Andrea Buracchio | |
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Sindaco di Chieti | |
Durata mandato | 5 novembre 1987 – 4 febbraio 1993 |
Predecessore | Veniero Di Petta |
Successore | Enrico Rispoli (commissario prefettizio) |
Dati generali | |
Partito politico | DC (1983-1994) UdC (2002-2023) FI (dal 2023) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Teramo |
Professione | Avvocato |
Andrea Buracchio (Pescara, 16 agosto 1959) è un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1959 a Pescara, nipote dell'ex sindaco Nicola, ha conseguito la laurea in giurisprudenza all'Università di Teramo nel 1985 ed esercita la professione di avvocato a Chieti.[1] Nel 1984 entra a fare parte del comitato di gestione dell'azienda sanitaria locale.[1]
Ha aderito in giovane età alla Democrazia Cristiana, partito del quale è divenuto segretario giovanile provinciale all'età di ventiquattro anni.[1] Nel 1985 è stato eletto al consiglio comunale teatino e ha ricoperto le cariche di vicesindaco e di assessore alla cultura, al commercio e al turismo.[1] Dal 1987 al 1993 è stato per due mandati sindaco di Chieti, riconfermato nel 1990.[2] È stato l'ultimo sindaco democristiano della città.[2]
In seguito ha aderito all'Unione di Centro, di cui è segretario provinciale dal 2010 e vice-segretario regionale dal 2015.[1] Nel novembre 2023 passa a Forza Italia ed è nominato vice-coordinatore provinciale e coordinatore comunale di Chieti.[3]
Caso giudiziario del 1993
[modifica | modifica wikitesto]A seguito di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari nel mese di febbraio 1993, per il reato di concussione continuata in relazione ad alcuni appalti di opere pubbliche e una successiva richiesta di rinvio a giudizio presso il Tribunale di Chieti, Andrea Buracchio venne sospeso dall'autorità giudiziaria (dopo la sua detenzione) dall'esercizio delle funzioni inerenti alla carica di sindaco di Chieti per il periodo di due mesi, e il prefetto di Chieti il 23 aprile 1993 ne dispose la sospensione dalla carica di consigliere comunale. L'allora ministro dell'Interno Nicola Mancino conseguentemente lo rimosse dalle cariche ricoperte nel comune di Chieti il 5 maggio 1993.[4][5][6][7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Intervista ad Andrea Buracchio, segretario cittadino dell'UDC, su Il Giornale di Chieti, 16 aprile 2021. URL consultato il 3 maggio 2022.
- ^ a b Andrea Buracchio, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.
- ^ L'ex sindaco Andrea Buracchio passa a Forza Italia: è il nuovo coordinatore teatino, su Chieti Today, 23 novembre 2023. URL consultato il 27 maggio 2024.
- ^ Allegato, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. URL consultato il 26 agosto 2023.
- ^ Rimozione di alcuni amministratori dalle cariche da ciascuno ricoperte nel comune di Chieti., su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. URL consultato il 26 agosto 2023.
- ^ (IT) Appalti comunali a Chieti. Arrestato sindaco DC., in la Repubblica, 14 febbraio 1993. URL consultato il 26 agosto 2023.
- ^ (IT) Manette in breve, in ItaliaOggi, 8 marzo 1994. URL consultato il 26 agosto 2023.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Buracchio, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.