Abasa | |
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Sūra | 80 |
Āyāt | 42 |
Tipologia | Sure meccane |
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Abasa (Si Accigliò) è l'ottantesima Sura del Corano, una sura meccana composta da 42 versetti. Questa sura tratta principalmente della reazione del Profeta Muhammad nei confronti di un mendicante cieco e degli insegnamenti che ne derivano.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]La Riprensione del Profeta
[modifica | modifica wikitesto]Versetti 1-4: La sura si apre descrivendo il momento in cui il Profeta Muhammad si volta dall'altra parte mentre era occupato a parlare con i capi Quraysh. In questo momento, un mendicante cieco, noto per la sua ricerca spirituale, si avvicina al Profeta per chiedere la sua guida spirituale.
L'Insegnamento Divino
[modifica | modifica wikitesto]Versetti 5-16: Dio rimprovera il Profeta per la sua reazione al mendicante cieco e ribadisce l'importanza della guida spirituale e della compassione verso gli altri. Viene enfatizzata l'uguaglianza e l'importanza di dare attenzione a chi cerca la guida divina, indipendentemente dal loro stato sociale o fisico.
La Denuncia degli Increduli
[modifica | modifica wikitesto]Versetti 17-42: La sura conclude con una denuncia degli increduli che rifiutano il messaggio del Profeta e ignorano i segni divini. Vengono ammoniti riguardo alla punizione che li attende per la loro ostinazione e disobbedienza.
Analisi
[modifica | modifica wikitesto]La Sura Abasa è importante perché offre un insegnamento significativo sul valore della compassione, della gentilezza e dell'accoglienza verso gli altri, specialmente coloro che cercano la guida spirituale. La reazione del Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) al mendicante cieco serve da ammonimento per tutti i credenti riguardo all'importanza di prestare attenzione ai bisogni degli altri e di non trascurare coloro che cercano la guida divina. Inoltre, la sura denuncia gli increduli per la loro ostinazione e disobbedienza verso la verità divina, invitandoli a riflettere sulle loro azioni e a prepararsi per la responsabilità davanti a Dio. La sura è quindi significativa per la sua testimonianza della compassione e della giustizia divina, nonché della responsabilità umana di fronte alla verità spirituale.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il Corano, traduzione di Hamza Roberto Piccardo, 7ª ed., Newton Compton, 2015, ISBN 9788854174603.
- Il Corano, collana Le Religioni, traduzione di Martino Mario Moreno, La Repubblica, 2005 [1967], ISBN 9788854174603.
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