Cobalto (sommergibile)
Cobalto | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile di piccola crociera |
Classe | Platino |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | OTO, Muggiano |
Impostazione | 26 novembre 1940 |
Varo | 20 agosto 1941 |
Entrata in servizio | 18 marzo 1942 |
Destino finale | affondato dal cacciatorpediniere HMS Ithuriel il 12 agosto 1942 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 865 t |
Dislocamento in emersione | 712 t |
Lunghezza | fuori tutto 60,18 m |
Larghezza | 6,475 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | 2 motori diesel Tosi da 1500 CV totali 2 motori elettrici Ansaldo da 800 CV totali |
Velocità in immersione | 7,5 nodi |
Velocità in emersione | 14 nodi |
Autonomia | in emersione: 2300 mn a 14 nodi o 5000 mn a 8,5 nodi in immersione: 7 mn alla velocità di 7 nodi o 80 mn a 3 nodi |
Equipaggio | 4 ufficiali, 40 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | [1]
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informazioni prese da [1] | |
voci di sommergibili presenti su Teknopedia |
Il Cobalto è stato un sommergibile della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'entrata in servizio prese base ad Augusta[2].
Compì la sua prima missione offensiva il 30 luglio 1942, nelle acque prospicienti l'isola La Galite; non incontrò comunque unità avversarie[2].
Intorno all'11-12 agosto 1942 fu inviato, al comando del tenente di vascello Raffaele Amicarelli, a settentrione delle coste della Tunisia, tra Scoglio Fratelli e Banco Skerki: avrebbe dovuto formare, insieme ad altri dieci sommergibili, uno sbarramento subacqueo atto a contrastare un convoglio britannico diretto a Malta nell'operazione «Pedestal»: tale operazione sarebbe poi sfociata nella Battaglia di mezzo agosto[3].
Alle 13.45 del 12 agosto il sommergibile, in agguato una trentina di miglia a nordest di La Galite, avvistò 12 cacciatorpediniere (facenti parte della scorta di una delle formazioni britanniche impegnate nell'operazione «Pedestal») ad una distanza compresa tra i 18.000 ed i 20.000 metri[3]. Si portò quindi alla quota di 50 metri e diresse per attaccare la squadra britannica, salendo alla quota periscopica per due o tre volte[3][2].
Verso le 14, pronto a lanciare i siluri, si portò a quota periscopica e virò versò nord, ma avvistò subito, a 300 metri di distanza, un cacciatorpediniere che si preparava ad attaccare[3]. Lo scoppio delle prime bombe di profondità (gettate dai cacciatorpediniere HMS Ithuriel e Pathfinder[4]) lo investì mentre era ancora a soli 18 metri, con danni alla torretta ed ai timoni; portatosi poi a 120 metri di profondità, fu fatto segno di un secondo lancio di cariche che mise fuori uso il motore di dritta e provocò vari altri danni, tra i quali la distruzione dell'apparecchiatura radio[3]. Il Cobalto, nonostante i tentativi dell'equipaggio di fermarlo o farlo emergere, continuò a sprofondare, sbandato a poppa, finché, ad un certo punto, iniziò a risalire sbandando frattanto di quasi 90° a sinistra[3][2].
Infine il sommergibile emerse e l'equipaggio si ritrovò bloccato con i portelli deformati; quello prodieri e quello della torretta furono sbloccati ed i serventi del cannone corsero al pezzo per tentare di reagire, ma l'Ithuriel – che si trovava a 300-350 metri di distanza – iniziò a bersagliare il Cobalto con il tiro di cannone e mitragliere (un proiettile centrò la torretta aprendovi un grosso squarcio[5]), cercando poi di speronarlo[3][2].
Non restando altro da fare, fu ordinato di avviare le manovre di autoaffondamento ed abbandonare l'unità[3]. Poco dopo l’Ithuriel investì il sommergibile – che si trovava già in affondamento con la prua fuor d'acqua e la poppa sommersa – sul lato dritto; per poco tempo i due scafi restarono incastrati ed in questo lasso di tempo tre uomini del Cobalto si arrampicarono a bordo dell’Ithuriel tramite cime gettate sul ponte, mentre quattro marinai britannici saltarono a bordo del sommergibile; alle 17.02, comunque, il Cobalto impennò la prua ed andò a fondo[3]. Anche l’Ithuriel riportò seri danni nello speronamento[2].
L'intero equipaggio fu recuperato e fatto prigioniero dall’Ithuriel, tranne due uomini rimasti uccisi nel combattimento: il sottotenente di vascello Giovanni Gardella ed il marinaio Mario Volpe[2]. Nel tentativo di catturare il Cobalto ormai in affondamento perirono inoltre due marinai inglesi[6].
Il Cobalto aveva svolto in tutto 3 missioni di guerra, percorrendo in tutto 1604 miglia in superficie e 636 in immersione[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Da Navypedia.
- ^ a b c d e f g Regio Sommergibile Alabastro
- ^ a b c d e f g h i Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. da 333 a 336
- ^ HMS Ithuriel (H 05) of the Royal Navy - Destroyer of the I class - Allied Warships of WWII - uboat.net
- ^ Damage to Italian submarine Cobalto
- ^ Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, p. 266
- ^ Attività Operativa