Al-Mustakfī | |
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califfo del califfato abbaside Amir al-Mu'minin | |
In carica | settembre 944 – 29 gennaio (o 9 marzo) 946 |
Predecessore | Al-Muttaqi |
Successore | Al-Muti |
Nome completo | Abū al-Qasim al-Mustakfi bi-llah ʿAbd Allāh ibn ʿAlī al-ʿMuktafi |
Nascita | Baghdad, 11 novembre 908 |
Morte | Baghdad, settembre 949 |
Dinastia | Abbasidi |
Padre | Al-Muktafi |
Madre | Ghusn |
Figli | Muhammad ibn al-Mustakfi |
Religione | sunnismo |
Abū al-Qasim al-Mustakfi bi-llah ʿAbd Allāh ibn ʿAlī al-ʿMuktafi (in arabo أبو القاسم "المستكفي بالله" عبد الله بن علي المكتفي?; Baghdad, 11 novembre 908 – Baghdad, settembre 949) è stato un califfo della dinastia abbaside. Regnò dal 944 al 946, salendo al trono dopo la detronizzazione del cugino al-Muttaqi.
Venne messo sul trono da Tuzun, il generale turco che accecò e depose il precedente califfo al-Muttaqi.
Durante il suo regno, la dinastia buwahide cominciò a minacciare Baghdad. Tuzun, assieme al Califfo, preparò un esercito e li sconfisse nei pressi di Wasit. Tuzun marciò anche contro il sultano hamdanide Nasir al-Dawla, costringendolo a ristabilire buone relazioni.
Poco dopo, Tuzun morì e fu sostituito da Abu Ja'far, uno dei suoi generali. Baghdad cadde in uno stato di paura e disagio. Le merci vennero bloccate dai nemici e non raggiunsero i mercati, la popolazione si ridusse a dover mangiare cani, gatti e la spazzatura. La folla si dette saccheggio dei negozi. Moltissimi fuggirono dalla città, molti morirono. Abu Ja'far, non riuscendo a gestire la situazione, chiese aiuto al sultano hamdanide Nasir al-Dawla, signore di Mosul, che accettò di venire in soccorso della città solo se in cambio avesse ricevuto il comando della città. Ma i Hamdanidi erano in quel momento impegnati contro i Rus' in Azerbaigian, e contro gli Ikhshididi in Siria.
Proprio in quel momento il governatore di Wasit si arrese al sultano buwahide, e insieme marciarono contro Baghdad. Il Califfo ricevette l'emissario del sultano buwayhide Mu'izz al-Dawla, accettando i termini di pace imposti dal sultano. Mu'izz al-Dawla entrò quindi a Baghdad, facendosi nominare dal Califfo amīr al-umarāʾ (comandante dei comandanti), assumendo quindi il potere assoluto. Il Califfo era solo un fantoccio nelle mani Mu'izz al-Dawla, il suo nome veniva impresso nelle monete, e veniva recitato nelle preghiere pubbliche, ma non deteneva più nessun vero potere. Mu'izz al-Dawla temeva che il Califfo potesse complottare con le sue milizie turche per cacciarlo dalla città, lo fece quindi accecare e deporre.
Gli succedette il cugino al-Muti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Muir: The Caliphate: Its Rise, Decline, and Fall.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- al-Mustakfī, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) al-Mustakfī, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.