Alfonso Cabeza Borque (Bubierca, 9 novembre 1939) è un medico spagnolo, noto per essere stato il 23º presidente dell'Atlético Madrid, dal 1980 al 1982.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Alfonso Cabeza è nato a Bubierca, nella Provincia di Saragozza, e si è laureato in medicina. Ha esercitato come medico forense ed è stato direttore degli ospedali universitari La Paz e 12 de Octubre, entrambi situati a Madrid.
Il 24 luglio del 1980 è stato eletto presidente dell'Atlético Madrid, pur essendo l'unico candidato con i requisiti legali per occupare tale posizione,[1] vincendo le elezioni indette in seguito alle dimissioni di Vicente Calderón un mese prima. La sua è stata una presidenza ricordata per lo più a causa delle accese polemiche contro la Federazione calcistica della Spagna, che lo hanno portato nel 1981 a una squalifica di un mese e nel 1982 a sedici mesi.[2][3] Cabeza si fece molti nemici durante la sua presidenza, tant'è che nella stagione 1980-81 l'Atlético perse il campionato in maniera inspiegabile e con molti errori arbitrali a suo sfavore tanto da far sospettare che non si volesse far vincere la squadra madrilena.[1] La seconda squalifica ricevuta, a causa di pesanti dichiarazioni nei confronti dei rivali del Real Madrid, l'ha portato poi a rassegnare le dimissioni da presidente dei Colchoneros.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (ES) EL PALCO ATLÉTICO, su fortunecity.es. URL consultato il 31 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
- ^ (ES) En el vestuario Atlético se habla de «vergüenza nacional» (PDF), su hemeroteca-paginas.mundodeportivo.com, mundodeportivo.com, 11 marzo 1982.
- ^ (ES) Dieciséis meses de sanción para Alfonso Cabeza, su hemeroteca.abc.es, abc.es, 3 aprile 1982.