I Petullà sono una 'ndrina di Cinquefrondi e facenti parte del locale di Cinquefrondi. Sono attivi sin dagli anni '80 nel traffico internazionale di droga.[1] Hanno esponenti in Nord Italia a Novi Ligure, in Europa in Francia, Germania e in Sud America in Perù e in Australia.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Anni '60
[modifica | modifica wikitesto]Anni '70
[modifica | modifica wikitesto]Anni '80
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1987 viene ucciso il boss Raffaele Petullà e scoppia la, poi nominata, faida di Cinquefrondi con la 'ndrina dei Foriglio.[1]
Anni '90
[modifica | modifica wikitesto]Anni 2000
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º luglio 2008 termina l'operazione Alba e tramonto della polizia di Reggio Calabria e Polistena con 27 arresti di affiliati alle cosche Ieraci-Petullà di Cinquefrondi e Squillace di Polistena in collaborazione anche con appartenenti ai Nirta-Strangio. Gestivano in Italia un traffico di droga, precisamente in Puglia, Toscana e Piemonte. Alle 'ndrine sono stati sequestrati beni del valore di 1,5 milioni di euro.[2][3]
Fatti recenti
[modifica | modifica wikitesto]Il 15 dicembre 2015 vengono eseguiti 36 fermi, di cui 8 arresti, dalle forze dell'ordine che concludono l'operazione Saggio Compagno per traffico di stupefacenti, estorsione, porto d'armi illecito e associazione mafiosa contro presunti affiliati ai Petullà, i Foriglio e i Ladini.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, pp. 143-145, ISBN 88-8101-373-8.
- ^ Claudio Cordova, "Alba e tramonto": come la 'ndrangheta controlla il mercato della droga, su strill.it, 1º luglio 2008. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato il 27 febbraio 2023).
- ^ 'Ndrangheta: 31 arresti per droga, su Polizia di Stato. URL consultato il 26 settembre 2021.
- ^ 'Ndrangheta: 36 fermi, coinvolte tre cosche della piana di Gioia Tauro, in ansa.it, 15 dicembre 2015. URL consultato il 2 febbraio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fratelli di sangue di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Luigi Pellegrini Editore, 2007. ISBN 88-8101-373-8.