Lolita Chakrabarti

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Lolita Chakrabarti (Kingston upon Hull, 1º giugno 1979) è una drammaturga e attrice britannica.

Dopo la laurea alla Royal Academy of Dramatic Art nel 1990, Lolita Chakrabarti ha cominciato a recitare assiduamente sul piccolo e grande schermo, rimanendo nel frattempo una prolifica attrice teatrale. Tra le sue numerose apparizioni sulle scene londinesi si ricordano John Gabriel Borkman alla Donmar Warehouse (2007), Amleto con Tom Hiddleston e diretto da Kenneth Branagh (RADA, 2017) e Fanny e Alexander con Penelope Wilton (Old Vic, 2018).

Attiva anche come drammaturga, la Chakrabarti ha curato adattamenti teatrali de Le città invisibili di Italo Calvino e Vita di Pi di Yann Martel per il Crucible Theatre. La sua opera più nota è il dramma Red Velvet, debuttato al Kiln Theatre di Londra nel 2012 e basato sulla storia vera di Ira Aldridge, il primo attore di origini africane ad interpretare Otello sulle scene londinesi nella prima metà del XIX secolo. La pièce fu successivamente portata in scena con successo in oltre una ventina di allestimenti negli Stati Uniti.[1] Nel 2022 ha vinto il Laurence Olivier Award alla migliore nuova opera teatrale per la sua riduzione teatrale di Vita di Pi, dramma con cui ha fatto il suo esordio a Broadway l'anno successivo.[2]

È stata sposata con l'attore Adrian Lester, da cui ha avuto due figlie, dal 1987 al 2023.[3][4]

Filmografia parziale

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Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica.»
— 12 giugno 2021[5]
  1. ^ (EN) Lolita Chakrabarti, 'Red Velvet', and what's wrong with theatre today, su The Independent, 27 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Life of Pi announces Broadway cast – including West End stars | WhatsOnStage, su www.whatsonstage.com. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  3. ^ (EN) Adrian Lester: Back on the Hustle, su The Independent, 23 ottobre 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  4. ^ Nick Curtis, LOLITA CHAKRABARTI: From Brum to Broadway, su Mail Online, 11 novembre 2023. URL consultato il 4 maggio 2024.
  5. ^ (EN) The London Gazette, n. 63377, 12 giugno 2021, p. B11. URL consultato il 19 gennaio 2022.

Collegamenti esterni

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