello alla Regina Margherita nel 1413 a Salerno, per ordine di suo figlio Ladislao nella chiesa di San Francesco. Superò poi se stesso nel mausoleo che nel 1414 fece allo stesso Ladislao nella chiesa di San Giovanni a Carbonara: il più superbo di tutta Europa in quei tempi, onorato dalla felice musa del Sannazaro.[1]
Su commissione reale completò ai primi del XV secolo la chiesa di San Giovanni a Carbonara, iniziata tempo prima da Masuccio II, con probabilità eresse anche la chiesa di Sant'Anna dei Lombardi nel 1411 su commissione di un funzionario di Re Ladislao I d'Angiò, costruì dopo la morte del re il sepolcro reale in San Giovanni e nella stessa chiesa nel 1432 costruì il sepolcro di Sergianni Caracciolo che rimase incompiuto. Andrea eresse anche su commissione di Sergianni il Palazzo Caracciolo ora complesso di Santa Maria della Pace.
Ad Andrea Ciccione sono stati attribuiti i progetti della Cappella dei Pontano, che probabilmente furono disegni compiuti qualche anno prima di morire e ritrovati alla fine del secolo quando venne eretta la cappella su commissione di Giovanni Pontano che nelle sue mani il disegno si trovò.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biografia degli uomini illustri nelle arti dipendenti dal disegno del regno ... - Giambattista Gennaro Grossi - Google Libri
- ^ Bernardo De Dominici, Vite dei Pittori, Scultori, ed Architetti Napolitani, (3 volumi), Stamperia del Ricciardi, Napoli, 1742.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bernardo De Dominici, Vite dei Pittori, Scultori, ed Architetti Napolitani, (3 volumi), Stamperia del Ricciardi, Napoli, 1742.
- Andrea Ciccione, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 25 ottobre 2018.
- Giambattista Gennaro Grossi, Biografia degli uomini illustri nelle arti dipendenti dal disegno del Regno di Napoli (etc.), 1820.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nòfri, Andrèa, detto il Ciccióne, su sapere.it, De Agostini.
- Oreste Ferrari, ANDREA di Onofrio, detto Andrea da Firenze, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 3, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
- (EN) Andrea Ciccione, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95769826 · ISNI (EN) 0000 0004 1839 2639 · Europeana agent/base/13826 · ULAN (EN) 500014490 · BNF (FR) cb17117275n (data) |
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