Rapone
Rapone comune | |
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Rapone ed il Monte Vulture sullo sfondo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Potenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Felicetta Lorenzo (lista civica Uniamo Rapone) dall'8-6-2009 (4º mandato dal 10-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 40°51′N 15°30′E |
Altitudine | 838 m s.l.m. |
Superficie | 29,51 km² |
Abitanti | 877[1] (31-12-2021) |
Densità | 29,72 ab./km² |
Frazioni | Mazzapone, Forestella, Pediglione, Piano la Corte |
Comuni confinanti | Calitri (AV), Castelgrande, Pescopagano, Ruvo del Monte, San Fele |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 85020 |
Prefisso | 0976 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 076065 |
Cod. catastale | H187 |
Targa | PZ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 433 GG[3] |
Nome abitanti | raponesi |
Patrono | san Vito |
Giorno festivo | 15 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rapone all'interno della provincia di Potenza | |
Sito istituzionale | |
Rapone è un comune italiano di 877 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese sorge in collina, a 838 m s.l.m., lungo la valle del fiume Ofanto. Il territorio del comune ha un'estensione di 29 km2.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Di origine antichissima, presenta segni di insediamenti risalenti al Paleolitico. Probabilmente fondato dagli abitanti di "Rapone vecchio", situato sopra la Serra delle Pietre, sulla destra dell'Ofanto, da lì trasferitisi a causa delle conseguenze della guerra greco-gotica che nell'area settentrionale della Basilicata e nell'Ofanto interno durò fino all'anno 555. Lo storico Giacomo Racioppi ritiene il toponimo bizantino; tuttavia c'è chi lo considera nel senso preciso di abitato nuovo, sorto dalla fatica e dalla sfortuna, dal greco "Ra-pono". Da allora il nuovo abitato cominciò ad essere riportato nei documenti normanno-angioini. Sotto i sovrani Guglielmo I e Guglielmo II e fino al 1169, Rapone appartenne, come suffeudo non ancora assegnato, alla contea di Conza, mentre nel periodo svevo è annoverato con i casali di Bella, Pierno e San Tommaso di Ruvo tra quelli incaricati da Federico II di provvedere alla riparazione del castello di San Fele dopo la morte avvenuta a Foggia nel 1241 di Isabella d'Inghilterra, terza moglie dell'imperatore. Il feudo di Rapone come quasi tutti i feudi e le terre del bacino interno dell'Ofanto fu coinvolto nei fatti dell'insurrezione ghibellina del 1268 contro gli Angioini in favore degli Svevi. Infatti in conseguenza di tali eventi Carlo I d'Angiò lo assegnò nel 1271 a Herveo de Chevreuse insieme a Cisterna, Pietrapalomba Rapolla. Il feudo di Rapone passò ad Altruda di Dragoni, la quale era andata in sposa a Giovanni Galardo con un matrimonio celebrato a Foggia alla presenza del cognato Guglielmo Galardo e dello stesso sovrano di Napoli. Col tipico sistema feudale dei secoli scorsi Rapone passò in mano a diverse famiglie: i Pipino, i Sanseverino, i Ruffo, i d'Alemagna e i Sinerchia che lo tennero insieme a Castelgrande e al feudo di Sant'Andrea sino alla confisca avvenuta a seguito della loro partecipazione alla congiura dei baroni ordita nel castello di Miglionico nel 1485. In seguito passò ai Carafa, i quali lo vendettero ai D'Anna che lo governarono sino all'abolizione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Stemma e gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 23 luglio 2004.[4]
- Stemma
«Di azzurro, al braccio destro posto in fascia, movente dal lembo sinistro, vestito di rosso, la mano e il polso di carnagione, la mano afferrante lo stiletto di argento, guarnito d'oro, posto in palo, con la punta all'insù, esso braccio accompagnato in capo dal sole orizzontale destro, d'oro, e in punta dalle due montagne, fondate in punta, di verde, la montagna a sinistra con il declivio destro parzialmente celato dalla montagna a destra. Ornamenti esteriori da Comune.»
- Gonfalone
«Drappo di bianco con la bordatura di azzurro.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa madre di San Nicola Vescovo
- Chiesa di San Vito Martire
- Cappella del Calvario
- Chiesa di Santa Maria ad Nives
- Chiesa del Sacro Cuore
- Chiesa rurale di San Michele
- Cappella di Santa Maria dei Santi
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[5]
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]- La tradizione delle fiabe popolari
Conoscere la realtà di un qualsiasi borgo, anche del più piccolo, comporta sì la conoscenza della sua posizione geografica, dei suoi panorami naturali e storici, delle informazioni sui suoi abitanti, sulla sua economia, ma comporta anche la conoscenza delle sue tradizioni culturali e le fiabe, al loro interno, occupano sicuramente un posto di rilievo. È un dato di fatto che la fiaba rappresenta il mondo interiore dell'individuo, le sue angosce, le sue paure, le sue pulsazioni più recondite e i suoi desideri. La fiaba popolare soprattutto, con i suoi personaggi fantastici, allo stesso tempo sinistri e avvincenti, con la complessità della sua magia conduce il lettore ad immergersi in una realtà inquietante che intriga e spaventa. Secondo quanto scrive lo studioso lucano Giuseppe Nicola Molfese nel suo libro "Ceneri di civiltà contadina in Basilicata", nella Lucania e nell'Italia meridionale tutta, "la magia è una credenza che avvince ed incuriosisce e detiene un posto di notevole importanza nelle quotidiane manifestazioni della vita".[6]
Nel voler tramandare i racconti fiabeschi il comune di Rapone, aderendo al progetto PIOT (Progetti Integrati di Offerta Turistica) è stato denominato "Paese delle Fiabe" con l'obiettivo di far conoscere il proprio territorio accostandolo ai racconti popolari; a tale scopo è stato istituito anche il museo multimediale e interattivo "C.E.R.A...una volta", situato nella Contrada Forestella e dedicato proprio al racconto virtuale della cultura contadina.
Rapone sembra proprio essere la cornice perfetta entro cui si inseriscono le oscure creature fiabesche: nella fitta vegetazione del suo bosco, tra i suoi stretti vicoli, si può immaginare di incontrare figure come "a Mana Longh", "u Scorciaman", "a Masciara", "u Lup Comunal", "u Scazzamauriedd", raccolte nei numerosi testi di antropologia culturale e tradizioni popolari sulla terra di Lucania.[7].
Rapone è inserito nel percorso del Cammino delle fiabe e delle stelle[8] che attraversa anche i Comuni di Castelgrande, Bella e Balvano[9].
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Ingresso di Rapone
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Piazza di Rapone
Economia
[modifica | modifica wikitesto]L'abitato, essendo circondato da boschi e da terreni adatti per i pascoli, è costellato da varie aziende silvo-pastorali, in particolare per l'allevamento degli ovini e per la produzione di ottimi formaggi. Nel paese è molto praticato anche l'artigianato del legno e del ferro battuto.[10]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è attraversato dalla strada provinciale 41 ed è interessato dalla strada statale 401 dell'Alto Ofanto e del Vulture.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Il comune era servito dalla stazione di Rapone-Ruvo-San Fele, sulla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio.[11]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 2004 | Angelo Cappiello | centro | Sindaco | |
2004 | 2009 | Patrizia Gamma | La Margherita | Sindaco | |
2009 | in carica | Felicetta Lorenzo | lista civica | Sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1995 si disputa in parte del territorio comunale il Rally Puglia & Lucania che nel 2013 giunse alla sua 25ª Edizione.
Ha sede nel Comune la società di calcio A.S.D. Atletico Rapone, fondata nel 2017 e militante nel campionato di Promozione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Rapone (Potenza) D.P.R. 23.07.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ G. N. Molfese, Ceneri di civiltà contadina in Basilicata, p. 93.
- ^ Rapone tra storia e leggenda, a cura dell'Amministrazione Comunale di Rapone, 2003.
- ^ AGR Basilicata, Basilicata in podcast, il cammino delle fiabe in 4 comuni lucani, su regione.basilicata.it, 9 settembre 2022. URL consultato il 16 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2022).
- ^ Redazione PotenzaNews, Potenza: in questi 4 comuni della provincia pronti a vivere la magia del cammino delle fiabe e delle stelle, su potenzanews.net, 23 agosto 2022.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.
- ^ Lestradeferrate.it - Fermata di Rapone Ruvo San Fele (PZ), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 15 febbraio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Amministrazione Comunale di Rapone, Rapone tra storia e leggenda, Rionero in Vulture, 2003.
- Giuseppe Nicola Molfese, Ceneri di civiltà contadina in Basilicata, Galatina, Congedo, 1978.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rapone
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.rapone.pz.it.