Indice
Arcidiocesi di Scarpanto
Scarpanto Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Carpathiensis Patriarcato di Costantinopoli | |
---|---|
Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XX secolo |
Stato | Grecia |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Scarpanto (in latino Archidioecesis Carpathiensis) è una sede titolare della Chiesa cattolica con il titolo di Carpathus.
Assieme a Caso, la sede di Scarpanto costituisce oggi una delle metropolie ortodosse del Dodecaneso, sottoposte al patriarcato ecumenico di Costantinopoli (Ἱερὰ Μητρόπολις Καρπάθου καὶ Κάσου).[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Scarpanto, isola del mare Egeo, è un'antica sede vescovile greca della provincia ecclesiastica delle Cicladi nel patriarcato di Costantinopoli.
La sede appare in tutte le Notitiae Episcopatuum del patriarcato come arcidiocesi autocefala, a partire da quella dello pseudo-Epifanio e databile alla metà del VII secolo fino alla Notitia del XV secolo.[2] Ignoto è il periodo in cui la sede passò da semplice diocesi ad arcidiocesi.
Diversi vescovi sono attribuiti a questa diocesi e menzionati nelle fonti documentarie. Basso faceva parte del gruppo dei vescovi orientali che abbandonarono il concilio di Sardica per costituire un sinodo alternativo a Filippopoli, e che sottoscrissero nel 343 la lettera sinodale di tendenza anti-nicena.[3] Zotico sottoscrisse la lettera che alcuni metropoliti e vescovi scrissero il 9 settembre 520 per annunciare a papa Ormisda la morte del patriarca Giovanni II e l'elezione di Epifanio.[4] Il vescovo Menas è documentato in due occasioni: sottoscrisse la condanna di Severo di Antiochia, di Pietro di Apamea e del monaco Zoora nella quinta seduta del concilio di Costantinopoli del 536; e prese parte al secondo concilio di Costantinopoli nel 553.[5]
Nella vita di Diadoco di Fotice, Fozio di Costantinopoli menziona il vescovo Giovanni di Scarpanto come l'autore di opere di carattere ascetico e religioso; certi arcaismi presenti nella sua spiritualità situano questo vescovo al più tardi al VII secolo. Alcuni autori hanno voluto identificare questo Giovanni con l'omonimo vescovo di Scarpanto che prese parte al terzo concilio di Costantinopoli nel 680/681.[6]
Tra gli arcivescovi del patriarcato che presero parte alle sedute del concilio di Nicea del 787 è presente Leone di Scarpanto.[7] Infine nel concilio costantinopolitano che riabilitò il patriarca Fozio dell'879 partecipò il vescovo Filippo.
Le Quien, nel suo Oriens christianus, ignora il vescovo Basso, mentre aggiunge Olimpio, che avrebbe preso parte al concilio di Efeso nel 431; questo vescovo fu piuttosto vescovo di Carpasia nell'isola di Cipro.
Durante l'epoca delle crociate, l'isola di Scarpanto fu sede di una diocesi di rito latino, della quale sono documentati vescovi nel XIV secolo e negli inizi del XV. Le Provinciales dell'epoca inseriscono questa sede fra le suffraganea dell'arcidiocesi di Candia.[8]
Scarpanto è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica con il nome di Carpanto; la sede non è più assegnata dal 15 gennaio 1979. Fino al 1929 la sede era un titolo vescovile.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Vescovi e arcivescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]- Basso † (menzionato nel 343)
- Zotico † (menzionato nel 520)
- Menas † (prima del 536 - dopo il 553)
- Ciro † (VI secolo)[9]
- Giovanni I † (VI/VII secolo)
- Giovanni II † (menzionato nel 680)
- Leone † (menzionato nel 787)
- Filippo † (menzionato nell'879)
Vescovi latini
[modifica | modifica wikitesto]- Niccolò Zenetro, O.E.S.A. † (prima del 1307 - 1326 deceduto)
- Niccolò da Machilone, O.F.M. † (26 maggio 1326 - ?)
- Niccolò Sorbole, O.Carm. † (? - 25 settembre 1368 deceduto)
- Domenico da Fermo, O.E.S.A. † (6 aprile 1373 - ?)
- Niccolò d'Abramo, O.P. † (19 novembre 1399 - ? deceduto)
- Stefano da Fermo, O.E.S.A. † (1º febbraio 1406 - ?)
- Stefano Doimo de Blasi † (15 ottobre 1408 - ?)
Vescovi e arcivescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- José de Jesús Fernández y Barragán † (11 novembre 1921 - 31 ottobre 1928 deceduto)
- Giuseppe Lagumina † (15 luglio 1929 - 5 maggio 1931 deceduto)
- Stanisław Gall † (16 febbraio 1933 - 11 settembre 1942 deceduto)
- Franz Kamprath † (4 maggio 1944 - 8 aprile 1952 deceduto)
- Nicolás Eugenio Navarro † (23 aprile 1952 - 6 novembre 1960 deceduto)
- Jean-Baptiste Urrutia, M.E.P. † (24 novembre 1960 - 15 gennaio 1979 deceduto)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dal sito web del patriarcato di Costantinopoli.
- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 202.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 981.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 689.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), pp. 524-525.
- ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 20.
- ^ Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 544.
- ^ Jean-Pierre Sodini, Mosaïques paléochrétiennes de Grèce, «Bulletin de Correspondance Hellénique», 1970, nº 94-2, p. 711 (nota 23).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 947-948
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 449
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 439
- (FR) Sylvain Destephen, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), Paris, 2008
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic