Chiesa prepositurale di San Vittore
Chiesa prepositurale di San Vittore | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Porlezza |
Indirizzo | Via Colombaio |
Coordinate | 46°02′11.07″N 9°07′08.14″E |
Religione | cattolica di rito ambrosiano |
Titolare | Vittore il Moro |
Arcidiocesi | Milano |
Stile architettonico | barocco |
La chiesa prepositurale di San Vittore è il principale edificio religioso di Porlezza.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Di origine medievale,[1] la chiesa prepositurale e plebana di San Vittore è attestata in tutte le visite pastorali effettuate dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili della Diocesi di Milano tra il XVI e il XVIII secolo nella pieve di Porlezza.[2].
Eretta probabilmente attorno alla metà del VI secolo come primo nucleo cristiano della zona,[3] dal XII secolo in poi[4] la chiesa fu ampliata più volte nel corso del tempo[5][6].
Della chiesa del XII secolo sopravvive parte di una parete nord, che attualmente delimita un corridoio.[4]
Fino almeno alla seconda metà del XVI secolo, nei pressi della chiesa si trovava un edificio battesimale a pianta quadrata, dotato di un'abside e di una vasca battesimale di forma circolare.[1] Il vecchio battistero sarebbe poi stato rimpiazzato da un successivo fonte battesimale, situato nella prima cappella a sinistra subito dopo l'ingresso della chiesa (in linea con le raccomandazioni dell'arcivescovo Carlo Borromeo, che nel luglio 1582 aveva peraltro consacrato l'altare maggiore della prepositurale)[7]. In conformità con la destinazione d'uso di tale cappella, la stessa era dedicata a San Giovanni Battista[8].
Nel 1634 la chiesa venne ricostruita,[3] mantenendo solamente l'abside,[9][10] l'area del battistero e una cappella dedicata alla Madonna[10] (ricavata in un locale disposto sul lato nord della precedente struttura[4]). I lavori iniziarono col rifacimento del coro;[10] al termine di quest'ultimo si procedette a demolire la navata,[10] ricostruita tra il 1650 e il 1670[11].
Su decreto di Federico Visconti, nel 1682 venne realizzato un nuovo battistero, che venne collocato in una struttura realizzata ad hoc all'esterno della chiesa.[8]
La nuova chiesa venne consacrata nel 1690[6].
La facciata della chiesa fu rifatta in stile neoclassico nel 1840, secondo un progetto di Pietro Gilardoni[3][6] datato 1837.[8]
Annesso alla chiesa si trova l'oratorio di San Giovanni Battista, già esistente nel XIV secolo[12][13], al cui interno si trovano affreschi di epoche diverse (dal Trecento agli inizi del XVI secolo).[1][3]
Nel 1844 si procedette alla demolizione dell'allora battistero, che venne ricostruito a fianco dell'oratorio di San Giovanni Battista.[14]
Interno
[modifica | modifica wikitesto]All'interno della chiesa, il presbiterio presenta affreschi (che alcuni attribuiscono a Giulio Quaglio[3] di Laino ma sono in reltà opera del valsoldese Giovanni Battista Pozzi e della scuola di quest'ultimo[11]) con Episodi della vita del Santo[6] (1692)[11], un altare barocco[3][15][11] scolpito nel 1684[3][15][11] da Giuseppe Gaffuri[3][15][11] e riconsacrato nel 1751 da Giuseppe Pozzobonelli[11], stucchi del Settecento di Giovanni Maria Muttoni,[3][6] arredi, dipinti e altre sculture lignee (tra cui gli stalli del coro, realizzati nel 1685[11] dallo stesso Gaffuri[15][11]).
Sulla volta del coro campeggia un affresco raffigurante l'Incoronazione[11] dell'Immacolata Concezione.[9] Nello stesso spazio, le pareti laterali ospitano - tra l'altro - alcune pitture raffiguranti i santi Cosma e Damiano, già titolari di una cappella situata lungo il lato sud della precedente chiesa.[9]
Nella cappella di san Carlo, che pure conserva una serie di stucchi e affreschi del XVII secolo,[3] trova posto un tabernacolo Cinquecentesco[16] in pietra scolpita.[3][17] Gli affreschi di questa cappella raffigurano alcuni eventi avvenuti durante la permanenza di Carlo Borromeo a Porlezza[11]. A tema mariano sono invece dedicati gli affreschi dell'adiacente cappella,[16] dedicata alla Madonna del Rosario, che conserva un altare marmoreo proveniente da Villa Bolza di Loveno[16]. L'installazione di questo altare richiese lo spostamento del preesistente altare in legno (con relative statue, raffiguranti Santa Caterina da Siena e San Domenico), che venne traslato nella cappella dei Santi Natalia e Adriano, dove si conserva una pala raffigurante il martirio di quest'ultimo santo.[18] Tra la cappella di San Carlo e quella della Madonna del Rosario si trova un pulpito intagliato del 1872,[8] opera del luganese Angelini[8].
Nella chiesa trovano posto altre tre cappelle, dedicate - rispettivamente - al Crocifisso,[16] a San Maurizio[16] e a San Pietro[18].
Settecenteschi sono i paliotti in scagliola,[17] tipiche espressioni d'arte dei maestri intelvesi, opere coeve ad altri arredi conservati all'interno della chiesa[19].
Campane
[modifica | modifica wikitesto]Il campanile, costruito nel 1609 e sopralzato con l'aggiunta dell'attuale cella campanaria nel 1840,[8] possiede un concerto di cinque campane in tonalità di Si2[20] fuse nel 1938 dalla Fonderia Carlo Ottolina di Seregno. Tale concerto sostituì un precedente gruppo di campane, realizzate dall'azienda Bizzozzero di Varese[8] e installate nel 1842[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 122.
- ^ SIUSA - Parrocchia di S. Vittore in Porlezza, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b c d e f g h i j k AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 123.
- ^ a b c Frigerio, p. 126
- ^ Rinaldi, p. 11
- ^ a b c d e PGT - DOCUMENTO DI PIANO - ALLEGATO FOTOGRAFICO DEI BENI CULTURALI (PDF), su comune.porlezza.co.it, p. 2.
- ^ Frigerio, pp. 126-127
- ^ a b c d e f g h Frigerio, p. 133
- ^ a b c Frigerio, p. 127
- ^ a b c d Frigerio, p. 129
- ^ a b c d e f g h i j k Frigerio, p. 130
- ^ Oratorio di S. Giovanni Battista, Via Garibaldi - Porlezza (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ PGT - DOCUMENTO DI PIANO - ALLEGATO FOTOGRAFICO DEI BENI CULTURALI (PDF), su comune.porlezza.co.it, p. 3.
- ^ Frigerio, p. 134
- ^ a b c d Luciano Giughello, Lora - Parrocchia dei Santi Simone Andrea e Giuda, p. 20.
- ^ a b c d e Frigerio, p. 131
- ^ a b AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 124.
- ^ a b Frigerio, p. 132
- ^ TCI, p. 324.
- ^ Un approfondimento sulla tonalità delle campane
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.
- Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
- Luciano Giughello, Lora - Parrocchia dei Santi Simone Andrea e Giuda, Como, Famiglia Comasca, 2011.
- Angelo Rinaldi, Storia di Porlezza e "Notizie storiche di Porlezza e Pieve" del molto reverendo don Enrico Frigerio, prevosto del luogo dal 1905 al 1933, Como, New Press Edizioni, 2013.
Altri progetti
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