Aleksandr Borodaj | |
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Membro della Duma di Stato | |
In carica | |
Inizio mandato | 12 ottobre 2021 |
Vice Primo Ministro della Repubblica Popolare di Doneck | |
Durata mandato | 8 agosto 2014 – 24 ottobre 2014 |
Capo del governo | Aleksandr Zacharčenko |
Successore | Dmitrij Trapeznikov |
Primo Ministro della Repubblica Popolare di Doneck | |
Durata mandato | 16 maggio 2014 – 7 agosto 2014 |
Successore | Aleksandr Zacharčenko |
Dati generali | |
Partito politico | Russia Unita (dal 2021) |
Università | Università statale di Mosca |
Aleksandr Jur'evič Borodaj (in russo Алекса́ндр Ю́рьевич Борода́й?; in ucraino Олександр Юрійович Бородай?, Oleksandr Jurijovyč Boradaj; Mosca, 25 luglio 1972) è un politico russo, dal 2021 membro della Duma di Stato per il partito Russia Unita.[1] È stato primo ministro dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck nel 2014.[2][3][4][5][6] In precedenza Borodaj, cittadino russo, aveva lavorato come consigliere politico di Sergej Aksënov, il primo ministro della Repubblica di Crimea[5].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Aleksandr Borodaj è nato a Mosca, figlio di Jurij Borodaj, studioso di filosofia.[7] Si è laureato in filosofia all'Università Statale di Mosca, nel 1994 ha lavorato per la RIA Novosti come corrispondente militare durante la prima guerra cecena. Dal 1996 ha lavorato per il quotidiano Zavtra(Завтра -"Domani"), gestito dal giornalista Aleksandr Prochanov[8][9][10] e apertamente antisemita tanto da indire pogrom contro gli ebrei.[11][12] Dal 1998 ha lavorato come "tecnologo politico" specializzato in elezioni. Dal 2001 ha diretto l'attività di consulenza "Sotsiomaster", specializzata nella gestione delle crisi.[7] Borodaj e il futuro comandante militare della Repubblica Popolare di Doneck, Igor' Strelkov, erano stretti collaboratori di un uomo d'affari russo, nazionalista e di estrema destra, Konstantin Malofeev.[7][13][14]
Nel dicembre 2011, Borodaj e Prochanov hanno co-fondato il canale "patriottico" della Web TV Den-TV ("Day").[15] La programmazione di Den-TV ha regolarmente incluso Konstantin Dušenov, precedentemente imprigionato per istigazione antisemita.[16]
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Borodaj si definisce "consulente professionista" esperto di conflitti etnici. "Ho risolto tutti i tipi di complicate situazioni di conflitto", ha detto ai giornalisti.[17] Nel 2002, secondo il quotidiano Moscow Times, ha anche respinto le notizie secondo cui era stato nominato vicedirettore del Servizio di sicurezza federale russo (FSB) come una bufala organizzata per il suo trentesimo compleanno.[17][18][19]
Crimea
[modifica | modifica wikitesto]Borodaj ha lavorato come consigliere del governatore nominato della Crimea Sergej Aksënov.[17] Borodaj afferma di aver lavorato come “stratega politico” durante l'annessione della Crimea da parte della Russia e afferma che le forze politiche che hanno facilitato la conquista sono le stesse attive nella Repubblica Popolare di Doneck: "Naturalmente le persone che hanno istituito queste movimenti popolari e dove gli iniziatori sono le stesse persone, sono collegati tra loro... Quindi, quando ho finito il lavoro in Crimea, automaticamente... sono venuto qui per lavorare nel sud-est dell'Ucraina".[17]
Donetsk
[modifica | modifica wikitesto]A seguito del referendum sullo status del Doneck nel 2014, il 16 maggio 2014 Borodaj è stato nominato Primo Ministro della Repubblica Popolare di Doneck.[20] Il 28 luglio 2014 Borodaj ha lasciato Donec'k per la Russia[21] ed è tornato il 4 agosto.[22]
In una conferenza stampa a Donec'k il 7 agosto 2014, Borodaj ha annunciato le sue dimissioni da Primo Ministro. In questa conferenza stampa ha dichiarato: “Sono venuto qui come gestore di crisi, uno start-upper, se volete. Sono riuscito a fare molto in questi mesi, il DPR è stato istituito come stato”. Ha anche affermato di ritenere che un "nativo moscovita" come lui non dovrebbe guidare la Repubblica Popolare di Doneck.[23] Come primo ministro è stato sostituito da Aleksandr Zacharčenko con Borodaj vice primo ministro.[22] Nel 2017 Borodaj ha sostenuto parlando alla Reuters che Zacharčenko gli era subentrato nello sforzo del governo russo "di mostrare all'Occidente che la rivolta era un fenomeno di base".[24]
Russia
[modifica | modifica wikitesto]Nelle elezioni legislative russe del 2021 Borodaj è stato eletto alla Duma di Stato per il partito Russia Unita.[1]
Il 7 novembre 2022, l'auto guidata da Borodaj è stata quasi colpita da una mina terrestre francese HPD-2A2 nell'oblast' di Cherson. Secondo quanto riferito, il veicolo di sicurezza davanti al suo è stato colpito dalla mina terrestre, facendo saltare i finestrini e le gomme. Il video mostrava un HPD-2A2 mimetizzato che il suo stesso veicolo ha mancato di "millimetri".[25]
Sanzioni
[modifica | modifica wikitesto]Il 23 febbraio 2022 è stato incluso negli elenchi delle sanzioni dei paesi dell'UE per azioni e politiche che minano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina e destabilizzano ulteriormente l'Ucraina.[26][27]
Il 24 febbraio 2022, è stato incluso nell'elenco delle sanzioni del Canada di "stretti collaboratori del regime" per aver votato per riconoscere l'indipendenza delle "cosiddette repubbliche di Doneck e Lugansk".[28][29]
Il 24 marzo 2022, sullo sfondo dell'invasione russa dell'Ucraina , inclusa nella lista delle sanzioni statunitensi per "complicità nella guerra di Putin" e "sostegno agli sforzi del Cremlino per invadere l'Ucraina", il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che i deputati della Duma di Stato usano i loro poteri per perseguitare dissidenti e oppositori politici, violare la libertà di informazione, limitare i diritti umani e le libertà fondamentali dei cittadini russi.[30][31][32][33][34]
Successivamente, per ragioni simili, è stato incluso negli elenchi delle sanzioni di Australia, Ucraina e Nuova Zelanda. In precedenza, nel 2014, era stato sanzionato dal Giappone, nel 2020 dal Regno Unito.[35]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— maggio 2016[36]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Putin’s Ukraine War: Russian MP recalls efforts to push civil war myth, in Atlantic Council, 2 novembre 2021.
- ^ (EN) Pro-Russians: Ukraine's Donetsk 'Independent', in News Sky, 12 maggio 2014. URL consultato il 12 maggio 2014.
- ^ (RU) Премьер-министром ДНР стал россиянин Александр Бородай, in Mk.ru. URL consultato il 4 novembre 2014.
- ^ (EN) Ukraine's bogus referendums, in The Economist, 11 maggio 2014. URL consultato il 20 maggio 2014.
- ^ a b (EN) Ukraine crisis: Donetsk leader dismisses Kremlin support claim, in Financial Times, 3 giugno 2014. URL consultato il 3 giugno 2014.
- ^ (EN) Ukraine: Donetsk People's Republic elects PM, in Turkish Press, 16 maggio 2014. URL consultato il 3 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2014).
- ^ a b c (RU) Александр Бородай: "Просто я, Леонтьев и Стрелков давно знакомы", in RBC Information Systems, 26 maggio 2014.
- ^ (EN) Martin Durham e Margaret Power, New Perspectives on the Transnational Right[collegamento interrotto], Palgrave Macmillan, 2011, ISBN 9780230623705.
- ^ (EN) Olga Schevchenko, Crisis and the Everyday in Postsocialist Moscow, Indiana University Press, 2008, ISBN 9780253002570.
- ^ (EN) Andreas Umland, 135, in New Extremely Right-Wing Intellectual Circles in Russia: The Anti-Orange Committee, the Isborsk Club and the Florian Geyer Club, Russian Analytical Digest, 5 agosto 2013, pp. 2–6.
- ^ (EN) Russian neo-Nazi stabs prominent Jew, in The Guardian, 14 luglio 1999.
- ^ (EN) From the Fringes Toward Mainstream: Russian Nationalist Broadsheet Basks in Ukraine Conflict, su rferl.org.
- ^ (RU) Oleg Kašin, Из Крыма в Донбасс: приключения Игоря Стрелкова и Александра Бородая, in Slon, 19 maggio 2014.
- ^ (EN) Far-Right Propagandist Turns up in Moscow After Jan. 6, su splcenter.org, 1º settembre 2021.
- ^ (EN) Russias Nationalist Fringe Takes Center Stage In Eastern Ukraine, in Khpg. URL consultato il 4 novembre 2014.
- ^ (EN) Russian newspaper editor jailed for anti-Semitic incitement, in World Jewish Congress, 4 febbraio 2010.
- ^ a b c d (EN) Max Delany, Mysterious Russian fixer heads Ukraine rebel state, in The Times of Israel, 18 maggio 2014.
- ^ (RU) На Лубянку приходит новое руководство.
- ^ (RU) ЛУБЯНКА НАЧИНАЕТ ЖИТЬ ЗАВТРАШНИМ ДНЕМ, in Pravda.
- ^ (EN) Kateryna Choursina e Daria Marchak, Ukraine Rebels Ask to Join Russia as Fighters Free Leader, in Bloomberg, 17 maggio 2014. URL consultato il 4 novembre 2014.
- ^ (EN) Russian ex-police chief Antyufeyev leads Donetsk rebels, in BBC News, 31 luglio 2014. URL consultato il 4 novembre 2014.
- ^ a b (UK) Boroday tired of "prime minister", in Ukraïns'ka Pravda, 7 agosto 2014.
- ^ (RU) Boroday said that he is stepping down as prime minister DNR, in RIA Novosti, 7 agosto 2014.
- ^ (EN) Ex-Rebel Leaders Detail Role Played by Putin Aide in East Ukraine, in Reuters, 1º maggio 2017.
- ^ (EN) Matthew Roscoe, State Duma deputy's security car blows up on French HPD anti-tank mine in Ukraine's Kherson region, su euroweeklynews.com, 7 novembre 2022. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) COUNCIL REGULATION (EU) 2022/259, in Official Journal of the European Union L 042I, 2022 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2022).
- ^ (RU) ЕС решил ввести санкции против 351 депутата Госдумы в ответ на признание ДНР и ЛНР, in BBC News. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2022).
- ^ (EN) Sanctions – Russian invasion of Ukraine, in Global Affairs Canada, 4 febbraio 2022. URL consultato il 21 maggio 2023.
- ^ (RU) Канада ввела санкции против Валентины Матвиенко, Татьяны Голиковой, олигарха Мордашова и "Юнармии", in Настоящее Время, 24 febbraio 2023. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2023).
- ^ (RU) Новые санкции после месяца войны. Кого включили в списки США и Британии и что им грозит, in Русская служба. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2022).
- ^ (RU) США вводит новые санкции против России: полный список компаний и депутатов, попавших под ограничения, in Федеральный бизнес журнал, 24 marzo 2022. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2023).
- ^ (EN) U.S. Treasury Sanctions Russia’s Defense-Industrial Base, the Russian Duma and Its Members, and Sberbank CEO, in U.S. Department of the Treasury, 18 maggio 2023. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2022).
- ^ (EN) Jonathan Ponciano, U.S. Sanctions Over 400 Russian Elites And Entities—Targeting Billionaire Oligarch Timchenko, The Duma And A Bank CEO, in Forbes. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2023).
- ^ (EN) Sanctioning Additional Members of Russia’s Duma, Russian Elites, Bank Board Members, and Defense Entities, in Department of State, 24 marzo 2022. URL consultato il 24 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2023).
- ^ (EN) CONSOLIDATED LIST OF FINANCIAL SANCTIONS TARGETS IN THE UK (PDF), su assets.publishing.service.gov.uk. URL consultato il 16 aprile 2023.
- ^ (RU) Аксёнов наградил Суркова и Бородая орденом «За верность долгу», su life.ru. URL consultato il 10 novembre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2017).
- ^ (RU) Глава Союза добровольцев Донбасса Александр Бородай стал почетным гражданином ДНР, su novorosinform.org. URL consultato il 26 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aleksandr Borodaj
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Sito ufficiale, su бородай.рф.
- (EN) Aleksandr Borodaj, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316745067 · LCCN (EN) nb2015002800 |
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