Sforzino Sforza
Sforzino Sforza | |
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Gian Francesco d'Agrate, monumento funebre di Sforzino Sforza | |
Duca di Fiano | |
In carica | 1604-1621 |
Altri titoli | Marchese di Varzi, Marchese di Castell'Arquato |
Nascita | 1593 |
Morte | Castell'Arquato, 5 febbraio 1644 |
Sepoltura | Parma |
Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Maria della Steccata |
Dinastia | Sforza di Santa Fiora |
Padre | Francesco Sforza |
Madre | Cecilia Pariseni Mezangola |
Consorte | Maria Pio di Savoia |
Figli | nessuno |
Sforzino Sforza (1593 – Castell'Arquato, 5 febbraio 1644) è stato un nobile e militare italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu uno dei due figli naturali del cardinale Francesco Sforza, legittimato da papa Paolo V nel 1605, avuto da Cecilia Pariseni Mezangola.[1]
Sforza, detto anche Sforzino, fu marchese di Varzi dal 1604, duca di Fiano dal 1607 (con bolla di papa Paolo V) al 1621[1] e III marchese di Castell'Arquato dal 1624. Il 7 giugno 1621 Fiano venne venduto per 220.000 scudi.[2], con l'autorizzazione di Papa Gregorio XV, a Orazio Ludovisi, generale della Santa Chiesa e fratello del papa[3]. A Sforzino rimase solo il titolo nobiliare a vita. Nel 1624, alla morte di Orazio, il ducato passò al figlio Niccolò Ludovisi e da questo al figlio Giovan Battista fino al 1690.[4]
Sforzino fu iniziato all'arte militare presso i duchi di Savoia.
Morì nel 1644 senza eredi e i suoi beni passarono a Ludovico I di Santa Fiora (?-1685), 16º conte di Santa Fiora e figlio del conte Mario. Venne sepolto nella Basilica di Santa Maria della Steccata a Parma,[5] dove è collocato il suo monumento funebre, opera di Gian Francesco d'Agrate.[6]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sposò nel 1606 Maria di Rodolfo Pio di Savoia di Carpi, già signore di Meldola e di Lucrezia da Correggio.[7] La coppia non ebbe figli e la sposa ottenne la separazione a causa della violenza domestica a cui era soggetta.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, specialmente intorno ai principali santi, beati..., Tipografia Emiliana, 1848, p.72.
- ^ Brunelli, Ludovisi Orazio.
- ^ Paviolo, pp. 22-23.
- ^ Brunelli, Ludovisi Niccolò.
- ^ Della famiflia Sforza.
- ^ Sepolcro di Sforzino Sforza.
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di Carpi, Torino, 1835.
- ^ Pubblicazioni degli archivi di Stato. Volume 98, Numero 2, 1983, p.480.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Attendolo di Cotignola in Romagna, Torino, 1835, ISBN non esistente.
- Maria Gemma Paviolo, I testamenti dei Cardinali: Francesco Sforza (1562-1624), ISBN 978-1326349257.
- Dizionario biografico degli italiani, vol. 66, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2006, SBN IT\ICCU\IEI\0248759. URL consultato l'11 aprile 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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