Governo Fortis II

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento governi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Governo Fortis II
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioAlessandro Fortis
(Sinistra storica)
CoalizioneSinistra storica
LegislaturaXXII
Giuramento24 dicembre 1905
Dimissioni1 febbraio 1906
Governo successivoSonnino I
8 febbraio 1906

Il Governo Fortis II è stato in carica dal 24 dicembre 1905[1] all'8 febbraio 1906[2] per un totale di 46 giorni, ovvero 1 mese e 15 giorni. Il governo non superò la prima prova della fiducia con 188 voti a favore contro 288 e cadde di conseguenza.

Situazione parlamentare

[modifica | modifica wikitesto]
Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Maggioranza PD (339), PLC (76)
415 / 508
Opposizione PR (37), PS (29), PRI (24), UEC (3)
93 / 508

Presidente del Consiglio dei ministri

[modifica | modifica wikitesto]
Alessandro Fortis

Affari Esteri

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Antonino Paternò-Castello

Agricoltura, Industria e Commercio

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Alessandro Fortis ad interim fino al 26 dicembre 1905
Nerio Malvezzi de' Medici dal 26 dicembre 1905 all'8 febbraio 1906
Ministro Pietro Vacchelli

Grazia e Giustizia e Culti

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Camillo Finocchiaro Aprile
Ministro Luigi Majnoni d'Intignano
Ministro Alessandro Fortis

Lavori Pubblici

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Francesco Tedesco
Ministro Carlo Mirabello

Poste e Telegrafi

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Ignazio Marsengo-Bastia

Pubblica Istruzione

[modifica | modifica wikitesto]
Ministro Errico De Marinis
Ministro Paolo Carcano
  1. ^ Il giuramento dei nuovi ministri, su archiviolastampa.it, 25 dicembre 1905, p. 1.
  2. ^ L'annuncio ufficiale del nuovo ministero, Corriere della Sera, 9 febbraio 1906, p. 1.
  3. ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]