Calco del cane
«il dolore della morte che riacquista corpo e figura»
Il calco del cane, identificato come vittima 8, è uno dei più noti calchi di Pompei, eseguito in gesso nel 1874 sui resti di un cane vittima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Rinvenuto nella casa di Orfeo (VI 14, 20), è esposto nell'Antiquarium di Boscoreale (sala I).[1][2][3]
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]«Sulla soglia della porta stava lo scheletro di un cane, che legato pel collare non aveva potuto salvarsi, ed ora se ne osserva il corpo formato in gesso nel Museo Pompeiano»
Nell'antica Pompei i cani erano piuttosto diffusi e frequentemente raffigurati in numerose pitture e mosaici, come nella casa di Orfeo, attribuita a Vesonius Primus. Proprio in questa domus, non distante da un mosaico di canis catenarius (cane alla catena, da guardia) il 20 novembre 1874 furono ritrovati resti del corpo di un cane, a destra dell'ingresso, durante lo scavo dell'atrio e degli ambienti limitrofi. Il cane si trovava nello strato di cinerite e ne fu realizzato il calco in gesso.[4][5][6][7]
Il calco, tra i meglio riusciti, mostra un esemplare di canis catenarius, cioè addetto alla custodia della casa. L'esame dei caratteri morfologici non ha rivelato una razza specifica, pur collocandolo tra quelle adatte anche alla caccia.[8]
L'animale sarebbe stato legato dietro la porta d'ingresso della casa di Vesonius Primus. Durante l'eruzione le ceneri che piovevano dall'apertura del compluvium si sarebbero accumulate nel corridoio e il cane vi si sarebbe arrampicato sopra mentre provava a liberarsi dalla catena, torcendosi con la schiena rivolta verso terra e le zampe sollevate verso l'alto, venendo sopraffatto e soffocato dalla cenere. La catena era legata a un anello di bronzo ancora visibile al collo del cane.[9]
Nell'ambito del Grande Progetto Pompei, nel 2015 ottantasei calchi sono stati interessati da un importante cantiere di analisi, studio e restauro, tra questi anche il celebre calco del cane, di cui sono state realizzate 10 copie in scala 1:1.[10]
Questo calco è stato l'unico che non ha rivelato elementi scheletrici, si presume quindi che siano stati rimossi prima della colatura del gesso.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Osanna, Capurso e Masseroli, 2021.
- ^ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei (a cura di), Uno alla volta, i calchi (PDF), su PompeiiinPictures, 2010. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ Antiquarium, sala I, su Pompeii, 24 agosto 2018. URL consultato il 20 luglio 2024.
- ^ Giuseppe Fiorelli, Museo pompeiano - Riproduzioni plastiche - Corpi umani e di animali, in Guida di Pompei, Roma, Tip. Elzeviriana, 1877, pp. 88-89. URL consultato il 4 agosto 2024. Ospitato su Google Libri.
- ^ Maria Neve Iervolino, I cani nell'antica Pompei, l'intervista agli esperti: «Da sempre compagni dell'essere umano», su Kodami, 28 febbraio 2022. URL consultato il 20 luglio 2024.
- ^ Marco Pirollo, Il cane nell'antica Pompei: dalla vita con l'uomo alle raffigurazioni negli apparati decorativi, su Made in Pompei, 26 agosto 2021. URL consultato il 20 luglio 2024.
- ^ Diana Letizia, Nel Parco Archeologico di Pompei per scoprire la Storia della relazione tra animali e uomini, su Kodami, 30 agosto 2022. URL consultato il 20 luglio 2024.
- ^ (EN) Eugene J. Dwyer, Pompeii's living statues: ancient Roman lives stolen from death, University of Michigan Press, 2010, p. 94. URL consultato il 4 agosto 2024. Ospitato su Internet Archive.
- ^ Michele Ruggiero, In qual modo e con quali effetti si può credere che seguisse l'eruzione, in Della eruzione del Vesuvio nell'anno 79, Napoli, Stab. Tip. del cav. Francesco Giannini, 1879, p. 31. URL consultato il 4 agosto 2024. Ospitato su Google Libri.
- ^ L. S., Al via il cantiere dei calchi di Pompei, su arte.it, 21 maggio 2015. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ (EN) E. Lazer et al., Inside the casts of the Pompeian victims: results from the first season of the Pompeii cast project in 2015, in Papers of the British School at Rome, vol. 89, Cambridge University Press. URL consultato il 21 luglio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Massimo Osanna, Annalisa Capurso e Sara Matilde Masseroli (a cura di), I calchi di Pompei da Giuseppe Fiorelli ad oggi, in Studi e Ricerche del Parco Archeologico di Pompei, vol. 46, "L'erma" di Bretschneider, 2021, ISBN 978-8891-321-16-9.
- Gaetano Vincenzo Pelagalli e Michele Di Gerio, Il cane nell'arte pompeiana, in Trekking culturale, Napoli, Valtrend, 2017, ISBN 978-8888-623-94-8.
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