Amaltea | |
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Zeus infante e un fauno nutriti da Amaltea. Galleria Borghese di Roma | |
Nome orig. | Amaltheia |
1ª app. in | Monte Ditte o Monte Ida, a Creta |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Ninfa o Capra |
Sesso | Femmina |
Amaltea (in greco antico: Ἀμάλθεια?, Amáltheia, a sua volta da ἀμαλός, amalós ("molle, tenero")) è un personaggio della mitologia greca, conosciuto per essere stato la fonte di nutrimento di Zeus infante sul monte Ida dopo la sua nascita sull'isola di Creta[1].
Etimologia del nome Amaltheia
[modifica | modifica wikitesto]Gli stessi antichi sembrano essere stati incerti sia sull'etimologia del nome che sulla reale natura di Amaltheia. Esichio di Alessandria lo deriva dal verbo amaltheuein che significa nutrire o arricchire; altri dall'aggettivo amalthaktos, cioè sodo o duro; altri ancora da amalê e theia, col significato di capra divina o tenera dea. La derivazione etimologica più comune è quella secondo cui il nome deriverebbe dal verbo amelgein, mungere o succhiare.
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]È figlia di un curete (o forse apparteneva ad un curete). Secondo Apollodoro, fu Haimonios, mentre Igino scrive Oleno (ed anche Haimonios) ed infine aggiunge Helios[1].
Igino cita anche l'esistenza di due capretti senza però specificarne i nomi[2].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo alcune tradizioni Amaltheia era una capra che allattò il piccolo Zeus e che fu poi ricompensata per questo servizio con la collocazione tra le stelle. Secondo un'altra serie di tradizioni Amaltheia era invece una ninfa, figlia di Oceano, Elio, Emonio o del re cretese Melisseo e fu colei che, come una madre adottiva, si occupò del nutrimento dell'infante Zeus per mezzo di uno dei corni spezzati da una capra, che veniva opportunatamente riempito di volta in volta con latte di capra o con miele e frutta, e che fungeva da nutrimento al piccolo dio. Successivamente, quando il dio Zeus divenne il re degli dei, trasferì il corno e la capra fino alle stelle.[3]
Secondo altri racconti, Zeus stesso staccò una delle corna della capra Amaltheia, la donò alle figlie di Melisseo e la dotò di poteri tali che, ogni volta che il possessore lo desiderava, si riempiva istantaneamente di qualsiasi cosa desiderasse.[4] Questa è la storia sull'origine del celebre corno di Amaltheia, comunemente chiamato corno dell'abbondanza (o cornucopia), che ha un ruolo molto importante nelle storie della Grecia e che fu usato in tempi successivi come simbolo dell'abbondanza in generale.[5]
Diodoro Siculo fornisce un resoconto di Amaltheia che differisce da tutte le altre tradizioni. Secondo lui il re libico Ammone sposò Amaltheia, una fanciulla di straordinaria bellezza, e le donò un tratto di terra molto fertile che aveva la forma di un corno di toro e che ricevette dalla sua regina il nome di corno di Amaltheia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Apollodoro, Biblioteca (II, 7, 5).
- Diodoro Siculo, Biblioteca storica (IV, 35; V, 70).
- Igino, Fabulae (CXXXIX).
- Nonno di Panopoli, Dionisiache (XXIII, 280; XXVII, 290; XXVIII, 312; XLVI, 14).
- Ovidio, Metamorfosi (IX, 87).
- Pausania, Periegesi della Grecia (II, 13; VI, 25; VII, 26).
- Strabone, Geografia (VIII, 75).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amaltea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Amaltèa, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Amalthaea, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Amaltea, su Theoi Project.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 55234186 · CERL cnp00622448 · GND (DE) 129694886 |
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