Etching revival
Etching Revival, traducibile in italiano come «rinascita dell'acquaforte», è un'espressione inglese che indica l'ingente sviluppo e diffusione della stampa artistica come forma d'arte tra la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del '900, in particolare negli Stati Uniti[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini del fenomeno
[modifica | modifica wikitesto]Il fenomeno, che ebbe i suoi prodromi in Francia con l'opera di artisti della scuola di Barbizon quali Charles-François Daubigny e Jean-François Millet e con la fondazione della Société des Acquafortistes a Parigi nel 1862 ad opera dell'editore Alfred Cadart[2], si sviluppò in seguito negli Stati Uniti negli anni Sessanta e Settanta del secolo, e fu probabilmente generato dalla riscoperta da parte dei pittori romantici e realisti della produzione di Rembrandt[3] e Albrecht Dürer[4].
Un importante fattore di crescita del settore fu sicuramente la forte domanda di beni ed oggetti artistici dal prezzo abbordabile da parte delle classi emergenti e della media borghesia, le cui possibilità economiche, individualmente ridotte, erano collettivamente enormi, tanto da finanziare un fiorente mercato di prodotti a stampa: fotografie, libri, riproduzioni di dipinti ottenute grazie alla galvanotipia, introdotta nel 1845, e appunto, stampe artistiche[1][5].
Il successo e i principali esponenti
[modifica | modifica wikitesto]Negli Stati Uniti, il New York Etching Club, fondato nel 1877, contribuì a mettere in contatto gli artisti dediti alla stampa e a diffonderne la fama e la produzione, anche grazie ad esposizioni quali la American Art Review, tenuta annualmente fra il 1879 e il 1881. Fra essi, un ruolo da protagonista ebbe James Whistler. Oltre a lui, William Merritt Chase, Samuel Colman, Thomas Moran, John Henry Twachtman e Julian Alden Weir furono tra i pittori americani che più si servirono del mezzo[1].
Oltre ad una grande influenza sull'espressionismo tedesco, l'«etching revival» diede modo di accostarsi alla stampa ai maggiori esponenti dell'impressionismo, del post-impressionismo e delle prime avanguardie, tra i quali Édouard Manet, Edgar Degas, Mary Cassat, Camille Pissarro, Henri de Toulouse-Lautrec e Pablo Picasso[2].
Il crollo del mercato
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante le previsioni di molti, fra i quali Jean-Auguste Ingres, Gisèle Freund e Charles Baudelaire, il mercato della stampa artistica proliferò nonostante l'avvento della fotografia, considerata la principale «sciagura» per le arti figurative[6], ma venne fortemente ridimensionato dallo scoppio della prima guerra mondiale e soprattutto dalla Grande depressione del 1929[7][8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Ann Lee Morgan, The Oxford Dictionary of American Art and Artists, Oxford University Press, 2007, p. 147, ISBN 978-0-19-512878-9.
- ^ a b (EN) Martin Kemp (a cura di), The Oxford History of Western Art, Oxford University Press, 2000, p. 359, ISBN 0-19-860012-7.
- ^ (EN) Gerald W. R. Ward, The grove encyclopedia of materials and techniques in art, Oxford University Press, 2008, pp. 206 e segg., ISBN 978-0-19-531391-8.
- ^ (EN) Caroline Mastin Welsh, Adirondack. Prints and Printmakers: The Call of the Wild, Indian Lake, 1995, p. 139, ISBN 0-8156-0519-6.
- ^ Eric J. Hobsbawm, Il trionfo della borghesia, Laterza, 2010 [1975], pp. 347-348, ISBN 978-88-420-6887-7.
- ^ Eric J. Hobsbawm, Il trionfo della borghesia, Laterza, 2010 [1975], p. 359, ISBN 978-88-420-6887-7.
- ^ (EN) William Wilson, ART REVIEW : 'Etching' Captures a Lost Moment, in Los Angeles Times, 5 aprile 1996. URL consultato l'11 luglio 2014.
- ^ (EN) Edgar Chahine and the Etching Revival, su artreview.com.au, 4 luglio 2012. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2014).
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