Coordinate: 46°10′37″N 13°36′14″E

Topolò

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Topolò
frazione
(IT) Topolò, (SL) Topolove[1]
Topolò – Veduta
Topolò – Veduta
Veduta di Topolò
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
ComuneGrimacco
Territorio
Coordinate46°10′37″N 13°36′14″E
Altitudine580 m s.l.m.
Abitanti28 (2008)
Altre informazioni
Cod. postale33040
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantitopoluciàni/topolučani
Patronosan Michele Arcangelo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Topolò
Topolò

Topolò (Topolovo in sloveno, Topoluove in dialetto sloveno locale e Topolove nella forma di compromesso adottata per la segnaletica stradale[2]) è la frazione più popolosa del comune di Grimacco.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]
Topolò in una cartolina degli inizi del Novecento

Il paese di Topolò è ubicato nell'estrema parte orientale della provincia di Udine, a poca distanza dal confine con la repubblica di Slovenia.

Venne citato in un documento del 1275 come facente parte dei fondi di Conone e Volrico di Mumigliano.[3]

La frazione è costruita su un ripido pendio a 580 metri s.l.m. ed è situata tra i monti San Martino e Colovrat; nei suoi pressi scorrono i torrenti Za Velin Čelan, Patok e Za Traunim che, nel corso dei millenni, hanno scavato la valle del Codariana. Il paese era collegato con il fondovalle solo con sentieri e mulattiere fino al 1953, quando venne inaugurata l'attuale strada comunale che lo mette in comunicazione con il capoluogo di Clodig e quindi con la provinciale che conduce alla pianura friulana. I vecchi sentieri fanno attualmente parte integrante del Sentiero Italia identificato con il segnavia CAI numero 746 (che procede verso il comune di Drenchia) e del sentiero A.V. Valli del Natisone numero 745 (indirizzato verso il comune di Savogna)[4][5].

Il toponimo di Topoluove deriva da "pioppo" (topol in sloveno e tapù in dialetto sloveno locale) ed indica un terreno ricco di alberi di pioppo/pioppeto.[6]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Topolò ha subìto, come gli altri paesi delle Valli del Natisone, un forte processo di spopolamento, iniziato verso la fine dell'Ottocento e proseguito con intensità maggiore dopo la metà del XX secolo, dovuto in parte a motivi comuni a tutte le zone montuose italiane, ed in parte a motivi particolari legati alla durezza di vita conseguente alla vicina cortina di ferro (il confine italo-jugoslavo). La popolazione maschile cominciò ad emigrare in massa dapprima verso l'estero ed in particolare verso la Germania, il Belgio, l'Australia e le Americhe e, successivamente, verso le altre Regioni italiane e la pianura friulana che offrivano migliori prospettive di lavoro. Le ragazze si sparsero per l'Europa dove lavorarono come collaboratrici familiari (dikle in dialetto locale). Gli abitanti nel 1891 erano composti da 490 unità, scese a 243 nel 1900, a 296 nel 1908, a 264 nel 1961 e ridotte, infine, a 36 (16 maschi e 20 femmine) nel dicembre del 2007.[3]

Luoghi di interesse

[modifica | modifica wikitesto]
  • La frazione è caratterizzata dalle costruzioni in pietra tipiche dell'architettura della Slavia veneta, con case realizzate con pianta rettangolare e contraddistinte da ballatoi in legno e scale esterne. Molte case sono state restaurate grazie a finanziamenti dell'Unione europea e costituiscono un modello di "albergo diffuso". Tra gli edifici rurali sono ancora visibili diverse costruzioni, in pietre e legno, chiamate "kozolec", che erano adibite alla custodia degli attrezzi impiegati per la coltivazione dei campi ed all'essiccazione del fieno e dei prodotti agricoli.
    Il paese di Topolò è stato segnalato dal periodico tedesco dedicato al turismo GEO Saison come uno dei dieci borghi più belli d'Italia.[7][8]
  • La chiesa di San Michele fu realizzata nel 1847 dagli abitanti del paese senza alcun contributo esterno, impiegando materiale lapideo estratto da cave locali. Sulla facciata è presente un mosaico raffigurante San Cristoforo[9]; all'interno sono ubicati tre altari dedicati, il maggiore, a San Michele ed i due laterali rispettivamente a San Giuseppe ed alla Santa Vergine. Sulla parete sinistra, una grande pala in terracotta raffigurante la Natività, opera realizzata nel 2006 dallo scultore Isidoro Dal Col. Affreschi della chiesa eseguiti dal pittore friulano Antonio Gentilini.
  • Nel sentiero che conduce al vicino paese sloveno di Livek (Luico) vi sono dodici installazioni di artisti di diverse nazionalità.
  • Nella passeggiata lungo il torrente Codariana[10] è presente la forra del "Velik Suopota", contraddistinta da due cascate con pareti verticali scavate nella roccia dalla corrente del ruscello. Al termine del canalone è presente la cascata, di minori dimensioni denominata "Mali Suopota". Più a monte, lungo la riva sinistra, sono inoltre visibili i resti, ancora discretamente conservati nelle murature di un vecchio mulino e della relativa casa padronale[11][12]. Il complesso, in funzione fino al 1956, ha subito notevoli danni a causa del terremoto che colpì il Friuli nel 1976[13].

Manifestazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • A fine settembre ha luogo la festa patronale in onore di San Michele. Consiste in una caratteristica sagra paesana con riti religiosi e degustazione di dolci tipici.

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Mario Gariup, Renzo Gariup e Renzo Rucli, Topolò-Topolove, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone: Racconti sulle origini del paese (a cura del Circolo Culturale Rečan);
  • Renzo Rucli, KOZOLEC Storia e caratteristiche costruttive dell'edificio rurale chiamato kozolec, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone;
  • Enzo Pascolo, Caratteri dell'architettura popolare nella slavia friulana, Centro Studi Nediža, San Pietro al Natisone;
  • Michela Gus, La storia dei mulini di Drenchia e Grimacco, editrice Juliagraf, Premariacco (UD), 2013, (pubblicazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia curata dal Circolo culturale J. Stellini di Grimacco).

Nella cultura di massa

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 il paese è stato utilizzato per le riprese del film horror Oltre il guado diretto da Lorenzo Bianchini e presentato alla 59ª edizione del Taormina FilmFest.[14]

  1. ^ Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica (PDF), su consiglio.regione.fvg.it.
  2. ^ Imena v Garmiškem Kamune - Nomi in Comune di Grimacco di Fabio Bonini, Lipa editrice, San Pietro al Natisone 2001
  3. ^ a b Quindicinale DOM-Kulturno Verski List, editore MOST
  4. ^ Carta topografica per escursionisti 1:25000 "Valli del Natisone-Cividale del Friuli" - Tavola n° 041, Tabacco editore
  5. ^ Sentieri sentiero Italia - 736-745-746 Rif.Pelizzo Valico Solarie Clabuzzaro, su caicividale.it. URL consultato il 15 aprile 2018.
  6. ^ Studio di Don Natalino (Božo) Zuanella pubblicato sul quindicinale DOM-Kulturno Verski List, editore MOST
  7. ^ Topolò alla ribalta sulla stampa tedesca e alla TV giapponese, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato il 29 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2012).
  8. ^ Topolò tra i 10 "paesi più belli d'Italia", su dom.it. URL consultato il 29 aprile 2012.
  9. ^ Comune di Grimacco - Brochure informativa - Cosa venire a vedere (PDF), su comune.grimacco.ud.it. URL consultato il 17 luglio 2014.
  10. ^ Fabio Bonini, Imena v Garmiškem kamune - Nomi in Comune di Grimacco, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2001
  11. ^ Koderjana, su lintver.it. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  12. ^ Le acque più limpide delle valli: Potok Codorina, su krivapeta.it. URL consultato il 22 giugno 2020.
  13. ^ Michela Gus, La soria dei mulini di Drenchia e Grimacco, Juliagraf, Premariacco (UD), 2013
  14. ^ Locals Magazine, 'Across the River' (Oltre il guado) - A talk with Lorenzo Bianchini, 19 novembre 2013. URL consultato il 29 gennaio 2018.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]